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Mafia: tributarista gestiva il patrimonio di Messina Denaro

redazione

Mafia: tributarista gestiva il patrimonio di Messina Denaro

giovedì 02 Agosto 2018

L'insospettabile è Giovanni Savalle, al quale sono stati sequestrati beni per oltre sessanta milioni di euro, tra i quali il resort Kempisky di Mazara. CHI E' GIOVANNI SAVALLE

La Guardia di finanza di Palermo e i Carabinieri del Ros hanno sequestrato beni immobili e disponibilità finanziarie per oltre 60 milioni di euro a Giovanni Savalle, esperto fiscale-tributario e imprenditore del settore alberghiero e immobiliare ritenuto vicino al boss latitante Matteo Messina Denaro.
 
L’inchiesta che ha portato al maxi sequestro è stata coordinata dalla Dda di Palermo.
 
Il provvedimento è stato disposto dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Trapani.
 
Tra i beni sequestrati a Giovanni Savalle c’è anche la struttura dell’ex hotel Kempisky, resort di lusso di Mazara del Vallo.
 
L’immobile e tutta l’area con terreno e piscina finiti sotto sequestro erano di Savalle.
 
L’attività, gestita da una società totalmente estranea all’indagine, resta però in funzione.
 
La società subentrata a Savalle ha in affitto la struttura dall’amministratore giudiziario a cui paga il canone.
 
Il colonnello Francesco Mazzotta, Comandante del Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza del comando provinciale di Palermo, a margine della conferenza stampa sull’operazione ha detto: "Abbiamo sequestrato assieme al Ros dei carabinieri un ingentissimo patrimonio che fa capo a un imprenditore indiziato di appartenere a cosa nostra oltre che a manifestare degli indici di pericolosità dovuti a una serie innumerevole di reati di bancarotta, di frode fiscale e di frode ai bilanci pubblici sotto forma di illecita percezione di contribuzione da parte dello Stato e dell’Ue".
 
 "Savalle – ha aggiunto Danilo Persano, tenente colonnello del Nucleo economico-finanziario  – già attorno attorno al 2000 ha chiesto con alcune società un prestito alla Bnl per 16 milioni di euro. Soldi che non sono stati restituiti all’istituto bancario così come quelli chiesti e ottenuti da Banca Etruria".
 
Secondo gli investigatori "Savalle ha commesso numerosi reati di bancarotta fraudolenta, evasione fiscale, truffa ai danni dell’UE, distraendo risorse economiche alle attività che gestiva. Sicuramente i soldi che ha investito sono del tutto sproporzionati rispetto alle sue fonti lecite di reddito".
 
Nel corso della conferenza stampa si è appreso che la nipote del boss Matteo Messina Denaro, Maria Guttadauro, figlia del boss Filippo Guttadauro e di Rosalia Messina Denaro, nel 2007 venne assunta, unica dipendente, dal "Consorzio turistico per lo sviluppo della Sicilia Xenios" con sede a Mazara del Vallo e di cui era legale rappresentante Giovanni Savalle.

 
Il tributarista, affermano gli investigatori, avrebbe inoltre "dichiarato redditi che andavano da meno di mille euro ai 150 mila euro l’anno. Redditi lontani dalle reali entrate del commercialista e imprenditore".
 
 
 
CHI E’ GIOVANNI SAVALLE
 
Finora, a parte qualche precedente per reati economici e fallimentari, Giovanni Savalle non era mai stato coinvolto in inchieste su Cosa nostra.
 
A parlare dei rapporti di Savalle con il capomafia di Castelvetrano è il medico affiliato alla ‘ndrangheta Marcello Fondacaro che ha reso dichiarazioni anche su un altro imprenditore del settore finito sotto inchiesta, l’ex patron del Valtur Carmelo Patti, poi deceduto.
 
Fondacaro racconta che Savalle aveva rapporti con il latitante di Castelvetrano attraverso il fratello della donna con cui Messina Denaro ha avuto una figlia.
 
L’ex cognato del boss e l’imprenditore dovevano partecipare alla realizzazione di un villaggio a Isola Capo Rizzuto che prevedeva la partecipazione al 33% di Cosa nostra e ‘ndrangheta.
 
Madre, padre e fratello di Savalle inoltre erano soci della Atlas Cementi dei mafiosi agrigentini Cascio.
 
Recentemente Savalle è stato rinviato a giudizio per falso in bilancio in concorso con il titolare di un grosso laboratorio di analisi e ambulatorio palermitano: Locorotondo.
 
Gli inquirenti hanno trovato Savalle di ritorno dalla Svizzera con documenti che fanno pensare all’apertura di una serie di conti esteri.

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