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Palermo – Relazione Mef sui conti dell’Ente. Orlando risponde colpo su colpo

Gaspare Ingargiola

Palermo – Relazione Mef sui conti dell’Ente. Orlando risponde colpo su colpo

sabato 02 Dicembre 2017

Una Commissione speciale risponderà per iscritto sulle 46 presunte irregolarità contestate. Il sindaco ha relazionato in Consiglio: “Chiederò il risarcimento dei danni”

PALERMO – Una Commissione speciale guidata dal neo segretario generale Giuseppe Vella per rispondere per iscritto, punto su punto, alla relazione degli ispettori del Mef che avevano scovato 46 presunte irregolarità nella gestione amministrativa del Comune. Con la promessa, una volta terminato il lavoro della commissione, di chiedere “il risarcimento dei danni che qualcuno ha tentato di produrre a questa Amministrazione, sbagliando. Se qualcuno pensa di poter continuare in una logica elettoralistica si dia una calmata, a Palermo si vota fra cinque anni”. È questa la risposta formale che il sindaco Leoluca Orlando ha fornito all’Aula durante la seduta straordinaria convocata per affrontare le accuse dei funzionari della Ragioneria Generale dello Stato.

Ma c’è anche una risposta politica: le parole, durissime, nei confronti dei funzionari ministeriali e dei presunti “registi di questa ispezione”, e la mano tesa all’opposizione, con l’ammissione che le partecipate devono cambiare registro (“nominerò i presidenti e il direttore generale del Comune”) e il via libera all’Aula a una profonda rivisitazione dei contratti di servizio. L’opposizione, a eccezione del M5s, ha preferito non calcare troppo la mano, mentre la maggioranza è rimasta compatta affidando la propria posizione al capogruppo di Sinistra Comune Giusto Catania.

Il Professore ha definito la relazione “anomala, strumentalizzata o strumentalizzabile”, perché focalizzata soltanto su “personale e partecipate”, senza tenere conto “del lavoro complessivo svolto”. Ha enumerato a lungo “gli errori e gli strafalcioni”, anche formali, che i tecnici del Mef avrebbero commesso, per esempio “attribuendo all’Amap la sola partecipazione del Comune di Palermo mentre nell’azienda i Comuni soci sono 34”. Ha difeso la gestione pubblica delle partecipate, dalla creazione di Rap e Reset (“scelta che ha permesso a 4.200 lavoratori – ex Amia, Amia Essemme e Gesip, nda – di avere un contratto a tempo indeterminato nonostante il fallimento di tre aziende pubbliche”) fino al mantenimento delle quote azionarie in Gesap per evitarne la privatizzazione: “C’è stata un’indebita intrusione della Commissione ministeriale che sembrerebbe accodarsi a quel covo di sciacalli che voleva svendere la Gesap all’amico di passaggio. Abbiamo messo in sicurezza i conti Gesap che prima erano in rosso, mentre adesso i bilanci sono tutti in attivo”.
 
Orlando ha tenuto il punto sulla stabilizzazione dei precari “perché grazie all’intesa con il Ministero della Funzione pubblica dall’anno prossimo questo Comune non avrà più un solo precario”. Poi il contrattacco nei confronti degli ispettori “che non conoscono le leggi dello Stato” e il “disagio nel vedere sulla stampa una serie di esponenti politici considerarsi e vantarsi di essere registi di questa ispezione ministeriale. Mi domando se sia possibile che qualche politico possa essere regista di un’ispezione”. Un riferimento chiaro all’ex M5s Riccardo Nuti, che aveva chiesto lo scioglimento del Comune.
 
Per Catania “l’impianto della relazione ministeriale sul Comune di Palermo è figlia di una torsione ragionieristica della politica dettata da mere ragioni ideologiche, non economiche. La ratio di questa relazione vuole trasformare i Comuni in esattori delle tasse, a stregua di aziende private che devono fare utili, mostrandosi insensibili alle esigenze reali della società. Questa relazione non è pensata per la città di Palermo ma vive dentro un sistema di prestampati, in griglie di valutazioni predefinite; infatti questo documento è frutto di ‘copia e incolla’ di relazioni ispettive di altre città italiane”.
 
L’opposizione si è un po’ scollata. I grillini hanno picchiato duro, “riservandosi di chiedere le dimissioni di Orlando” e parlando di “fallimento di una gestione autoreferenziale di una città in fondo a tutte le classifiche di qualità della vita e vivibilità”. Sugli stessi toni Sabrina Figuccia dell’Udc. Più attendista la reazione degli altri partiti di minoranza: il capogruppo di Forza Italia Giulio Tantillo e il leader dei Coraggiosi Fabrizio Ferrandelli hanno rimarcato il cattivo stato di salute di alcuni uffici e delle partecipate, soffermandosi solo su alcuni punti della relazione. Il solco tra i pentastellati e le altre forze di opposizione è sembrato evidente al momento del violento scontro verbale tra l’ex orlandiano, ora con Fdi, Mimmo Russo, concorde con la tesi della matrice “politica” della relazione, e il capogruppo grillino Ugo Forello.

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