Messina, la grande truffa delle pensioni facili - QdS

Messina, la grande truffa delle pensioni facili

redazione

Messina, la grande truffa delle pensioni facili

martedì 05 Dicembre 2017

Certificati medici falsi e raggiri all'Inps per attribuire invalidità civili e accompagnamento anche per chi non ne aveva diritto

 
MESSINA – Ogni certificato aveva il suo prezzo secondo la patologia falsa attestata: una malattia cardiologica costava 200 euro, per un problema ortopedico erano necessari 150 euro. Quando un cittadino otteneva poi la pensione di invalidità una parte veniva divisa tra i professionisti che con artifizi avevano ingannato l’Inps. Un sistema che ha permesso di truffare circa un milione di euro all’Istituto.
 
Gli organizzatori del raggiro – per l’accusa – l’avvocato Anna Ricciardi e il suo compagno, il medico Francesco Piscitello sono stati arrestati stamani dai carabinieri insieme ad altre 5 persone nell’ambito di una inchiesta della procura di Patti (Messina). Colpite da misura cautelare complessivamente tra Messina e Catania 33 persone e 69 le altre al quale è stato notificato un’avviso di garanzia. Agli arresti domiciliari anche altri professionisti un’avvocatessa di Sant’Agata di Militello, Teresa Notaro, i gestori di uno studio di consulenza fiscale, Vincenzo Princiotta e Ilenia De Luca, Maria Di Gaetano e Rosaria Lo Presti, che gestivano un patronato.
 
Dieci invece i provvedimenti di obbligo di dimora che hanno colpito Antonino Pino, collaboratore di studio della Ricciardi, altri titolari di patronati come Genoveffa Scaffidi Chiarello, Giusi Mincica e Genoveffa Cadili, altri due procacciatori di clienti di Messina, Daniela Calabrese e Francesco Di Giorno. E ancora Giuseppe Armeli, Sebastiano Conti Nibali, Stefano Marra e Nuccio Mangano. Intredizione dall’esercizio delle funzioni invece per Giovanbattista Bruni e Rosario Germana’, gli ortopedici Antonino Furnari dell’ospedale di Sant’Agata di Militello e Pippo Spatola di Patti ma anche per altri otto medici che avrebbero firmato consulenze tecniche fasulle: Iole Donzì, Maria Giovanna Barbitta, Giuseppe Di Santo, Marianna Faraci, Bruno Fazio, Giuseppe Fulco, David Fazio, Rosario Di Stefano e Giorgio Giannitto. Interdizione anche per il direttore dell’Inps di Barcellona Pozzo di Gotto Antonino Ventura e la funzionaria dell’Inps di Patti Margherita Salpietro.
 
Sarebbero coinvolti nella truffa anche tre cancellieri e un assistente giudiziario del tribunale di Patti accusati di aver incassato somme proporzionali agli importi delle indennità ottenute indebitamente. Sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione, truffa aggravata ai danni ai danni dell’Inps, falsa perizia, falso in atto pubblico e altro.
 
L’organizzazione, dicono gli inquirenti, era in grado di far avere pensioni di invalidità civile, indennità di accompagnamento, status di portatore di handicap a chi non ne aveva diritto. Sui conti di alcuni indagati la guardia di finanza di Patti ha operato un sequestro preventivo per equivalente di oltre 300.000 euro. I militari dell’Arma hanno registrato vari episodi in cui l’avvocato Ricciardi e il dottor Piscitello prendevano soldi da parte dei loro clienti. 
 

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