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Catania – La Capitale della Cultura si annacqua nel Sud-Est

Desiree Miranda

Catania – La Capitale della Cultura si annacqua nel Sud-Est

mercoledì 04 Ottobre 2017

Catania aderisce in sordina a un progetto con altri sette comuni

CATANIA – Catania rinuncia alla sua candidatura in autonomia a Capitale della Cultura 2020 in favore di un progetto, insieme ai comuni di Scicli, Modica, Caltagirone, Militello, Palazzolo Acreide, Siracusa e Noto, appunto, che propone tutta la Val di Noto. Una candidatura che è passata un po’ in sordina da parte del Comune di Catania che non ha inviato un comunicato alle redazioni per comunicare la volontà di adesione come singolo prima e quella di aderire a un progetto più ampio dopo. Nessuno ha poi rappresentato la città di Catania pochi giorni fa a Noto, durante la conferenza stampa di presentazione del dossier di candidatura per confermare la propria adesione, che doveva essere inviato al Ministero entro il 15 settembre.
Anche il comitato di cittadini, SognatoriConcreti, che sin dall’inizio ha avanzato all’amministrazione proposte culturali in favore di Catania capitale della cultura 2020, ha saputo la notizia dai giornali. “Non siamo mai stati coinvolti dall’amministrazione e non me l’aspettavo adesso, anche se hanno promesso d’incontrarci”, afferma il promotore Antonello Costanzo. “"Mi piace pensare comunque, che il dossier non sia solo una bella dichiarazione di intenti come magari è accaduto in passato, perché non è quello che serve. In ogni caso – conclude Costanzo – sono fiducioso del fatto che questo bando sia stato solo un motivo per fare partire un processo di crescita della cittadinanza e quindi della città e che l’amministrazione ne comprenda l’importanza”.
“Catania non si è tirata indietro, ma davanti alla proliferazione di candidature siciliane, ha deciso di andare oltre ogni campanilismo e proporsi insieme ad altre realtà in maniera nuova”, afferma l’assessore alla Bellezza condivisa, Orazio Licandro. Detto o non detto, con questo progetto, le otto città che aderiscono si impegnano a convergere “nella direzione di una forte accelerazione nel percorso di crescita comunitaria delle popolazioni, per potenziare e trasferire nella realtà quotidiana una concezione coesa e unitaria di territorio, con l’obiettivo di uno sviluppo economico, sociale e culturale a misura umana e nel rispetto della dignità inalienabile di ciascuno”, scrive Corrado Bonfanti, sindaco di Noto, nella sua nota introduttiva del dossier. I sindaci Giovanni Ioppolo, Caltagirone, Enzo Bianco, Catania, Giovanni Burtone, Militello in Val di Catania, Ignazio Abbate, Modica, Corrado Bonfanti, Noto, Carlo Scibetta, Palazzolo Acreide, Vincenzo Giannone, Scicli e Giancarlo Garozzo, Siracusa, proponendo la Val di Noto a Capitale della Cultura 2020 vorrebbero che il Sud-Est siciliano possa fare un salto culturale convogliando la ricchezza delle diversità locali nell’ambito di una visione di sviluppo che enfatizzi il bene comune e sia d’esempio per altre realtà territoriali.
Il dossier conta poco più di 60 pagine diviso in otto capitoli. Dopo una presentazione e un passaggio sull’identità storica e l’identità ritrovata, si entra nel vivo con la spiegazione della visione culturale di Val di Noto 2020, i suoi contenuti del programma Val di Noto 2020 e la comunicazione dedicata al progetto. Si passa in fine alla Governance e ai processi partecipativi, al sistema di monitoraggio e valutazione e alla sostenibilità economico finanziaria. Tutto basato su quattro direttrici: Il Patrimonio Immateriale, le Connessioni, la Resilienza e l’Avanguardia, la Cittadinanza e la Partecipazione.

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