Regione siciliana, "rosso" da 14,2 mld, altro che conti a posto - QdS

Regione siciliana, “rosso” da 14,2 mld, altro che conti a posto

Giovanna Naccari

Regione siciliana, “rosso” da 14,2 mld, altro che conti a posto

sabato 06 Gennaio 2018

“L’operazione verità” del Presidente Musumeci e dell’assessore Armao. Indebitamento che peserà come un macigno sui nostri figli

PALERMO – Dopo i rifiuti, il Governo Musumeci continua l’operazione verità sulla Sicilia e questa volta punta la lente di ingrandimento sui conti pubblici.
 
Il Presidente della Regione e il suo vice, l’assessore all’Economia, Gaetano Armao, ieri hanno illustrato alla stampa la grave situazione economica e finanziaria dell’Isola sottolineando, come ha detto Musumeci, che gli interventi ereditati dal precedente Governo ci lasciano una situazione pesante da cui partire e che ci vorranno sacrifici “anche per i prossimi tre anni”.
 
“Abbiamo trovato un disavanzo di 5 miliardi 900 milioni di euro e un indebitamento di 8 miliardi 35 milioni di euro – ha detto il Presidente della Regione – E questa è la condizione da cui partiamo. è mancata una strategia complessiva di media e lunga prospettiva e senza obiettivi programmatici finalizzati a ridurre il debito pubblico e il disavanzo”.
 
La fotografia scattata alle casse regionali è il risultato di un lavoro di ricognizione svolto da una commissione di economisti, giuristi e tecnici voluta da Armao, che a titolo gratuito ha analizzato numeri e documenti partendo dall’ultimo giudizio di parifica della Corte dei Conti del bilancio 2016 al fine – ed è questo l’obiettivo del Governo – di conoscere lo stato dell’arte per risanare i conti.
 
“Abbiamo un debito consolidato di 8 miliardi, che costa 360 milioni di euro di interessi l’anno – ha affermato l’assessore Gaetano Armao – Tuttavia non disponiamo di un’analisi dei conti completa perché manca il quadro sulle società partecipate e non conosciamo l’esatto valore del patrimonio immobiliare della Regione”. Ed ha aggiunto: “I debiti fuori bilancio sono in tutto pari a 120 milioni, ma potrebbero essercene altri. Questo si potrà verificare in sede di consolidamento del bilancio”.
 
La commissione di esperti intanto ha trovato il documento di economia e finanza regionale (Defr) approvato dalla precedente Giunta guidata da Rosario Crocetta “incompleto e lacunoso”, si legge in uno dei passaggi della relazione. Mentre alle “scarne norme” del Ddl di finanziaria depositate in segreteria di Giunta a ottobre “viene offerta una copertura opinabile”.
 
Il riferimento degli esperti “è all’importo iscritto come recupero per regolazioni contabili Irpef effettuate nell’anno 2016 iscritte in bilancio per 230 milioni di euro nel 2018 e 184 nel 2019, in assenza di qualsivoglia formale riconoscimento del credito di parte statale, il che – si legge nel documento – rende a dir poco improbabili le annunciate misure di incremento stipendiale per il personale e di difficile realizzazione la prospettata riduzione delle addizionali dal 2018”.
 
Al centro della strategia di risanamento dei conti pubblici c’è la rinegoziazione degli accordi con lo Stato degli anni 2014, 2016 e 2017, alcuni dei quali improponibili secondo Armao perché hanno “pretese che non trovano fondamento nello Statuto”.
 
Da qui “è necessario un nuovo patto tra Stato e Regione – ha continuato l’assessore – Il Presidente Musumeci condurrà la trattativa con la mia collaborazione per una nuova versione dell’Autonomia”. E il Presidente Nello Musumeci ha indicato il programma da attuare: “Dobbiamo procedere alla riduzione della spesa pubblica, al risanamento economico e finanziario dell’Isola e al tempo stesso incoraggiare gli investimenti per spingere la crescita e l’occupazione. Questi sono gli obiettivi ai quali lavoreremo da domani, naturalmente i risultati si vedranno tra due o tre anni”.
 
In conferenza stampa il Presidente Nello Musumeci ha presentato Maria Mattarella, nominata recentemente segretario generale.

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