Avviso 8, nuovi ricorsi al Tar e rischio paralisi per il settore - QdS

Avviso 8, nuovi ricorsi al Tar e rischio paralisi per il settore

Michele Giuliano

Avviso 8, nuovi ricorsi al Tar e rischio paralisi per il settore

giovedì 07 Dicembre 2017

Altri due ricorsi sui criteri della graduatoria regionale: il Tribunale fissa l’udienza a maggio 2018. I corsi del segmento più importante della Formazione sono già fermi da due anni

PALERMO – Ancora mesi di attesa. Come se non fosse già trascorso abbastanza tempo senza risposte, per gli aspiranti allievi e per i lavoratori della formazione, il Tribunale amministrativo siciliano si è pronunciato nuovamente, su altri due ricorsi presentati contro la graduatoria dell’Avviso 8 e i criteri utilizzati per la sua composizione, rimandando qualunque decisione al 2018. L’ordinanza dice infatti, in riferimento ai ricorsi presentati, che “considerato che, ad un primo sommario esame proprio della fase cautelare, i motivi di censura dedotti col ricorso non appaiono, allo stato, implausibili (in tutto o in parte), fatto ovviamente salvo ogni approfondimento in sede di trattazione del merito”, ma allo stesso tempo fissa l’udienza pubblica al 31 maggio 2018 per l’ulteriore prosecuzione del giudizio.
 
Altri 6 mesi per discutere i ricorsi, altri mesi in cui la formazione professionale in Sicilia rischia di rimanere ferma, a danno dei tanti giovani che ormai da almeno due anni non hanno la possibilità di acquisire un titolo di studio che gli sia utile, e per i lavoratori degli enti che vedono il giorno del rientro a lavoro allontanarsi sempre più, in un futuro che vede il licenziamento come l’opzione più probabile. Una storia giudiziaria infinita, quella dell’Avviso 8, che vede un continuo alternarsi di punti a favore e contro l’Amministrazione Regionale, che, con il vecchio governo, ha sempre dato comunque per certa la partenza delle attività. L’ultimo atto era stato sempre il Tar a sancirlo, con il rifiuto di alcuni ricorsi che miravano alla sospensione degli effetti della graduatoria dei corsi finanziati.
 
Secondo i giudici del tribunale amministrativo la Regione in questo caso non avrebbe fatto degli errori di valutazione nello stilare la graduatoria. In pratica due enti di formazione avevano presentato ricorso all’ultima graduatoria, con richiesta di sospensiva, perchè non gli sarebbero stati assegnati dei punteggi premiali rispetto alle consolidate esperienze nel settore. Ancora prima, invece, il Cga che espresse parere negativo in riferimento all’attribuzione dei punteggi per i criteri ‘B4’ e ‘B5’, inerenti l’esperienza e l’anzianità del personale assunto a tempo indeterminato. In tutta risposta, l’assessorato regionale ha preferito depennare i due criteri, portando sullo stesso piano enti nuovi e enti storici, che lavorano nel settore da anni e che contano al proprio interno buona parte degli 8 mila lavoratori al momento a casa, in attesa di risposte.
 
Più recentemente invece la sezione di Palermo del Tar Sicilia ha accolto il ricorso presentato da un altro ente di formazione professionale, consentendogli di partecipare alle nuove procedure selettive e condannando la giunta regionale siciliana a pagare le spese giudiziali. La giunta nel 2017 approvò le linee guida della formazione, consentendo la partecipazione ai soli enti che, oltre a possedere il requisito dell’accreditamento, avessero realizzato la sperimentazione dei percorsi di istruzione e formazione professionale, restringendo così l’accesso alle attività formative, in violazione dei principi comunitari di libera concorrenza.
L’ente che presentò ricorso, avendo ottenuto l’accreditamento solo nel febbraio 2017, era impossibilitato a partecipare ai percorsi formativi disciplinati dalle nuove linee guida, in quanto sprovvisto del requisito di ammissione richiesto in aggiunta all’accreditamento. Da qua la decisione di proporre un ricorso per l’annullamento, previa sospensione, della delibera.

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