Il M5s "si aggiudica" il sindaco antiabusi - QdS

Il M5s “si aggiudica” il sindaco antiabusi

Raffaella Pessina

Il M5s “si aggiudica” il sindaco antiabusi

sabato 30 Settembre 2017

L’ex primo cittadino di Licata, Angelo Cambiano, designato assessore di Cancelleri. Intanto Impastato minaccia di denunciare Fava per il logo

PALERMO – Si aggiunge un altro tassello alla giunta che il Movimento cinquestelle nominerà in caso di vittoria di Giancarlo Cancelleri alle Regionali del 5 novembre. L’ex sindaco di Licata, Angelo Cambiano, ha accettato di far parte della squadra degli assessori regionali. La notizia è stata comunicata dallo stesso Cancelleri su Facebook. Cambiano, che è stato sfiduciato dal consiglio comunale lo scorso mese di agosto e che era salito alla ribalta per la sua azione contro l’abusivismo edilizio nel suo comune, ha risposto al candidato presidente: “Non posso che ringraziare Giancarlo Cancelleri per la grande opportunità offerta che rappresenta per me, il mio gruppo e l’intera città un’occasione di riscatto. Sfiduciati dai partiti politici e dalla vecchia politica del clientelismo, dopo un lungo confronto con i giovani che mi sostengono, non potevamo non accettare di scendere in campo con chi questa Sicilia la vuole cambiare davvero”. Cambiano è stato designato come assessore alle Autonomie locali.
Contro l’atteggiamento del Movimento cinquestelle intervengono i politici di altre compagini anche sulla situazione nazionale, con riferimento alle prossime elezioni  del 2018, per le quali le Regionali siciliane stanno facendo da banco di prova e i cui risultati influenzeranno notevolmente quelli del rinnovo del parlamento italiano.
Stefano Parisi, leader di ‘Energie per l’Italia’, a margine di un incontro del coordinamento catanese ha detto che “Luigi Di Maio non è all’altezza di guidare il governo della sesta potenza mondiale. Di Maio – sostiene Parisi – non ha esperienza e non ha la capacità di farlo. La stessa cosa vale per Giancarlo Cancelleri”.
Parisi cita il curriculum di Cancelleri e dice che “non avendo avuto esperienze significative di alcun tipo e non avendo mai gestito nulla di complesso nella sua vita, non può guidare e governare una regione complessa come la Sicilia”. E sottolinea che in politica serve esperienza. “La buona politica – prosegue Parisi – si fa con contenuti di qualità, con persone che diano sicurezza ai cittadini e soprattutto con onestà. Se io mi candido a fare una cosa che non so fare – spiega – sono eticamente disonesto”. Parisi assesta bordate contro altri componenti del Movimento.
“La Raggi sapeva benissimo che non era in grado di fare il sindaco in una città complessa come Roma. L’esperienza conta. è importante. E non è vero che uno vale uno, come dicono gli esponenti del Movimento cinquestelle. In politica si deve saper fare quello per cui ci si candida, altrimenti si è profondamente disonesti”. Parisi rilancia invece una politica che trova soluzioni e ripropone per  la costruzione del Centrodestra. “In Sicilia – conclude – abbiamo trovato un compagno di viaggio ideale: Nello Musumeci. Persona capace e di esperienza. Che si propone con l’onestà e la consapevolezza di saper fare”.
Polemiche invece a sinistra per il candidato alla presidenza Claudio Fava. Giovanni Impastato il fratello del militante di Democrazia proletaria ucciso dalla mafia, ha minacciato di denunciare lo stesso Fava per l’utilizzo del nome del film “I cento passi” per la lista del candidato bersaniano. A fare infuriare Giovanni Impastato sono state le dichiarazioni di Fava, secondo cui avrebbe concordato con lui quest’iniziativa. Impastato ha dichiarato che si tratta di una bugia e di avere saputo la notizia dai media.
“Non lo vedo da dieci anni – ha detto Impastato – Fava, che non ha mai partecipato alle cerimonie per gli anniversari della morte di Peppino, strumentalizza la memoria di mia fratello per fini elettorali. Un’offesa a me, ai miei familiari e ai compagni di Peppino”. Impastato agigunge: “Io non contesto il copyright, però Fava è scandalosamente bugiardo, per mutuare un suo motto elettorale. Doveva coinvolgere, e mente quando dice di averlo fatto, le associazioni che operano in ricordo di Peppino. La sinistra non si ricostruisce sbarcando in Sicilia due mesi prima del voto con quattro sigle e uno slogan. Cinque anni fa il pasticcio della residenza, ora questa fesseria…”. “Io di certo non voterò Fava e neppure la lista di Crocetta: una delusione. Da questa politica, in realtà, non ci aspettiamo nulla”.
Se la prende con l’attuale governo regionale, invece, il candidato di “Noi Siciliani con Busalacchi – Sicilia Libera e sovrana”, Franco Busalacchi, ex dirigente e ora passato nelle file della politica. “è inaccettabile il silenzio del Governo regionale sulla vicenda Ryanair. Mentre il Governo inglese fa la voce grossa contro la compagnia area, Crocetta e il suo assessore al Turismo, Barbagallo, rimangono zitti e non muovono un dito per salvaguardare gli interessi dei cittadini e l’economia dell’indotto degli aeroporti siciliani, soprattutto quello di Trapani”.
“L’immobilismo della Giunta regionale sulla decisione di Ryanair di cancellare di migliaia di voli  – ha detto Busalacchi –  rischia di avere ripercussioni disastrose nello scalo di Birgi, uno dei piccoli scali che hanno legato la loro sopravvivenza alla compagnia low cost irlandese”.
 
“Sono stimati infatti in circa duecentomila i passeggeri in meno che transiteranno su Trapani a seguito della scelta di tagliare sette voli in partenza dall’aeroporto di Birgi: 4 nazionali (Parma, Genova, Roma e Trieste) e 3 con città europee (Francoforte, Baden Baden e Cracovia)”. “Stiamo assistendo inoltre – conclude Busalacchi – a uno strozzinaggio da parte della compagnia aerea nei confronti dei Comuni costretti ad accordi milionari con la compagnia perché Ryanair continui ad atterrare a Birgi”.

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