Singapore e Svizzera, così si governa - QdS

Singapore e Svizzera, così si governa

Carlo Alberto Tregua

Singapore e Svizzera, così si governa

martedì 31 Ottobre 2017

Cina, nel 2049 bellissima

Xi Jinping, a conclusione del XIX Congresso del Partito-Stato, che domina la Cina dal 1949, ha vinto a piene mani. Ha sostituito la metà dei vertici, cooptando persone di sua fiducia e, cosa ancora più importante, è riuscito a far inserire nella Costituzione cinese il suo pensiero, come aveva fatto solo Mao Tse Tung.
Il Capo indiscusso della Cina ha detto che nel 2049, a cento anni dalla nascita della Repubblica popolare, la Cina sarà bellissima oltre che ricca, perché avrà superato il Pil degli Usa (oggi la prima si attesta su 12 miliardi di dollari contro i circa 16 miliardi del secondo). Il trenta per cento della crescita del mondo è merito della Cina mentre lui si preoccupa di “provvedere alla felicità del popolo, affinché abbia una vita migliore e più felice”.
Il Partito comunista cinese, uno dei quattro ancora esistenti al mondo – gli altri tre sono in Vietnam, Nord Corea e Cuba -, festeggia i cento anni nel 2020 ed ha sempre tenuto in un pugno di ferro le redini dell’1,3 miliardi di cittadini, cui bisogna aggiungere circa 300 milioni di cinesi diffusi nel mondo: una invasione silenziosa.
 
Un’altra Tigre d’Oriente è Singapore, una piccola nazione di 5,6 milioni di abitanti, che è nata 56 anni fa come Stato indipendente. Ha una superficie di poco più della metà di quella di Roma e comprende 63 isole. In quel Paese, allora, vi era una povertà assoluta. Oggi, è la prima nazione al mondo per Pil pro-capite (87.900 dollari), la più sviluppata sul piano tecnologico e con una proiezione della propria economia nel futuro.
Qual è il segreto? Un governo che somiglia più ad un consiglio di amministrazione perché i ministri si prefiggono obiettivi che raggiungono sistematicamente. I ministri sono lautamente retribuiti purché raggiungano i risultati.
Singapore attrae cervelli che paga bene e offre loro un ambiente adatto a sviluppare le loro capacità. La burocrazia è fortemente attiva, aiuta e sollecita la crescita, con un insieme di regole semplici che vengono fatte rispettare da tutti.
Singapore è innovazione. Ospita tra quattro e cinquemila start up teconogiche. Il venture capital si è moltiplicato per otto in cinque anni, mobilitando 3,5 miliardi solo nel 2016.
 
 
La Confederazione Svizzera (Ch) è stata ufficilamente fondata nel 1848 ma ha radici nel 1291, epoca quasi coincidente con quella federiciana siciliana.
Con una popolazione di circa 8 milioni di abitanti e una superficie doppia rispetto a quella della Sicilia, ha un reddito pro capite vicino ai 40mila franchi contro i 17.000 euro dei siciliani. Non c’è disoccupazione ed anche i frontalieri che si recano a lavorare al Sud (dall’Italia), a Ovest (dalla Francia) e a Nord (dalla Germania), hanno l’obbligo ogni giorno di tornarsene al Paese natio.
Vi sono Comuni ove i lavoratori stranieri sono più degli abitanti, ma le amministrazioni concedono la residenza provvisoria e poi la cittadinanza dopo lunghi periodi e dopo aver vagliato le motivazioni di chi le richiede.
I 26 Cantoni hanno un governo confederato centrale, il cui presidente non è conosciuto da nessuno e viene nominato a rotazione ogni sei mesi. La democrazia è al più alto livello perché si svolgono referendum confederali, cantonali e comunali ad ogni piè sospinto.
 
Abbiamo messo insieme tre modelli di nazioni, dalla immensa Cina all’agglomerato di isole asiatiche di Singapore, all’isola felice europea che è la Svizzera. Perché questo accostamento? Perché sono modelli che funzionano e hanno ritmi di crescita impensabili per l’Italia. Solo in Cina ci sono oltre cento milioni di ricchi, mentre a Singapore e in Svizzera sono quasi tutti ricchi.
Costituiscono un esempio in cui la burocrazia funziona molto bene, anche se in Cina la corruzione è molto diffusa, cosa che non accade né a Singapore né in Svizzera.
In quest’ultimo Paese, lo Stato-Cantone decide le linee politiche, la burocrazia le esegue con puntualità anche quando manca la guida politica. I cittadini sono abituati ad essere serviti bene e appena c’è qualcosa fuori posto, protestano vivacemente, ma nessun burocrate si permette di non fare il proprio dovere.
Quei tre Paesi sono una sorta di Bengodi? Non crediamo perché anche lì vivono umani. Ci sarebbe piuttosto da importare il metodo usato da quelle civiltà.

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