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Palermo – Per Amat un futuro tutto da decifrare

Gaspare Ingargiola

Palermo – Per Amat un futuro tutto da decifrare

giovedì 05 Luglio 2018

L’azienda del trasporto pubblico ha chiuso l’anno scorso con una perdita d’esercizio di 6,4 mln di euro. Dopo le dimissioni del presidente Gristina, si attendono le nomine per il nuovo Cda 

PALERMO – Era inevitabile. Alla fine il presidente dell’Amat, Antonio Gristina, si è dimesso, schiacciato tra i conti in rosso dell’azienda del trasporto pubblico (ulteriormente peggiorati dopo la direttiva del sindaco Leoluca Orlando che impone di stralciare dal bilancio 29 milioni di disallineamenti) e le trattative in corso tra il primo cittadino e i partiti di maggioranza per il rinnovo dei Consigli di amministrazione delle partecipate.
 
La prima nomina è già arrivata: il nuovo presidente della Rap sarà Giuseppe Norata, di area renziana (cosa che avrebbe suscitato qualche malumore nelle altre correnti del Pd – cracoliciani e Partigiani dem – mentre all’area Lupo potrebbe toccare un posto da assessore nel rimpasto in Giunta). Nel valzer delle poltrone, stando alle voci di corridoio, Sinistra Comune dovrebbe indicare un nome per l’Amg, l’azienda che gestisce gas e pubblica illuminazione, mentre Sicilia Futura dovrebbe proporre un proprio uomo proprio alla guida dell’Amat. Le discussioni sono ancora in corso e coinvolgeranno, come detto, il rinnovo dell’esecutivo cittadino.
Alla Rap le cose non vanno lisce: 5 milioni di disallineamenti da stralciare, differenziata a livelli insufficienti, contratto di servizio da rinnovare perché, tra le altre cose, non include il Tmb di Bellolampo.
 
Ma il compito più improbo toccherà probabilmente ai nuovi vertici dell’Amat, i cui affanni sono messi nero su bianco nell’ultimo bilancio (2017) firmato Gristina: la società ha registrato una perdita di esercizio di 6,4 milioni contro un utile di 541 mila euro del 2016. L’Amat riceve un contributo di 66,3 milioni dal Comune di Palermo (speso integralmente per il personale) e di 8,4 milioni dalla Regione Siciliana (ma al 31 dicembre non è arrivato un soldo) più poche centinaia di migliaia di euro da Città Metropolitana, Prefettura e Comuni di Villabate e Isola delle Femmine.
 
Il trasporto pubblico tout court risulta in attivo di 6,6 milioni e altre risorse arrivano da strisce blu, Ztl, scuolabus e altri servizi. Tuttavia pesano sui conti i costi di materie prime (10,3 milioni), carburante (5,6) e metano (1,1), ricambi (1,7), assicurazioni (2), manutenzioni (il solo tram è costato 5,7 milioni di global service più le spese di pulizia, energia elettrica, assicurazioni, ecc…), spese varie (tasse, contributi associativi, spese giudiziali, trasferte, consulenze, per un totale di 2,7 milioni) per complessivi 14,6 milioni. Il parco mezzi conta su 403 bus, 10 bus Gran Turismo, 13 scuolabus, 24 autogru, 106 vetture car sharing, 63 mezzi ausiliari, 33 mezzi bike sharing, 17 convogli del tram.
 
L’azienda vanta crediti per 65 milioni dal Comune e per 35 milioni da Stato e Regione e “si è impegnata – si legge nel budget – a sollecitare e compulsare, anche attraverso formali atti di messa in mora, gli uffici regionali per accelerare i processi di erogazione per far rientrare all’interno dei normali e naturali cicli di realizzo i crediti esposti. Purtroppo, stante la complessa attività burocratica, la liquidazione e il relativo pagamento dei contributi erogati dalle Regioni in generale, e dalla Regione Siciliana in particolare, in favore dei soggetti beneficiari, normalmente non si concretizza prima di un triennio rispetto all’anno di riferimento”.
 
Con Palazzo delle Aquile poi è in corso un contenzioso da 90 milioni su Tosap e Tarsu (per il quale sono stati accantonati finora 4,5 milioni, che compongono la fetta più grossa della perdita di esercizio di 6,4 milioni) ma in via Roccazzo attendono con fiducia la sentenza della Cassazione dopo le vittorie nei primi due gradi di giudizio. I ricavi sono in leggera crescita (+779 mila euro) rispetto al 2016: dai biglietti arrivano 6,3 milioni (220 mila euro malgrado gli sforzi contro l’evasione tariffaria e la contraffazione dei titoli di viaggio), dagli abbonamenti 2,4 mln, dal trasporto studenti 627 mila euro, dalla segnaletica stradale 2,7 milioni, dal Tpl 35 milioni (con un taglio del 4% dalla Finanziaria regionale che nel prossimo biennio diventerà un salasso: -26%), dalle strisce blu 2,9 milioni, dalla Ztl 2,4.
 
Il costo del personale ammonta a 66,1 milioni (ben oltre la metà del costo di produzione di 102 milioni), in aumento di 440 mila euro rispetto al 2016 malgrado la riduzione del numero dei dipendenti, passato dai 1.574 del 2016 ai 1.537 del 2017, in ulteriore calo nei primi sei mesi del 2018 (1.472 unità). Pochi gli autisti: 925, tanto che l’Amat ha dovuto cercarne altri fra le altre partecipate.

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