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Ars: i grillini e la battaglia (mediatica) sui vitalizi

redazione

Ars: i grillini e la battaglia (mediatica) sui vitalizi

giovedì 05 Luglio 2018

Il taglio riguarderebbe quelli che gli ex deputati hanno maturato fino al 2012, anno in cui vennero aboliti. Per andare avanti i pentastellati sono stati costretti a sconfessare un sondaggio su Fb lanciato dallo stesso M5s, sostenendo che è stato "trollato", e ammettendo, di conseguenza, che la "democrazia della rete" è una bufala. Lo scontro Cancelleri- Micciché

All’Ars i grillini hanno lanciato la battaglia sui vitalizi che si aggirerebbero, al momento, intorno ai 17-18 milioni di spesa l’anno.
 
Il M5S ha presentato infatti una proposta di delibera all’ufficio di presidenza.
 
Va subito chiarito che in realtà i vitalizi sono stati già aboliti nel lontano 2012, ma rimangono quelli degli anni precedenti, percepiti anche dagli eredi dei parlamentari regionali.
 
La proposta prevede dunque la modifica del regolamento relativo al trattamento pensionistico dei deputati attraverso la rideterminazione della misura degli assegni.
 
"Spero di non sentire più che i vitalizi non ci sono – ha detto il capo regionale del Movimento, Giancarlo Cancelleri – perché anche se dal 2012 sono stati aboliti, ci sono quelli dei deputati di legislature precedenti. Abbiamo anche introdotto dei limiti minimi quindi non c’è nessuna vendetta politica. Il minimo per chi ha fatto una legislatura è di 660 euro netti al mese, per chi ne ha fatte due è il doppio. E’ una proposta ragionevole che punta a taglia circa 8-9 milioni all’anno".
 
La proposta riconosce inoltre la reversibilità solo al coniuge del deputato.
 
Contro la proposta si era espresso il presidente dell’Ars Gianfranco Micciché, affermando: "Il vitalizio è un diritto acquisito e comunque in molti casi giusto visto che io senza il vitalizio non avrei potuto mantenere la mia famiglia dopo aver rinunciato al mio lavoro per fare politica".
 
"Le riforme – ha ricordato al proposito il deputato regionale di Fi Tommaso Calderone – si fanno in Parlamento nel rispetto delle leggi e della Costituzione. Nell’attuale momento storico nel quale monta il vento dell’antipolitica e del populismo appare operazione assai agevole proclamare ai quattro venti che si vogliono abolire i vitalizi. Altra cosa poi è studiare le norme e soprattutto tenere conto che uno dei principi generali del nostro ordinamento è quello dei diritti acquisiti".
 
"E’ insopportabile – ha aggiunto  il deputato nazionale di Fi Francesco Scoma – continuare a sentire le demagogie in serie dei 5 stelle, dal decreto dignità ai vitalizi ed è immorale oltre che mistificatorio che il M5S indichi il presidente Miccichè come responsabile di un’eventuale bocciatura della loro proposta sul taglio dei vitalizi se non dovesse essere approvata dal Consiglio di presidenza dell’Ars".
 
Molto dura anche Eleonora Lo Curto (Udc): "I parlamentari Cinquestelle siciliani cavalcano la tigre del populismo spicciolo sui vitalizi perché sanno di avere perso terreno nel consenso registrando sonore sconfitte alle ultime amministrative".
 
"E allora – ha aggiunto –  tornano sui vecchi metodi dell’istigazione all’odio contro chi fa politica ed ha servito le istituzioni attaccando sui vitalizi con la peggiore mistificazione".
 
La sensazione che quella grillina sia essenzialmente una battaglia mediatica è confortata anche dal fatto che perché i pentastellati sono stati costretti a sconfessare un sondaggio da loro stessi lanciato su Facebook e che ha visto prevalere i sostenitori dei vitalizi.
 
"E’ stato ‘trollato’" hanno spiegato i dirigenti regionali del Movimento.
 
Un’ammissione che però fa automaticamente crollare un caposaldo della mitologia grillina: quello di un web che coincide perfettamente con la volontà popolare.
 
Viene implicitamente ammesso, insomma, nonostante ci abbiano costruito sù persino un ministero, che una "democrazia della rete" sarebbe fragilissima.
 
"Noi – è stata costretta infatti a dire la capogruppo del M5S all’Ars Valentina Zafarana – abbiamo fatto un sondaggio per strada, fra la gente che lavora, che vive di pensione o a volte neanche questo e tutti loro si sono dimostrati contrari ai vitalizi e alle pensioni calcolate in maniera stellare".
 
£ ancora: "Un sondaggio fatto sulla rete può avere il suo peso quando non viene ‘trollato’ e secondo noi questo lo è stato, producendo un risultato falsato rispetto al sentire della gente".
 

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