Il leader pentastellato non crede al presidente Musumeci quando dice che non ci sono problemi per i due Istituti di credito e annuncia che chiederà un'audizione in Commissione dei direttori. "Nel caos perché una delibera del governo ha sottratto loro i finanziamenti". E chiede di revocare il provvedimento e cancellare dalla Finanziaria il cosiddetto SuperIrfis
"Chiederemo l’audizione in commissione dei due direttori di Ircac e Crias".
Lo ha annunciato Giancarlo Cancelleri, deputato e leader del M5s all’Ars, esprimendo "reale e sentita preoccupazione per la sorte delle imprese artigiane, commerciali e delle società cooperative che hanno visto bloccate le loro pratiche".
Cancelleri ha polemizzato con il Presidente della Regione, secondo il quale non ci sarebbe alcun problema riguardo ai due istituti di credito.
"Per Musumeci sarebbe tutto a posto? A noi non risulta – ha detto – anzi da quel che sappiamo sarebbero a rischio da aprile pure gli stipendi dei 73 dipendenti della Crias, che si reggeva con gli introiti provenienti dall’istruzione delle pratiche".
Secondo Cancelleri "l’autentico tsunami" abbattutosi sui due Istituti di credito si deve all’approvazione, il 9 febbraio scorso, da parte della Giunta Musumeci, di una delibera "che ha separato gli enti strumentali, in questo caso Ircac e Crias, dagli organi strumentali, ossia i fondi con cui questi enti operavano".
Il risultato, secondo Cancelleri, è stato disastroso: per Crias "Venti milioni di euro bloccati, centinaia di pratiche di finanziamento al palo, artigiani al collasso. Stessa, cosa, più o meno, per I’Ircac, dove i finanziamenti bloccati sono valutabili intorno a 10 milioni di euro".
Da qui la decisione di chiedere l’audizione dei direttori "Visto che non crediamo a una sola parola di quello che dice Musumeci: in questi casi la verità sta solo nelle carte scritte e se il governo vuole smentirci farebbe bene a tirarle fuori".
Il leader siciliano dei pentastellati chiede dunque l’immediato ritiro della delibera, temendo che sia stata adottata con lo scopo "di mettere in ginocchio i due enti per spianare la strada al cosiddetto SuperIrfis in finanziaria". Si sarebbe insomma "creato il problema per poterlo risolvere successivamente".
E conclude: "In un momento in cui le imprese annaspano, il lavoro latita e si dovrebbe accelerare sugli incentivi e gli aiuti ad imprese, artigiani e cooperative si va in direzione diametralmente opposta".
