Riforma delle pensioni, i 12 punti del Governo - QdS

Riforma delle pensioni, i 12 punti del Governo

redazione

Riforma delle pensioni, i 12 punti del Governo

mercoledì 22 Novembre 2017

Il pacchetto previdenziale proposto ha un valore di circa 300 milioni di euro

ROMA – Un pacchetto previdenziale in 12 punti dal valore di circa 300 milioni di euro. È questa la proposta definitiva messa sul tavolo dal Governo dopo mesi di confronto per trovare un accordo con i sindacati sull’adeguamento dell’età pensionabile alle aspettative di vita. Il nuovo testo contiene delle aperture sulla previdenza dei giovani e delle donne e un piccolo ampliamento della platea dei lavoratori che svolgono attività usuranti con l’inserimento dei siderurgici di “prima fusione”. Il testo verrà proposto come emendamento alla legge di bilancio.
 
Primo punto, “revisione strutturale”, con effetto dello scatto biennale del 2021, del meccanismo di calcolo dell’adeguamento alla speranza di vita dei requisiti di accesso al pensionamento. Le modifiche prevedono l’assunzione per il calcolo dell’adeguamento della “media della speranza di vita nel biennio di riferimento rispetto a quello del biennio precedente”, l’assorbimento di “un’eventuale riduzione della speranza di vita relativa al biennio di riferimento da portare in riduzione dell’adeguamento successivo e la “fissazione di un limite massimo di tre mesi per ciascun adeguamento futuro, da riassorbire nell’ambito dell’adeguamento successivo qualora sia registrato un incremento superiore”.
 
Secondo punto, immediata esenzione di 15 categorie di occupazioni particolarmente gravose dall’innalzamento previsto per il 2019 del requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia e del requisito contributivo per quella anticipata. In generale l’esenzione è “condizionata allo svolgimento di attività gravose da almeno 7 anni nei 10 precedenti il pensionamento”, e al “possesso di una anzianità contributiva pari ad almeno 30 anni”.
 
Terzo punto, istituzione di una Commissione tecnica di studio sui lavori gravosi e usuranti presieduta dal presidente dell’Istat e composta da rappresentanti dei ministeri dell’Economia, Lavoro e Salute, Inps e Inail con la partecipazione di esperti provenienti dal mondo datoriale e sindacale. La Commissione dovrà concludere i lavori entro il 30 settembre del 2018 ed entro i dieci giorni successivi il Governo presenterà al parlamento gli esiti di tale lavoro.
 
Quarto punto, tema della previdenza complementare, il Governo punta a incrementare l’adesione dei lavoratori pubblici. Il pacchetto prevede la parificazione della tassazione sulle prestazioni di previdenza complementare per i dipendenti pubblici al livello di quella dei privati.

Quinto punto, la previsione, con norma di legge, di “forme di adesione basate anche su sistemi di silenzio-assenso, come definite dalle parti istitutive dei Fondi, destinate ai pubblici dipendenti che saranno assunti in futuro.
 
Sesto punto, istituzione di una Commissione tecnica di studio dedicata all’approfondimento della comparazione della spesa previdenziale a livello internazionale. Sarà componsta dagli stessi enti della Commissione precedente e avrà la medesima data di scadenza.

Settimo punto, accesso agli ammortizzatori sociali finanziati dal Fis (Fondo d’integrazione salariale) con l’impegno del governo d’incrementare “il limite normativo di erogabilità delle prestazioni da 4 a 10 volte l’ammontare dei contributi dovuti da ciascuna azienda richiedente la prestazione”.
 
Ottavo e nono punto, l’esecutivo poi s’impegna a garantire, “alla luce dell’eventuale rideterminazione per il 2018 e gli anni successivi delle previsioni di spesa per l’Ape sociale e per i lavoratori precoci nell’ambito dei limiti di spesa programmati”, l’ampliamento della platea alle “nuove categorie di attività gravose”. Il Governo, inoltre, punta all’allargamento dei requisiti di accesso alle prestazioni, altra novità dell’ultima ora, “per le lavoratrici con figli, al fine di avviare il processo di superamento della disparità di genere e dare primo riconoscimento al valore sociale del lavoro di cura e di maternità svolto dalle donne”.

Decimo punto, con la prospettiva di mettere a regime l’istituto dell’Ape sociale, “accantonamento in un apposito fondo dei risparmi di spesa”.
 
Undicesimo punto, il Governo apre sul fronte dei giovani e s’impegna a dare priorità alla “sostenibilità sociale dei trattamenti pensionistici destinati ai giovani al fine di assicurare l’adeguatezza delle pensioni medio-basse nel regime contributivo con riferimento sia alla pensione anticipata che a quella di vecchiaia”.
 
Dodicesimo punto, l’esecutivo s’impegna a dare priorità allo sviluppo della previdenza complementare nel settore privato “nell’ambito di un confronto aperto anche alle rappresentanze delle organizzazioni dei datori di lavoro”.

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