Mercati preoccupati spread oltre 250 punti - QdS

Mercati preoccupati spread oltre 250 punti

Carlo Alberto Tregua

Mercati preoccupati spread oltre 250 punti

martedì 14 Agosto 2018

Governo inesperto non investe

Mentre il nostro Paese sta in equilibrio sul filo di corda per una gestione assistenzialistica di Governo e maggioranza, gli Stati Uniti, nel secondo semestre hanno avuto una crescita del Pil al 4,1%.
In quel Paese la Apple (il morso della mela è simbolo della fame) ha superato una patrimonializzazione in Borsa di oltre mille miliardi di dollari. Per la prima volta al mondo una società privata supera tale soglia astronomica.
Il suo fondatore Steve Jobs, scomparso nel 2011, ha dato un impulso che continua ad aumentare, anche perché il suo socio e braccio destro, Tim Cook, non ha dimenticato che quella società è nata in un garage, finanziata come start up dal venture capital.
Nel nostro Paese, invece, il Governo GialloVerde rinvia al 2020 il libero mercato elettrico, danneggiando i consumatori. In compenso continua a fare propaganda sugli assi della propria campagna elettorale: flat tax, Fornero, restrizione delle norme sul lavoro e reddito di cittadinanza.
Insomma, come dire, si tratta di una politica assistenzialistica che continua a distribuire a pioggia le risorse da destinare, invece, agli investimenti.
 
L’inesperto Governo presieduto dall’inesperto presidente del Consiglio, ignora (non sappiamo se deliberatamente) che ogni euro distribuito genera l’effetto di un altro euro; ogni euro investito genera un effetto di 5 o 10 volte superiore.
Ecco come appare limpida la scelta che dovrebbe fare: investimenti, pubblici e privati, e non distribuzione di risorse. Ma siccome Governo e maggioranza funzionano con l’orecchio incollato ai sondaggi, non fanno nulla che non sia gradito al loro elettorato.
L’elettorato, però, vuole tutto ed il suo contrario, non si accontenta mai perché l’egoismo è infinito. Non è l’elettorato capace di fare le riforme, per questa ragione dà mandato agli eletti perché prendano le necessarie decisioni utili allo sviluppo di medio e lungo periodo, non certo al soddisfacimento di desideri populistici giorno per giorno.
La verità e la realtà non tarderanno ad emergere e non vogliamo augurarci che essi siano peggiori di come in atto si prospettano. Temiamo più l’incompetenza che la delinquenza, perché la prima fa più male della seconda.
 
In questo scenario il mercato, che non è fatto di speculatori, ma di professionisti che investono nella finanza, è diventato attento e mostra segni di nervosismo. L’elemento evidente di esso è il balzo che ha fatto lo spread da 138 (marzo) a 253 (7 agosto).
Oltre cento punti in più di spread equivalgono a un costo per interessi oscillante tra i due e i quattro miliardi, da aggiungersi a tutti gli altri miliardi che il Governo ha in animo di programmare per le sue promesse elettorali.
C’è una soglia nello spread (260 – 270 punti) oltre il quale ci sarebbe uno sfondamento previsto oltre i 300 punti. E da lì la discesa diventerebbe ripida perché uno dei più gravi punti di debolezza del nostro Paese è il debito pubblico che, a maggio 2018 ammontava a 2.327,36 mld, ben 47,51 miliardi in più di un anno prima.
I due ministri del tesoro (Padoan e Tria) continuano a dire che il debito scende, così imbrogliando l’opinione pubblica perché essi si riferiscono al rapporto debito/Pil e non al debito in valore assoluto, che aumenta.
 
I nostri titoli di Stato sono comprati dagli investitori esteri in buona misura, con la conseguenza che essi debbono essere appetibili sul piano del rendimento e solvibili sul piano della loro esazione. Quando mancano i due elementi, o uno dei due, gli investitori sono portati a vendere e non a comprare. Con ciò si verifica il calo del valore di mercato dei Bond e per conseguenza l’aumento degli interessi.
La questione è semplice e i cittadini devono comprenderla nella loro essenza senza farsi confondere da quei tromboni che nascondono questi concetti elementari dietro frasi roboanti, che hanno lo scopo di confondere più che di chiarire.
L’Italia è in vacanza, sotto il soporifero solleone che aggredisce anche chi lavora, non è disposta a ragionare su questi gravi problemi, perché molti cittadini preferiscono sfuggire alle loro responsabilità piuttosto che farvi fronte.
Per fortuna ce n’è una parte consapevole di ciò che sta accadendo, che spiega la verità dei fatti. A lettori e cittadini comprenderli e agire di conseguenza.

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