Ars: Miccichè, "Inauditi" i contratti dei collaboratori - QdS

Ars: Miccichè, “Inauditi” i contratti dei collaboratori

redazione

Ars: Miccichè, “Inauditi” i contratti dei collaboratori

sabato 07 Aprile 2018

"Da lunedì - ha annunciato il presidente dell'Assemblea - metterò mano a una riforma radicale di tutto questo sistema che ha ben tre bacini di precari: gli stabilizzati, i cosiddetti portaborse e i collaboratori previsti dal decreto Monti che destina 58 mila euro a ogni singolo parlamentare per circondarsi di ulteriori esperti".

"Dalle carte scopro che all’Ars sono state fatte molte ‘assunzioni’ di collaboratori dei deputati con fattispecie contrattuali inaudite".
 
Così comincia un post su Facebook del presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, riportato dall’Ansa.
 
Micciché nei giorni scorsi aveva già sollevato il problema con una serie di dichiarazioni sulla stampa.

"Da lunedì – ha annunciato Micciché sul post – metterò mano a una riforma radicale di tutto questo sistema che ha ben tre bacini di precari: gli stabilizzati, i cosiddetti portaborse e i collaboratori previsti dal decreto Monti che destina 58 mila euro a ogni singolo parlamentare per circondarsi di ulteriori esperti".
 
"Così – secondo il presidente dell’Ars – non può andare. Questo sistema deve essere cambiato".
 
In un altro post viene ribadito quanto era stato affermato nei giorni scorsi. Micciché ricorda di aver inviato, nel gennaio scorso "a tutti i presidenti dei gruppi parlamentari una nota con la quale raccomandavo di contrattualizzare collaboratori ‘chiamati a svolgere unicamente compiti e mansioni coerenti alla natura del Gruppo e per fare fronte alle esigenze di funzionamento dello stesso’ e che ‘percepiscono, entro il limite del contributo erogabile, una retribuzione adeguata ai compiti e alle mansioni svolti da ciascun lavoratore, fermo restando quanto previsto dalla normativa…’.
 
"I gruppi parlamentari hanno, invece – scrive l’esponente di Fi – polverizzato le risorse messe a loro disposizione, facendo lievitare le assunzioni. Sono stato io stesso a porre il problema al presidente della Sezione di controllo della Corte dei conti, Maurizio Graffeo, le cui conclusioni, dopo attenta istruttoria, hanno confermato le mie fondate preoccupazioni. Dal prossimo anno, però, si cambierà registro".
 
E conclude con un attacco ad "alcuni gruppi parlamentari, che predicano il taglio incondizionato delle spese" e si sarebbero "adeguati all’andazzo generale".
 

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