Facebook: Zuckerberg, "Influenzate le elezioni" - QdS

Facebook: Zuckerberg, “Influenzate le elezioni”

redazione

Facebook: Zuckerberg, “Influenzate le elezioni”

giovedì 22 Marzo 2018

Il fondatore e ceo del Social più famoso del mondo, "Chiedo scusa e sono disponibile a testimoniare davanti al Congresso". Class action per la mancata tutela dei dati personali. Bruciati in borsa nove miliardi di dollari in 48 ore. Intanto uno degli inventori di Whatsapp lancia l'hastag #deletefacebook, chiedendo di cancellarsi dal social. Come difendere computer e smartphone dal furto dei dati

"Qualcuno vuole ancora una volta sfruttare la piattaforma di Facebook per influenzare le elezioni".
 
La frase pronunciata dal fondatore e capo di Facebook, Mark Zuckerberg, ammette implicitamente che le elezioni siano già state influenzate e soprattutto lancia l’allarme in vista del voto di metà mandato in cui gli americani rinnoveranno gran parte del Congresso: "Ci sono state molte forze in gioco su Facebook durante le elezioni presidenziali americane del 2016. Le elezioni di metà mandato del prossimo novembre saranno una sfida, un motivo di grande attenzione per noi".
 

 
"Chiedo scusa e sono disponibile a testimoniare davanti al Congresso", ha detto ancora Zuckerberg, al quale ieri Londra, Washington, Bruxelles e l’italiana Agcom hanno chiesto spiegazioni sullo scandalo Cambridge Analytica che, secondo rivelazioni giornalistiche americane e britanniche, avrebbe avuto l’obiettivo di spingere la Gran Bretagna fuori dall’Europa e Donald Trump verso la Casa Bianca.
 
Per farlo avrebbe utilizzato i dati sensibili provenienti da Facebook e riguardanti milioni di persone. Bannon testò l’efficacia dei messaggi populisti alla base della vittoriosa campagna elettorale di Trump.
 
All’origine di tutto una app chiamata thisisyourdigitallife: un test di personalità su Fb che era in realtà un collettore di identità digitali, sfruttato da Cambridge Analytica.
 
 
"I social media vanno regolati", ha detto Zuckerberg, rivelando che altri intendano sfruttare la piattaforma per influenzare le elezioni e ha ammesso l’errore di essersi fidati di Cambridge Analytica, che ha comprato i dati di cinquanta milioni di utenti americani. Il programma di raccolta dati fu avviato sotto la supervisione di Steve Bannon, ex stratega di Donald Trump, secondo quanto rivelato dalla "talpa" Chris Wylie, ex di Cambridge Analytica.
 
Intanto, davanti alla corte distrettuale di San Josè, in California, è stata aperta la prima class action, ossia un’azione legale collettiva, per la mancata protezione dei dati personali di Facebook, che potrebbe aprire la strada a molte altre cause simili.
 
Brian Acton, uno degli ideatori di Whatsapp, l’altro strumento che ha cambiato la vita di milioni o forse miliardi di persone, con un tweet ha affermato che è ora di cancellarsi da Facebook, lanciando l’hashtag #deletefacebook.
 
La conseguenza è che Zuckerberg ha bruciato nove miliardi di dollari in 48 ore a causa del calo dei titoli di borsa di Facebook: il suo patrimonio è sceso da 75 a 66 miliardi di dollari.
 
Visto quanto avvenuto, in rete viene spiegato come proteggere i propri dati sia sui pc che sugli smartphone.
Per quanto riguarda i computer, da desktop occorre cliccare sulla freccia che punta verso il basso sulla bacheca, in alto a destra, e poi accedere a Impostazioni, la penultima voce del menu a tendina.
Dopodiché, dalla schermata che si apre, esplorare la sezione App. Che riassume anche e soprattutto le applicazioni esterne alle quali abbiamo tuttavia avuto accesso utilizzando il “Facebook login”, insomma gli estremi del social network. Vi sembreranno poche, da una verifica nel nostro caso ne abbiamo trovate oltre duecento. Molte delle quali non più attive o dimenticate.
Da smartphone, invece, bisogna cliccare sulle tre linee in basso a destra.
Di nuovo, basta un tap su ‘Impostazioni’ e poi scegliere la voce Impostazioni dell’account.
Al passaggio successivo salterà fuori, verso la fine, la voce App. Alla sezione ‘Accesso effettuato con Facebook’ si ha il quadro individuato prima nella versione desktop. Ma anche l’accesso ai tipi di informazioni che le applicazioni che app, giochi e siti utilizzati dagli amici con cui interagiamo possono sottrarre, la chiave della scalata di Cambridge Analytica e dell’app psicologica utilizzata come grimaldello.
Si va dalla biografia fino alla data di nascita, passando per familiari e relazioni fino alla città di origine, ai livello d’istruzione e lavoro, alle attività e agli interessi.

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