Turismo, arriva la stagione del letargo - QdS

Turismo, arriva la stagione del letargo

Adriano Agatino Zuccaro

Turismo, arriva la stagione del letargo

venerdì 20 Ottobre 2017

La Regione che non valorizza: da ottobre a maggio in Sicilia 5,4 milioni di pernottamenti, in Trentino 22,3, in Veneto 21,5. Isole Canarie modello in destagionalizzazione: solo a ottobre 6,1 mln di presenze

Nei mesi non estivi del 2015 in Sicilia i pernottamenti di italiani e stranieri nel complesso degli esercizi ricettivi sono stati 5,44 milioni, in Trentino Alto Adige 22,27 milioni, in Veneto 21,25 milioni, in Lombardia 20,26 milioni. Un lunghissimo letargo, quello isolano, da cui non riusciamo a svegliarci. L’atavica difficoltà a destagionalizzare il turismo ci fa sprofondare in undicesima posizione tra le regioni italiane; davanti solo alle più piccole in termini di chilometri quadrati, a qualche regione del Sud come Calabria e Puglia e alla Sardegna. Impietoso il confronto con le Isole Canarie in cui nel solo mese di ottobre dell’anno scorso si registravano 6,13 milioni di pernottamenti: 790.000 in più di quelli che la Sicilia totalizza in otto mesi. Male anche il valore aggiunto del turismo nei mesi non estivi: 570 milioni nell’Isola, 4,56 miliardi in Lombardia.
 
In Sicilia negli otto mesi non estivi (da ottobre a maggio, ndr) il valore aggiunto del turismo ammonta ad appena 570 milioni. Secondo l’Istat, infatti, nel 2014 (ultimo dato disponibile) l’Isola totalizzava 1,52 miliardi di valore aggiunto ai prezzi base nel settore del turismo (servizi di alloggio e di ristorazione a prezzi correnti). Considerando che nei mesi non estivi (esclusi dunque giugno, luglio, agosto e settembre) attraiamo solo 5,44 milioni di pernottamenti, pari al 37,5% dei 14,51 milioni sui 12 mesi del 2015, e applicando tale percentuale al miliardo e mezzo citato si arriva ai miseri 570 milioni di valore aggiunto in ben 8 mesi dell’anno. Lo stesso procedimento applicato alla Lombardia fa emergere un divario imbarazzante: 4,56 miliardi di euro di valore aggiunto negli otto mesi non estivi. In 12 mesi il valore aggiunto nel turismo in Lombardia è pari a 8,54 miliardi al fronte di 37,9 milioni di pernottamenti, il 53,45% di questi negli otto mesi non estivi. Leader della classifica, in termini percentuali, è il Lazio che negli otto mesi non estivi concentra il 57,8% dei pernottamenti annuali. Al secondo posto il Piemonte (54,9%) e al terzo la Valle d’Aosta (54,4%). La media nazionale si ferma al 38,8%, leggermente più alta rispetto alla performance isolana.
In termini di valore aggiunto ai prezzi base nel settore turismo, alla titanica prestazione della Lombardia sui 12 mesi (8,54 miliardi di euro), segue il Lazio (5,57 miliardi) e il Veneto (5,40 miliardi) che ottengono performance di tutto rispetto anche negli otto mesi non estivi; nell’ordine: 4,56 miliardi, 3,21 miliardi, 1,81 miliardi. Al Sud spicca la Campania con 1,33 miliardi di euro in otto mesi e al Nord la piccola Provincia Autonoma di Bolzano che sull’onda del turismo invernale porta a casa quasi un miliardo di euro.
Il valore aggiunto nel settore turismo (sui citati otto mesi) che, in percentuale al totale italiano, l’Isola apporta alla nazione, ammonta ad appena 2,79%. Meno del 3% di ciò che l’Italia “guadagna” dal turismo, dunque, è prodotto all’interno della Trinacria.
Fuori dai confini Italiani, le Isole Canarie continuano a farla da padrona in termini di flussi turistici per 12 mesi l’anno. Colpisce, in particolare, la continuità delle performance anche fuori dall’alta stagione con pernottamenti da ottobre 2016 a maggio 2017 mai al di sotto dei 5,28 milioni nel solo mese di maggio e con un picco di 6,13 milioni nel mese di ottobre.
Destagionalizzare, dunque, si può e si deve se non si vuole continuare a “(soprav)vivere” di solo mare.
 


