Regionali, ultima chiamata di Crocetta al Pd - QdS

Regionali, ultima chiamata di Crocetta al Pd

Raffaella Pessina

Regionali, ultima chiamata di Crocetta al Pd

giovedì 31 Agosto 2017

Ieri la conferenza stampa del Presidente uscente: “Primarie, non c’è alternativa”. Intanto Mdp ufficializza la candidatura di Claudio Fava

PALERMO – È quasi completo il quadro delle candidature alla poltrona di presidente della Regione alle prossime elezioni regionali del 5 novembre. E, come accade da sempre, la Sicilia farà da banco di prova per le future alleanze in vista delle elezioni nazionali del 2018. Un laboratorio politico su cui sperimentare le strategie dei partiti per combattere il Movimento Cinquestelle che “minaccia” di prevalere su tutti.
Come abbiamo riferito ieri il nome che prevale nel centro destra è quello di Nello Musumeci, con una lunga carriera politica alle spalle e attualmente deputato regionale. Anche alle scorse consultazioni si era candidato alla presidenza, ma all’ultimo gli è mancato l’appoggio di Gianfranco Micciché, attuale commissario di Forza Italia, che dirottò i voti verso l’altro candidato Rosario Crocetta. Oggi Musumeci può contare sull’appoggio di Fratelli D’Italia e di Noi con Salvini. Miccichè in un primo tempo voleva puntare su Gaetano Armao, già assessore regionale all’Economia nel governo Lombardo, ma a seguito di alcuni incontri con il presidente Berlusconi, Micciché si è convinto ad sostenere il “ticket” Musumeci-Armao.
Nel centro sinistra spicca la figura di Fabrizio Micari, rettore dell’Università di Palermo. Il candidato potrà contare sull’appoggio del Partito Democratico e ancora non si è certi della posizione di Ap di Angelino Alfano. Mdp invece porterà Claudio Fava, anche lui già candidato alle scorse elezioni del 2012. Sempre nell’area di sinistra radicale s’inserisce poi la candidatura dell’editore Ottavio Navarra. Fuori dalle coalizioni anche la candidatura di Roberto Lagalla (idea Sicilia) ex rettore di Palermo, ed ex assessore alla Sanità del governo Cuffaro. Roberto La Rosa e Franco Busalacchi dovrebbero rendere ufficiali le proprie candidature, sostenuti entrambi da movimenti indipendentisti, che in Sicilia hanno preso molto piede. Unica donna che peraltro ritenta la scalata alla poltrona di presidente della Regione è Lucia Pinsone, presidente di Vox Populi. Resta a correre da solo l’attuale Governatore Crocetta che ieri mattina ha tenuto una conferenza stampa per confermare la sua candidatura e contestare, allo stesso tempo la scelta del suo partito, il Pd, di cui è dirigente nazionale, di appoggiare il rettore dell’ateneo Palermitano Micari. . Crocetta ha parlato di “scelta autocratica e non soggetta a confronto”.
 
E ha detto che “Solo il megafono ha portato avanti un vero e proprio progetto civico, dove il partito democratico ha vinto, con il 12% che ha portato a Catania Bianco sindaco”. Crocetta ha affermato di non arrendersi all’idea di lanciare le primarie nel Centrosinistra per la scelta del candidato. “Si vuole unire il Centrosinistra – ha aggiunto – io sono qui per affermare l’idea che il presidente che esce vincente dalle primarie diventerebbe automaticamente il Presidente della Regione. Sono qui per lanciare questa scelta in extremis”. Non è la prima volta che il Presidente uscente Crocetta si pone in contrasto con il proprio partito, ma in questa occasione sembra determinato a non cedere sulle primarie. “Non voglio fare nessun ticket con Micari, non ho ambizioni di potere, ho la mia pensione, non faro più politica, ma non sono disposto a rinunciare alla dignità. Il presidente della Regione lo scelgono i siciliani”.
Crocetta ha detto che vi è la possibilità di sciogliere la Giunta per formare un governo privo di assessori dei partiti che non intendono sostenerlo nella sua candidatura alle primarie per il centrosinistra. “Credo sia nell’interesse del Pd e degli alleati fare quelle mediazioni che servono per metterci insieme. Se non vogliono, se non accettano il confronto con Presidente uscente, non sarò certo io responsabile della creazione di una crisi di governo e della formazione di un governo elettorale”. Crocetta ha parlato di “sondaggi manipolati. “Se fossero veri questi sondaggi del centrosinistra, non so cosa potrebbe accadere. Tutti i candidati del centrosinistra prendono insieme tutti gli stessi voti che io prenderei da solo. Manipolare i sondaggi attraverso i vizi delle domande che poi non portano alla formulazione del voto, è fuorviante. Perfino se a me chiedessero se sono soddisfatto della azione del mio governo, direi di no, perché potevamo fare molto di più”. Il governatore ha sottolineato di essere lui il candidato legittimo del Pd e ha criticato Orlando, artefice della svendita della Sicilia.
 
“Con Musumeci entra in gioco Salvini, uno dei principali nemici della Sicilia – ha detto Crocetta – con Cancelleri la logica della Casaleggio, di coloro che non hanno voluto fare le olimpiadi a Roma; e il progetto attuale di Micari è un progetto nato a Roma, con un Leoluca Orlando che fa esattamente quello che ha fatto alle comunali, è andato a Roma, si è fatto candidare dal Pd e poi ha detto che era un candidato civico”. Per Crocetta, “i progetti lanciati dai partiti hanno logiche centraliste”. “Non posso accettare che la Sicilia venga commissariata da Roma, non è la prima volta che Orlando dice di essere contrario all’autonomia”.

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