La velocità si conquista con la libertà mentale - QdS

La velocità si conquista con la libertà mentale

Carlo Alberto Tregua

La velocità si conquista con la libertà mentale

mercoledì 22 Novembre 2017
Usain Bolt, il giamaicano che ha conquistato moltissimi record in atletica leggera, ed ormai in declino, alle domande dei giornalisti rispondeva: “La velocità si conquista con la libertà mentale”.
Sembra un’affermazione filosofica, ma non riteniamo che quell’atleta abbia cognizioni al riguardo. La sua considerazione, probabilmente, deriva da una constatazione: se il cervello non è sgombro da orpelli, pesi e contrappesi, non funziona bene, con la conseguenza che neanche il corpo funziona bene.
è ormai noto che la testa tira il corpo, il che significa che quando la prima funziona, il secondo funziona meglio. Ciò accade perché lo Spirito che governa la mente percepisce, spesso involontariamente, cose che il corpo non recepisce. E poi equilibra le funzioni volontarie, mentre nulla può con tutte quelle involontarie, in quanto sono automatiche.
Avere la mente sgombra non è naturale, occorre un processo di autoaddestramento continuo per arrivare a questa condizione.
 
A monte di tale processo si deve radicare in noi il convincimento che la macchina prodigiosa di cui siamo dotati non debba essere sovraccaricata e sottoposta a stress da stravizi, anzi deve essere curata e agevolata con una sana scelta alimentare, con opportuno movimento e soprattutto con la capacità di non farsi sommergere dai problemi, che inevitabilmente ogni giorno tentano di entrare, spesso riuscendovi, nel nostro pensatoio.
La distinzione fra la persona umana e la bestia sta proprio nel pensatoio, che però non sempre viene utilizzato e spesso viene utilizzato poco, con due conseguenze: la prima è che si diventa preda degli altri, i quali contano sulla nostra debolezza per farci fare quello che vogliono loro; la seconda è che non siamo padroni di noi stessi, per cui prendiamo decisioni apparentemente nostre, ma indotte da terzi.
Così avviene nella moda, quando la gente si veste perché l’ha detto Cardin, Prada, Trussardi e altri famosi stilisti. Così avviene nei prodotti informatici, con un frenetico cambio di smartphone. Così avviene nelle auto, che vengono sostituite semi-nuove.
 
Oltre a ben ragionare e quindi ad auto-governarci, sentendo poco l’influenza degli altri, si pone la questione di auto-addestrarci in modo da essere in condizione non solo di affrontare le difficoltà, non solo di approntarvi possibili soluzioni, ma anche di accelerare la velocità dei nostri ragionamenti, per raggiungere i risultati nel tempo più breve possibile.
Infatti, è nota la valenza del tempo in tutto ciò che noi facciamo. Rapidità di azione, ovviamente, non deve essere conseguente alla minore qualità dei risultati, i quali giudicano senza appello coloro che li conseguono. Se sono ottimi, bravi coloro che li hanno prodotti; se sono scadenti, incapaci quelli che li hanno generati.
La qualità è un severo esaminatore e non perdona nessuno. Insita nella qualità vi è la velocità con cui si raggiunge.
Non tutti riflettono su questi due valori, velocità e qualità, anzi quando osservano persone che vi riescono, scatta l’invidia e la gelosia anziché l’emulazione.
 
Si dice che il pensare sia una attività dei filosofi. E siccome i filosofi vengono considerati quasi accessori alla società, il pensare diventa accessorio. Un mio vecchio professore di filosofia, autoironico, soleva dire: “La filosofia è quella cosa con la quale e senza la quale si rimane tale e quale”.
La sua intelligenza vivida lo portava a prendersi in giro e a considerare tutta la materia di cui era innamorato ben più importante di quello che soleva dire la gente.
In ogni caso, pensare non è una prerogativa della filosofia, ma dell’essere umano. Purtroppo quando non pensa, nel suo agire prevale la pancia. Di questo si approfittano persone senza etica e senza valori, perché preferiscono dare ad essi pane e divertimenti piuttosto che formazione per migliorare il loro stato mentale.
è così che si esercita il Potere, lasciando le persone nell’ignoranza e nei bisogni, in modo da poterli scambiare con il favore e con il consenso.
Un comportamento deprecabile che va sanzionato eticamente senza alcun tentennamento.
 

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017