Dirigenti generali della Regione, le nomine della discordia - QdS

Dirigenti generali della Regione, le nomine della discordia

Raffaella Pessina

Dirigenti generali della Regione, le nomine della discordia

giovedì 15 Febbraio 2018

Lumia (Pd): “Regalo alla mafia”. Musumeci: “Perché il Pd non lo ha candidato?”. Fa discutere la revoca di Antoci a capo del Parco dei Nebrodi

PALERMO – La giunta di governo ha proceduto alla nomina dei dirigenti generali della Regione siciliana e le critiche alle scelte operate non si sono fatte attendere.
 
Questo il nuovo organigramma: segreteria generale Maria Mattarella, Ufficio legislativo e legale Gianluigi Amico, Protezione civile Calogero Foti, Affari extraregionali e programmazione (interim) Vincenzo Falgares, Autorità certificazione programmi cofinanziati dalla commissione europea Patrizia Valenti, Audit programmi coofinanziati dalla Commissione europea Grazia Terranova, Agricoltura Carmelo Frittitta, Sviluppo regionale e territoriale Mario Candore, Pesca mediterranea Dario Cartabellotta, Attivita’ produttive Rosolino Greco, Funzione pubblica e personale Rosalia Pipia, Autonomie locali Margherita Rizza, Beni culturali e identità siciliana Maria Elena Volpes, Ragioneria generale Giovanni Bologna, Finanze e credito Benedetta Cannata, Coordinamento sistemi informativi regionali e attività informatica Maurizio Pirillo, Acqua e rifiuti Salvo Cocina, Energia Tuccio D’Urso, Famiglia e politiche sociali Salvatore Giglione, Lavoro Francesca Garoffolo, Infrastrutture mobilità e trasporti Fulvio Bellomo, Dipartimento regionale tecnico Salvo Lizzio, Istruzione e formazione professionale Giovanni Silvia, Pianificazione strategica Mario La Rocca, Attività sanitarie e osservatorio epidemiologico Maria Letizia Di Liberti, Ambiente Giuseppe Battaglia, Urbanistica Giovanni Salerno, Corpo forestale Filippo Principato, Turismo Lucia Di Fatta.

Ha fatto molto discutere la mancata riconferma di Giuseppe Antoci a presidente uscente del Parco dei Nebrodi, il quale ha così commentato: “Perché questa fretta con un presidente che scade tra sei mesi? A chi si doveva dare il segnale subito in maniera così urgente?”. Antoci, che circa due anni fa subì un attentato, aggiunge: “Qualcuno ieri sera ha brindato, certamente non hanno brindato le persone perbene. Musumeci non sta certamente dalla mia parte”. Immediata la replica di Musumeci: “Resto basito per una polemica da campagna elettorale nei confronti di un governo che, nelle prime settimane dal suo insediamento, ha nominato alti ufficiali, magistrati e prefetti, con uno spirito di servizio alle istituzioni che non può essere scalfito da insinuazioni pericolose e diffamatorie, consapevoli come siamo che la lotta alle mafie si esercita, senza ostentazioni, con impegno e nel silenzio del dovere”. “Ancora più incomprensibile – ha aggiunto – è l’ipocrisia del Pd che, se avesse voluto, avrebbe potuto valorizzare un proprio dirigente regionale, come Antoci, impegnato in tutte le campagne elettorali recenti, proponendolo per il Parlamento”.
 
Antonello Cracolici parlamentare regionale del Pd ha definito le nomine “una brutta pagina che consegna le nomine dei dirigenti generali, a prescindere dalle qualità dei singoli, al principio di fedeltà ad una maggioranza che non c’è e che esercita le sue funzioni con arroganza e settarismo. Buon lavoro, presidente Musumeci”.

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