Il Giudice sospende le Regionarie del M5s - QdS

Il Giudice sospende le Regionarie del M5s

Raffaella Pessina

Il Giudice sospende le Regionarie del M5s

mercoledì 20 Settembre 2017

I pentastellati non ci stanno e annunciano ricorso ma intanto il tempo stringe. Raciti (Pd): “Decisione che conferma incompetenza grillini”

PALERMO – I Cinquestelle al centro della scena politica. Dopo la decisione del Tribunale di Palermo, in merito al ricorso del grillino Mauro Giulivi escluso dalle candidature, sul blog di Beppe Grillo è arrivata la notizia che il candidato governatore resterà comunque Giancarlo Cancelleri e che il Movimento presenterà ricorso.
Il giudice della prima sezione civile, Claudia Spiga, dopo il ricorso presentato dall’attivista Mauro Giulivi, escluso per non aver sottoscritto in tempo il Codice etico, ha confermato la decisione presa lo scorso 12 settembre in via cautelare di bloccare il primo turno delle regionarie. “Alla luce del decreto del Tribunale civile di Palermo – ha scritto Cancelleri – il Movimento 5 Stelle annuncia che esercitando un suo diritto farà ricorso per far valere le proprie ragioni. I tempi per aspettare la fine del procedimento e per rinnovare le votazioni purtroppo non ci sono più”. Sul blog infatti vengono spiegati i tempi del procedimento che si sono protratti troppo nel tempo e non ci sarà tempo di ripetere le regionarie. La decisione del giudice blocca il risultato del primo turno di votazione, ma “limitatamente ai candidati della provincia di Palermo”, tra i quali sarebbe rientrato Giulivi se non fosse stato escluso, e sospende anche il risultato della seconda votazione, i cui esiti furono ufficializzati dallo staff il 9 luglio con l’investitura di Cancelleri nel ruolo di candidato governatore per il Movimento cinque stelle. In pratica, il giudice afferma che bisogna ripetere le Regionarie che riguardano Palermo e quelle che hanno eletto Cancelleri.
Al secondo turno il deputato nisseno ottenne la maggioranza dei 4.350 voti espressi sulla piattaforma Rousseau, superando gli altri cinque colleghi a Sala d’Ercole (Stefano Zito, Giampiero Trizzino, Sergio Tancredi, Angela Foti e Francesco Cappello) e tre outsider (Giuseppe Scarcella, Alì Listì Maman e Josè Marano). La vicenda che ha portato alla sospensione delle regionarie del M5S in vista delle elezioni in Sicilia per il rinnovo dell’Ars e del governatore era iniziata sette mesi fa. L’attivista Mauro Giulivi, dopo aver partecipato alle primarie per la scelta dei candidati alla lista del Movimento Cinquestelle per le elezioni comunali di Palermo ed essersi collocato utilmente all’undicesimo posto, il 7 febbraio riceve una mail. Nella comunicazione Giulivi veniva invitato a presentarsi per il medesimo giorno, tra le 19 e le 20, in via Saverio Scrofani per firmare il “Codice di comportamento per i candidati e gli eletti del movimento alle elezioni amministrative di Palermo 2017”.
 
Giulivi non si presenta motivando l’assenza con lo scarso preavviso e rilevava la necessità di visionare preventivamente il codice. “Dopo aver inviato la mail – racconta Giulivi – mi sono accorto che il candidato sindaco del M5S, Ugo Forello, mi aveva estromesso dai canali interni di comunicazione e in seguito ha ricevuto una mail del Movimento in cui gli veniva comunicato di fornire chiarimenti per la mancata firma. Giulivi risponde con mail del 30 maggio rilevando di non aver firmato in ragione dell’esiguo preavviso concesso e della necessità della previa lettura. In assenza di un’ulteriore comunicazione, presenta la propria candidatura per le primarie per le elezioni regionali. Ma anche in questo caso la sua candidatura viene rifiutata per lo stesso motivo e perché su di lui pende un provvedimento disciplinare interno al movimento.
Polemiche che hanno avuto il sapore di creare divisioni all’interno di un movimento che invece ha fatto dell’unità la sua caratteristica principale.
Duro il commento del Partito Democratico per voce del segretario regionale Fausto Raciti: “La decisione del Tribunale di Palermo sulle ‘regionarie’ del Movimento 5 Stelle conferma quello che già sapevamo – ha detto Raciti –  siamo di fronte ad un gruppo di incompetenti che non sa neppure organizzare una consultazione online fra qualche centinaio di iscritti”. “Questa vicenda è solo la dimostrazione che i 5stelle sono in grado di fare fallire pure delle ‘primariette’ online a candidato unico come quelle che stanno preparando per Di Maio. Tra firme false, tribunali e risse interne l’unica cosa chiara è che non sarebbero mai in grado di governare una regione come la Sicilia”.
La candidata Lucia Pinsone di Vox Populi, critica invece l’attività legislativa di Palazzo dei Normanni: “L’Assemblea regionale ha approvato in cinque anni lo stesso numero di leggi della precedente legislatura: peccato che oltre l’80% sia stato varato nei primi tempi, mentre solo una piccola parte ha lasciato i banchi di Sala d’Ercole nel corso dell’ultimo periodo.

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