Gli immigrati decapitano la Merkel - QdS

Gli immigrati decapitano la Merkel

Carlo Alberto Tregua

Gli immigrati decapitano la Merkel

mercoledì 27 Settembre 2017

Punito il lassismo dei governi

Il Pil tedesco aumenta del 3% contro l’1,5% sperato dall’Italia, la disoccupazione non esiste perché il dato ufficiale è del 3,7% contro l’11,3 del Belpaese, cioè un terzo. L’esportazione ha un surplus di 400 miliardi, il reddito medio fra Est ed Ovest – dopo il massiccio intervento del non dimenticato Helmut Kohl – è pressoché uguale tra tutti i cittadini.
Le infrastrutture pubbliche sono all’avanguardia, così come la logistica. Quella pubblica amministrazione funziona come un orologio, non per nulla è fatta da tedeschi.
In quel Paese ordinato c’è stato però un vulnus di modello democristiano e cioè la politica dell’accoglienza indiscriminata di immigrati avviata senza valutare se quest’ultimi fossero perseguitati nel loro Paese o se venissero in Europa perché là vi era la miseria nera.
Questo fatto ha indignato una parte non indifferente dei tedeschi, che hanno dato quasi sei milioni di voti ad un partito prima inesistente, l’Afd che ha riportato il 13% dei consensi ed entrerà in Parlamento con una novantina di deputati.

Lo stesso accadrà in italia con il successo di Lega e Fratelli d’Italia e forse anche di Forza Italia per il comportamento scriteriato del Governo Renzi e di quello Gentiloni nell’accoglienza di quei poveretti sbarcati sulle nostre coste in centinaia di migliaia.
L’opinione pubblica è rimasta scioccata dal comportamento lassista dei due governi e ha fatto sentire alta la protesta non già come un giusto sentimento di solidarietà verso chi ha bisogno, ma contro il disordine e l’affarismo che si è diffuso con queste operazioni.
L’abbiamo scritto più volte: dietro l’accoglienza e l’ospitalità si è sviluppato un business indecoroso di cooperative e associazioni di volontari. Ancor più indecoroso è stato tutto il meccanismo delle Ong che si sono traformate in comodi traghetti spesso in combutta con i trafficanti di carne umana. Andavano a prendere i poveracci pressoché vicino alle coste libiche!
C’è voluto il rigoroso ministro dell’Interno, Marco Minniti, che quasi con un colpo di bacchetta magica ha risolto il problema tant’è che da luglio gli sbarchi si sono ridotti a un decimo.
 

Il Paese dovrà ringraziare sempre  di più questo ministro che ha messo in evidenza l’inconcludenza del suo predecessore, ovvero l’inutile Angelino Alfano.
Anche in Italia, da qui alla primavera del prossimo anno, il voto di protesta contro questo comportamento si raccoglierà contro l’attuale governo anche perché il M5s ha assunto anch’esso un comportamento di tipo democristiano cioè di chi ama stare in quella zona grigia, perché ha paura di restare in quella bianca o in quella nera: insomma, il solito comportamento da furbetti del quartierino.
A fronte dei dati molto positivi della Germania, che hanno salvato la Merkel il cui partito, Cdu, ha tuttavia perso otto punti, vi è un governo italiano che continua a balbettare e a dimostrare soddisfazione per dati macroeconomici e occupazionali che sono la metà di quelli tedeschi.
Se tanto mi dà tanto, se la Cdu ha perso otto punti, il Partito democratico ne dovrebbe perdere 16.

Ma non sarà così perché i competitori del Pd non hanno argomenti e reputazione superiori. Quando governava Berlusconi non si fecero le rifgorme e non si tagliarono le unghie ai privilegiati. Quando ha governato Prodi lo scenario non è cambiato con Bertinotti che faceva la cicala. Oggi che l’alternativa sarebbe il M5s ci accorgiamo che città come Roma o Livorno o Ragusa o Bagheria non possono certamente issare il vessillo di chi sta facendo riforme strutturali tagliando i privilegi che sono tutti là.
Angela Merkel farà comunque il suo governo, probabilmente, insieme a Liberali e Verdi. La quadri-leader ha le capacità di mettere insieme anime opposte come i suoi probabili alleati, mediando i loro obiettivi.
Cosicché, la locomotiva tedesca, con il quarto e ultimo mandato della loro Cancelliera, riprenderà ancora più forte la sua marcia, ovviamente cambiando registro sugli immigrati e probabilmente serrando i ranghi e pressando la Bce perché cessi al più presto il Qe, in modo da ripristinare le normali condizioni di mercato, com’erano prima della grande crisi.

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