Sviluppo: illustrato il Patto di responsabilità sociale di Siracusa - QdS

Sviluppo: illustrato il Patto di responsabilità sociale di Siracusa

redazione

Sviluppo: illustrato il Patto di responsabilità sociale di Siracusa

sabato 19 Maggio 2018

Le opportunità dell'accordo illustrate nella Camera di Commercio dal sociologo Trigilia e dal direttore dello Svimez Bianchi. Bivona di Confindustria parla del metodo, che mira a separare conoscenza e opinioni

"Le dotazioni culturali e ambientali dei territori del nord e del sud d’Italia si possono trasformare in opportunità di sviluppo dei territori".
 
Lo ha detto Carlo Trigilia, docente di sociologia economica all’Università di Firenze presentando nella Camera di Commercio di Siracusa il "Patto di Responsabilità Sociale".
 
Con lui c’erano Luca Bianchi direttore dello Svimez, il presidente di Confindustria Siracusa Diego Bivona, Paolo Sanzaro per le organizzazioni sindacali, Vittorio Pianese coordinatore del Patto, Salvo Adorno e Sebastiano Floridia coordinatori dei due gruppi di lavoro hanno tracciato le motivazioni e il metodo del Patto, che ha oggi cinquantacinque sottoscrittori rispetto agli iniziali quaranta.
 
Il Patto di Responsabilità sociale è un accordo sottoscritto tra i rappresentanti della Società civile (Sindacati, Associazioni professionali e di categoria, Associazioni ambientaliste, Terzo settore, sistema scolastico e Università, Opinion leader) per condividere e promuovere progetti di sviluppo sostenibili e coerenti con l’interesse generale del territorio.
 
La principale novità del Patto è il metodo: il Patto mira a separare scienza e conoscenza dalle opinioni.
 
Nel corso dell’incontro Trigilia ha sottolineato come la capacità di trasformare le dotazioni culturali e ambientali in opportunità di sviluppo "è legata esclusivamente alla capacità di fare squadra condividendo insieme le strategie: tra il nord ed il sud del Paese è questa la differenza e solo le comunità che sanno condividere un obiettivo di sviluppo concertato riescono a trasformare le potenzialità in economie virtuose".
 
Luca Bianchi nel fornire il quadro economico del Mezzogiorno, della Sicilia e della provincia di siracusa ha detto come nella desolazione della crisi economica del Sud, dovuta essenzialmente al blocco degli investimenti pubblici, al peggioramento dei servizi pubblici, alla lontananza dall’Europa e allo scarso utilizzo dei fondi comunitari, "il dramma vero è il saldo negativo delle nascite, il basso tasso dei laureati, la fuga dei cervelli".
 
Per invertire la tendenza occorre dunque attivare investimenti pubblici e privati e il patto dunque può essere lo strumento sociale più idoneo perché vuole condividere con la politica i processi di sviluppo del territorio.
 
Della stessa opinione Bivona, secondo il quale "tutti i sottoscrittori del Patto devono passare dal ruolo di portatori di interessi privati dei propri associati, a propugnatori di uno sviluppo responsabile, per consentire agli amministratori di compiere scelte basate su una conoscenza tecnica diffusa e condivisa non sulle opinioni dei singoli".
 
Nel dibattito conclusivo sono intervenuti tra gli altri anche i candidati a Sindaco di Siracusa Italia, Moschella, Randazzo e Reale che hanno condiviso e sposato le finalità del Patto.
 

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