Reputazione regioni online, l’Isola lontana dalle prime
 
Una startup del turismo Italiana, Travel Appeal ha creato una mappa con le regioni che hanno la migliore reputazione online. Ne dà notizia l’Agi che in un recente articolo ha sottolineato: “Esperienze e recensioni online degli utenti guidano oggi le scelte delle destinazioni turistiche molto più che in passato” aggiungendo la lista delle regioni italiane premiate. Sono state prese in considerazione ed elaborate oltre 7 milioni di recensioni online (un milione in più rispetto alla prima edizione del premio, nel 2016) apparse sui canali Booking.com, Tripadvisor, Expedia, Google e relative a più di 200mila strutture ricettive tra alberghiere, extralberghiere e appartamenti (+85% rispetto all’analisi del 2016). Il risultato? L’Isola è fuori dal top della classifica. Le regioni premiate, scrive l’Agi, in base ai dati emersi sono state sei: il podio va all’Alto Adige, che si è aggiudicato il primo posto in termini di reputazione digitale (sentiment positivo 88.5%; l’anno scorso il primo premio era andato alla Basilicata).
La regione più recensita è il Veneto (888.045 recensioni), la più accogliente è l’Umbria (sentiment positivo 94,7%), quella più amata dai turisti stranieri la Basilicata (88,9%), mentre il Piemonte vince il riconoscimento per la miglior connettività, infine alla Calabria, il premio per la migliore fidelizzazione. La menzione speciale va alla Valle d’Aosta come regione più promettente. Isola fuori dai giochi, nonostante, il gradimento degli utenti cresca in maniera più significativa al Sud (sentiment positivo 85%, +2 punti) rispetto al Nord e al Centro Italia.
 

 
Nei primi sei mesi 2017 6,6 mln di pernottamenti
 
I primi dati e le prime dichiarazioni inerenti alle performance turistiche 2017 fanno ben sperare l’Isola per il futuro. In attesa di numeri consolidati (che abbiamo chiesto all’assessorato regionale al Turismo, gli ultimi disponibili per mese fanno riferimento al 2015, ndr), l’assessore regionale al Turismo, Anthony Barbagallo, ha dichiarato al Sole 24 ore che “secondo l’Osservatorio turistico nei primi sei mesi del 2017 si registrano 2,2 milioni di arrivi, con un +19% rispetto allo scorso anno, e quasi 6,6 milioni di presenze, ovvero un +14,6% sullo stesso periodo dell’anno scorso”. Dato destinato a migliorare considerando che a luglio e agosto l’incremento, secondo l’assessore, è stato almeno del 20 per cento. A conferma del trend in crescita, non sarà passata inosservata la notizia che le imprese in cerca di nuovo personale operano principalmente nel campo di “Servizi di alloggio, ristorazione e turismo” (il 20% delle assunzioni programmate). Lo ha affermato Unioncamere Sicilia in un articolo apparso alcune settimane fa in cui si faceva il punto della situazione sulle figure professionali più ricercate dalle imprese siciliane per il periodo appena trascorso: luglio-settembre.
In Sicilia erano in tutto 46.500 le posizioni di lavoro aperte, ma non sempre la domanda di lavoro riesce ad essere soddisfatta: in 15 casi su 100, infatti, scriveva Unioncamere, le aziende dell’Isola prevedono di avere difficoltà a trovare i profili desiderati.
Non va dimenticato, tornando ai dati sui arrivi e presenze, che in Sicilia ci sono 5 milioni di turisti fantasma. Lo scrivevamo in un’inchiesta del 30 luglio 2015 sottolineando che almeno il 30% di essi è totalmente sconosciuto alle statistiche: tra il 30 e il 50% delle strutture ricettive (soprattutto extralberghiere), infatti, non hanno trasmesso i dati sui pernottamenti di quel periodo. “Il sommerso va dal 33% al 45%” si è spinto a dichiarare l’attuale assessore a giugno scorso.

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