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Palermo – Provincia, ricompattata la Giunta si avvia il rilancio amministrativo

Luca Insalaco

Palermo – Provincia, ricompattata la Giunta si avvia il rilancio amministrativo

mercoledì 27 Gennaio 2010

Esce dal gruppo l’assessore Anello, che era stato chiamato a occuparsi di Pubblica istruzione. Ricomposta la frattura con il Pdl Sicilia: rientrati nell’esecutivo Di Maggio e Dalì

PALERMO – Si è ricomposta la frattura politica alla Provincia, con il presidente Giovanni Avanti che ha ratificato ufficialmente il rientro nell’esecutivo di Giuseppe Di Maggio ed Eusebio Dalì, usciti lo scorso mese di settembre dalla Giunta dopo lo strappo all’interno del Pdl tra i cosiddetti lealisti e i ribelli di Miccichè.
Di Maggio, vicino al deputato Dore Misuraca, era stato “fatto fuori” per fare spazio ad Alessandro Anello, uomo fidato del presidente dell’Ars Francesco Cascio e le reazioni erano state di fuoco. Di Maggio si era detto vittima di una “esecuzione” i cui mandanti erano da ricercare tra i vertici del suo partito; il neonato gruppo del Pdl Sicilia aveva parlato di atto di “killeraggio politico” chiedendo a più riprese l’azzeramento della Giunta; il miccicheiano Dalì si era dimesso in segno solidarietà con il collega defenestrato.
Ora, a distanza di quattro mesi, il reintegro dei due pidiellini nella squadra di governo segna una pax suggellata dal giuramento dei nuovi assessori.
“Con il ritorno di Di Maggio e Dalì si ricompatta il quadro politico che ha sostenuto la mia elezione e il mio programma di governo”, è stato il commento del presidente Avanti.
A uscire dall’esecutivo è stato Alessandro Anello, già assessore comunale allo Sport, che a Palazzo Comitini era stato chiamato a occuparsi di Pubblica istruzione.
Resta inalterata anche la composizione numerica dell’esecutivo. La scorsa settimana, infatti, il Consiglio provinciale ha bocciato la proposta di ridurre il numero degli assessori da 12 a 9. L’atto deliberativo, presentato dai consiglieri del Pd, mirava a modificare l’articolo 35 comma 1 dello Statuto dell’Ente per favorire il “contenimento della spesa e il risparmio di risorse”. Un progetto che in aula si è scontrato con i 22 voti contrari della maggioranza.
“Una proposta di buon senso” l’ha definita il capogruppo del Pd, Gaetano Lapunzina “specie dopo il verificarsi di un ammanco di oltre 30 milioni di euro per la vicenda Ibs Forex, e considerato anche l’accentramento di competenze da parte del presidente Avanti, con alcuni assessori lasciati ad occuparsi del nulla, o quasi. Il voto contrario dei consiglieri di Udc, Pdl ed Mpa, nonché l’equivalente astensione del Pdl Sicilia, dimostrano, qualora ce ne fosse bisogno, come questi raggruppamenti politici siano fortemente attaccati all’Ente, o, per meglio dire, alle sue poltrone”.

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