Ars, privilegi di fine legislatura: finché non si insediano i nuovi onorevoli, i vecchi guadagnano - QdS

Ars, privilegi di fine legislatura: finché non si insediano i nuovi onorevoli, i vecchi guadagnano

redazione

Ars, privilegi di fine legislatura: finché non si insediano i nuovi onorevoli, i vecchi guadagnano

martedì 21 Novembre 2017

Poteri e privilegi moralmente discutibili, nonostante previsti dalla legge, per 90 deputati che ci costano 20 mila euro ciascuno al mese

PALERMO – Assemblea regionale ferma, Aula vuota, ma deputati regolarmente pagati, come se svolgessero la loro piena attività parlamentare. Paradossale, ma tristemente reale.
 
Riepiloghiamo: l’attività dell’Assemblea regionale siciliana si è di fatto conclusa da più di due mesi ed è quindi dal 20 settembre – giorno più, giorno meno – che non si svolgono più sedute a Palazzo dei Normanni. Sala d’Ercole si è svuotata di deputati per far posto agli artigiani che hanno lavorato in queste settimane, è notizia degli ultimi giorni, per ristrutturare scranni e locali, in tempo per l’avvio della nuova legislatura.
 
Nonostante questo stop tecnico di – ripetiamo – due mesi circa – nel quale gli onorevoli si sono potuti dedicare a tempo pieno all’attività politica e alla campagna elettorale, hanno continuato a ricevere regolarmente i loro compensi. Che, ricordiamo, equivalgono a una spesa pubblica di circa 20 mila euro al mese per ciascun deputato. Di questi, circa 11 mila euro finiscono nel singolo portafogli del singolo deputato. E i deputati, ricordiamolo pure, finora sono stati 90. Novanta. I compensi vengono tuttora elargiti e verrano elargiti finché non si insedierà la nuova Assemblea, eletta il 5 novembre.
 
Tutto questo è reso possibile grazie a una legge costituzionale del 1972 che ha modificato lo Statuto della Regione siciliana e ha stabilito che “finché non sia riunita la nuova Assemblea regionale siciliana, sono prorogati i poteri della precedente Assemblea”.
Poteri e privilegi, aggiungiamo noi. Previsti dalla legge, ma sempre privilegi moralmente discutibili. Perché non sempre quel che è legale è pure morale.


Domani, sul Quotidiano di Sicilia, un servizio completo sull’argomento.
 

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