Un americano inventò la Dieta mediterranea - QdS

Un americano inventò la Dieta mediterranea

Carlo Alberto Tregua

Un americano inventò la Dieta mediterranea

venerdì 01 Settembre 2017

Siamo quello che mangiamo

In pochi lo sanno. La Dieta mediterranea non è antica, non proviene dai Greci né dagli Arabi e neanche dagli indigeni. Il mangiar sano con piatti poveri è un’abitudine antica ma la sua denominazione, Dieta mediterranea, è stata coniata in tempi relativamente recenti. Era il 1975 quando un americano di nome Ancel Benjamin Keys (1904-2004) scoprì i benèfici effetti sul corpo umano dei cibi della terra che consentivano al corpo una longevità non paragonabile alla cosiddetta Dieta carnea, cioè quella basata sulle proteine.
Keys, biologo e fisiologo statunitense, rimase affascinato dal dato della bassa incidenza di patologie cardiovascolari e di disturbi gastrointestinali nella regione Campania e nell’isola di Creta, e fu il promotore del primo studio pilota per chiarire tale mistero. Dalle anamnesi che estrapolò dalle interviste dei pazienti emerse che nei paesi del Sud Italia, viste le precarie condizioni economiche della popolazione, l’alimentazione era basata su cibi poveri come cereali integrali, legumi, frutta, verdura, pesce e pochissima carne.

Dieta è una parola odiosa perché sa di costrizione, di camicia di forza e, ulteriore errore, con poteri miracolistici. Chi si sottopone alla dieta immagina di perdere un chilo al giorno. Ma non è così perché in effetti la parola vuol dire regime alimentare rivolto a conseguire determinati effetti terapeutici, igienici e biologici.
La distorsione del suo significato originale ha portato la gente a pensare che invece essa debba produrre benèfici effetti in termini estetici più che sulla salute, perché il consumismo ed il materialismo ha privilegiato nella testa degli sciocchi gli aspetti materiali più che la nostra capacità di ragionare e di pensare, e non di supporre.
E allora, se il senso comune di Dieta è quello di un’alimentazione che faccia perdere peso, diventa una camicia di forza e la camicia di forza si regge per poco tempo. Ecco perché molte persone di buon senso hanno sostituito tale parola con scelta alimentare.
Il che vuol dire che la testa deve decidere cosa, come e quando mangiare, non la pancia. Come sempre, quando è la pancia a comandare, i risultati sono negativi e persino disastrosi, mentre pensare che il cibo possa soddisfare la gola, ma in modo moderato, è corretto.
 

Quante persone che non abbiano carattere sono capaci di fare una scelta alimentare salutare? Non molte. La maggior parte obbedisce agli impulsi animali che sono nel nostro corpo e si lascia andare senza limiti, ingrassando e persino sconfinando nell’obesità.
L’obesità è una malattia. Soprattutto negli opulenti Stati Uniti vi è una massa enorme di ragazzi più o meno giovani che sono obesi. Ma anche fra gli adulti i grassi sono una moltitudine.
In Italia e, soprattutto al Sud, l’uso dei prodotti della terra, il ritorno ai piatti poveri, la diminuzione del consumo della carne e del latte, sostituiti da prodotti vegetali, ha migliorato lo stato del corpo, ma ancora queste nuove abitudini non si sono estese, con la conseguenza che anche da noi vi sono moltissime persone opulente o grasse.
Consumare un cibo naturale consente un rallentamento dell’invecchiamento. La Sardegna è la regione,  fra quelle italiane, che ha il massimo numero di centenari.   

Non è solo il cibo che consente di mantenere una buona salute, ma anche abitudini di vita sobrie, il giusto sonno, possibilmente nelle prime ore della notte, evitare gli stravizi anche se qualcuno si può fare: semel in anno licet insanire. E poi, occorre che il corpo venga tenuto in movimento secondo la regola che impone fra cinque e diecimila passi al giorno, insieme ad un quarto d’ora di ginnastica. Bere almeno due litri d’acqua al dì e fare qualche altro tipo di esercizio ogni settimana.
Insomma, pur evitando la cura asfissiante del corpo, bisogna mantenerlo secondo le sue esigenze. Il corpo dà continui segnali di benessere e malessere, ma la testa non sempre li interpreta in modo corretto, con la conseguenza che trascura i segnali ricevuti e poi arriva inesorabilmente una malattia.
Intendiamoci, qualcosa di brutto può arrivare anche senza preavviso, ovvero con flebile preavviso. Ecco perché dobbiamo sempre stare attenti a che la mente vigili sul corpo e lo assecondi e il corpo serva la mente una volta mantenuto in buone condizioni.

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