Moderati e Musumeci possono battere l’M5s - QdS

Moderati e Musumeci possono battere l’M5s

Carlo Alberto Tregua

Moderati e Musumeci possono battere l’M5s

giovedì 03 Agosto 2017

Elezioni regionali del 5 novembre

è stucchevole la diatriba intorno al candidato dei moderati per le prossime elezioni regionali del 5 novembre. In una Regione ove vi è una maggioranza relativa di elettori di quell’area e dove vi è un candidato di buone qualità, Nello Musumeci, che ha dato prova di sana amministrazione come presidente della Provincia regionale di Catania, non si capisce perché non si debba diradare l’incertezza e non si debba partire  con un’efficace campagna elettorale già dal primo settembre.
Sessanta giorni per spiegare ai siciliani i punti fondamentali di un programma che possa condensarsi in un titolo: Risorgimento Sicilia.
Nell’area dei  moderati vi è una eccellente persona, Roberto Lagalla che, come rettore dell’Università di Palermo, ha dato ampia prova di capacità risanando l’Ateneo e facendo migliorare i servizi. Dovrebbe essere coinvolto nella campagna elettorale con un ruolo di primo piano.
L’adesione a questo progetto di Angelino (di nome e di fatto) Alfano contribuirebbe a far aumentare le probabilità di vittoria. Siamo convinti che Berlusconi darà il suo assenso a Micciché, il quale ha un solo obiettivo: dimostrare che è capace di vincere ancora.

I due altri competitori della prossima campagna elettorale sono il M5s e il Pd.
Cominciamo da quest’ultimo: è frazionato, dilaniato in mille rivoli, non ha un leader e sconta sotto tutti i punti di vista la disastrosa presidenza Crocetta, della quale ha l’intera responsabilità.
Abbiamo scritto più volte: Matteo Renzi, al quale abbiamo attribuito il nostro consenso fin dal 2010, ha colpa grave nel non aver costretto 46 deputati a firmare il licenziamento di Crocetta. Non averlo fatto, ha condannato la Sicilia a retrocedere sotto tutti i punti di vista e soprattutto per i cinque indici: Pil, occupazione, povertà, infrastrutture ed investimenti. Crocetta ha continuato a dire bugie, regolarmente smentite dalle nostre inchieste, fondate invece su dati ufficiali. Per ultimo, le anticipazioni del Rapporto Svimez (Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno) che conferma quanto da noi scritto e cioè che il Pil negli otto anni di recessione, è diminuito di 14,6 punti percentuali.
Quindi, il Pd è destinato a scomparire dall’agone politico siciliano ed ha scarse o nulle probabilità di successo.

 
E veniamo al Movimento cinquestelle. Con grande tempestività, il 9 luglio scorso, Grillo ha proclamato candidato alla presidenza Giancarlo Cancelleri, che fu candidato anche nel 2012.
Allo stato dei fatti, Cancelleri ha un’alta probabilità di vincere le elezioni perché, con l’attuale legge elettorale, chiunque prenda il maggior numero di voti diventa automanticamente Presidente della Regione.
L’attuale legge regionale è una stortura sul piano della Democrazia. Essa impone che un candidato venga eletto quando riceve la metà più uno dei voti validi. Si tratta di una stortura perché, come nel caso di Crocetta, egli è stato eletto con appena il trenta percento dei voti validi e cioè il 15 percento degli elettori.
Abbiamo più volte sollecitato l’Ars a modificare questa legge sul modello di quella per l’elezione dei sindaci, cioè a doppio turno. Non si capisce perché i deputati regionali siano rimasti sordi a questa sollecitazione che peraltro è pervenuta da tante altre fonti.

Il prossimo Presidente della Regione sarà chiamato ad un compito improbo: mettere a posto la burocrazia e riportarla su un piano di funzionamento, attivare investimenti in opere pubbliche, mettendo in moto centinaia e forse migliaia di bandi di gara nel cassetto dei burocrati, utilizzare i circa dieci miliardi di fondi Ue e statali del Piano operativo 2014-20, stimolare l’attrazione di turisti e di investimenti nazionali ed esteri, rimettere a posto gli oltre 400 siti a rischio idrogeologico, ristrutturare gli 829 borghi, mettendo in vendita ad un euro gli immobili come già sta facendo qualche Comune del palermitano.
Non un elenco infinito di sogni, ma punti precisi sui quali investire risorse finanziarie e umane. Sono proprio quest’ultime essenziali al successo di un programma concreto.
Auguri, dunque, a Cancelleri e Musumeci (in ordine alfabetico), mentre trascuriamo questo frazionato Pd.
Vinca chi è più capace di infondere  ai siciliani la capacità di vedere un futuro in miglioramento, spazzando via nubi nere e temporali che ci stanno falcidiando.
 

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