Rinnovabili, Sicilia ancora indietro. Dati in picchiata rispetto al 2016 - QdS

Rinnovabili, Sicilia ancora indietro. Dati in picchiata rispetto al 2016

Rosario Battiato

Rinnovabili, Sicilia ancora indietro. Dati in picchiata rispetto al 2016

mercoledì 02 Agosto 2017

Anie-Confindustria: l’eolico è passato da 24 a 12 mw di potenza connessa, il fotovoltaico da 18 a 14 mw. Gli ambientalisti criticano la Strategia energetica nazionale: “Rincari in bolletta”

PALERMO – In Italia crescono complessivamente le nuove installazioni di rinnovabili, ma non in una Sicilia che registra contrazioni su fotovoltaico ed eolico. Gli ultimi dati in materia confrontano i primi due semestri del 2017 e del 2016 e sono stati diffusi dall’Anie Rinnovabili di Confindustria.  Numeri che non placano le polemiche sui contenuti della Strategia energetica nazionale (Sen) 2017.
Nel primo semestre di quest’anno è ripresa la grande corsa delle rinnovabili. In particolare, stando ai dati Anie, le nuove installazioni di fotovoltaico, eolico e idroelettrico raggiungono complessivamente circa 551 mw (+67% rispetto allo stesso periodo del 2016).
Il quadro regionale, in termini di aumento della potenza, ha premiato Lazio, Piemonte, Toscana, Valle d’Aosta e Veneto, mentre quelle con il maggior decremento sono Abruzzo, Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna e Trentino Alto Adige. In termini di minore incremento di unità di produzione ci sono Basilicata e Valle d’Aosta, mentre quelle con il maggiore sono Abruzzo, Campania, Liguria, Marche, Sardegna, Trentino Alto Adige e Umbria.
Per la Sicilia ci sono numeri negativi in termini di potenza connessa e confronto con l’anno precedente. Nel fotovoltaico si è passati da 18,3 mw  (primo semestre 2016) a 14,1 mw (primo semestre 2017) e nell’eolico da 24,17 a 12,08 mw. L’unica buona notizia arriva dall’idroelettrico. L’Isola, infatti, rientra nel gruppo delle regioni con il maggior incremento di potenza nel primo semestre del 2017 rispetto all’anno precedente (da 0,05 a 1,29 mw).
In questa situazione in via di assestamento, alla fine di luglio la Conferenza delle Regioni ha approvato il documento sulla Sen 2017 (Sen) che, secondo una nota del Mise, si basa su alcuni concetti chiave: “Aumentare la competitività del Paese allineando i prezzi energetici a quelli europei, migliorare la sicurezza dell’approvvigionamento e della fornitura, decarbonizzare il sistema energetico in linea con gli obiettivi di lungo termine dell’accordo di Parigi, che vanno confermati come irreversibili”.
L’analisi delle Regioni è suddivisa in tre capitoli e si rivolge in maniera specifica al Governo. Tra le richieste ci sono “le disposizioni che limitino il consumo di suolo e la dispersione urbanistica, dal momento che l’espansione dei confini urbani comporta l’estensione dei servizi a rete, con conseguente aumento dei consumi energetici necessari per il loro corretto funzionamento, e induce all’incremento degli spostamenti su gomma con mezzi individuali”.
Assai più deciso l’intervento delle associazioni ambientaliste Altura, Amici della terra, Comitato per la bellezza, Comitato nazionale per il paesaggio, Federazione nazionale pronatura, Italia nostra, Lipu birdlife Italia, Mountain wilderness, Wilderness, che hanno accusato il Governo di aver ceduto “alle pressioni delle lobby dell’eolico”, in riferimento “all’aumento dell’obiettivo delle rinnovabili elettriche dall’odierno 33-34% al 48-50% senza che sia posto alcun limite alle tecnologie, come l’eolico o il mini-idro”, per una Sen che “prepara ulteriori rincari della bolletta elettrica – si legge nel documento – a danno di famiglie e imprese e una nuova ondata di devastazione del paesaggio e della biodiversità”.
 
Nel mirino anche la scelta di “favorire le fonti rinnovabili elettriche intermittenti come strumento prevalente per il contenimento delle emissioni di gas serra” che, secondo le associazioni, rappresenta una rinuncia da parte del governo “ad incrementare azioni più efficaci, relativamente meno costose e più appropriate per il nostro Paese, come la promozione dell’efficienza energetica, delle rinnovabili termiche e della mobilità sostenibile”.

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