Meno laureati al Sud, crescono al Centro-Nord - QdS

Meno laureati al Sud, crescono al Centro-Nord

Liliana Rosano

Meno laureati al Sud, crescono al Centro-Nord

mercoledì 06 Settembre 2017

Miur: nel 2016 hanno conseguito il titolo accademico in 305.000. Consegue la laurea il 26,2% degli studenti tra 30/34 anni

CATANIA – Aumentano i laureati in Italia ma non al Sud. è l’ultimo dato pubblicato dal Miur, il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
Dati alla mano, sembra che il numero di laureati nel nostro Paese sia in continua crescita, raggiungendo gli oltre 305mila per il solo anno 2016.
Un aumento però che si quantifica con un discreto 1 per cento.
Questo aspetto, che si afferma in controtendenza rispetto al calo delle immatricolazioni degli anni precedenti, fa sperare che il sistema universitario italiano possa realmente diventare più efficiente e consentire l’uscita degli studenti in tempi più brevi.
Un piccolo passo in avanti, che va nella direzione voluta dalla Commissione Europea. Quest’ultima ha infatti fissato degli obiettivi che riguardano proprio la necessità dell’Italia di incrementare il numero di possessori del titolo di studio tra i 30 e i 34 anni.
In Italia, quel 26,2 per cento di laureati annui colloca il paese all’ultimo posto della classifica dei Paesi europei, in coda persino alla Turchia, mentre Francia, Spagna e Grecia superano il 40% e la Germania il 33%. I Paesi Scandinavi, addirittura, appaiono quasi irraggiungibili con oltre il 50% dei laureati.
La vera sorpresa è però la diversa geografia in cui questo dato viene distribuito. Se l’incremento, risulta essere eccezionale nelle regioni del Centro Italia, le quali hanno scavalcato quelle del Nord, il Sud registra un numero di laureati più basso. Le università del Meridione immettono nel mercato del lavoro soltanto l’1,7% dei dottori.
In effetti, rispetto al 2015, nel 2016 a Catania risultano laureati 6.452 studenti contro i 6.822 del 2015.
Anche Palermo registra una diminuzione: nel 2016 risultavano 7.518 laureati contro 7.688 del 2015.
Leggermente in controtendenza Messina (4.365 laureati nel 2016 contro 4314 nell’anno precedente) ed Enna. L’ateneo Kore ha chiuso il 2016 con 1094 laureati contro 1046 del 2015.
A sorprendere, tuttavia, sono i dati che mostrerebbero un incremento eccezionale nelle regioni del Centro-Nord Italia, le quali hanno soppiantato drasticamente gli atenei del Nord.
Queste ultime infatti, con in testa Lazio, Toscana, Umbria e Marche, nel 2016 hanno segnato un aumento del 6,2 per cento dei laureati.
Un progresso che finirà per consolidare la già buona prestazione di queste regioni a livello di laureati 30/34enni, che con il 31 per cento si affiancano ad alcune realtà di Francia e Germania, come Brema o la zona periferica di Parigi.
La situazione resta preoccupante, però, per gli atenei del sud Italia, che, al contrario, sono sempre meno competitivi e attrattivi per i ragazzi, anche se bisogna dire che sono  molti gli studenit siciliani che decidono di frequentare e quindi laurearsi negli atenei del Centro-Nord o Settentrionali.
Questo aspetto aspetto potrebbe aggravarsi nel prossimo futuro, se gli atenei non cominceranno a considerare delle soluzioni efficienti  che puntano sulla maggiore competitività dell’offerta formativa, didattica e degli sbocchi professionali.

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