Colpo all'uva di qualità, a rischio il Mazzarrone Igp - QdS

Colpo all’uva di qualità, a rischio il Mazzarrone Igp

Michele Giuliano

Colpo all’uva di qualità, a rischio il Mazzarrone Igp

mercoledì 05 Settembre 2018

Effetto cracking, non commerciabile almeno il 50 per cento della produzione: chiesto sostegno alla Regione. Sollecitata cabina di regia con Comuni, università di Catania e centri di ricerca competenti. Allarme, per le colture dei territori dei Comuni di Caltagirone, Mazzarrone, Licodia Eubea, Comiso, Acate e Chiaramonte Gulfi

PALERMO – La rovina delle colture può portare a gravissimi problemi per tutta la produzione del Mazzarrone igp.
 
L’effetto “cracking”, per cui i frutti subiscono delle spaccature a causa degli improvvisi aumenti dell’apporto idrico, determinato in seguito a precipitazioni intense, seguite o precedute da periodi di siccità, avrebbe rovinato almeno il 50% della produzione.
 
In questi casi, il tasso di umidità condiziona fortemente l’elevato ritmo di sviluppo e di espansione volumetrica dell’acino, tanto da determinare brusche distensioni cellulari, che si evolvono in spaccature di vario tipo.
 
Purtroppo è difficile intervenire per tamponare i danni che tutto questo porta alle coltivazioni, ma in ogni modo rende la produzione inutilizzabile sia per la vendita come uva da tavola, sia come uva da vino.
 
A lanciare l’allarme, per le colture nei territori dei comuni di Caltagirone, Mazzarrone, Licodia Eubea, Comiso, Acate e Chiaramonte Gulfi, il parlamentare regionale Anthony Barbagallo che con un’interrogazione chiede al presidente della Regione Siciliana e all’assessore regionale all’Agricoltura sostegno per uno dei comparti di eccellenza agricola più importanti della Sicilia.
 
“Il grave impatto del cracking sulla produzione di uva da tavola nel territorio dell’IGP di Mazzarrone – dichiara Barbagallo – rischia di mettere in crisi un fondamentale comparto agricolo della Sicilia e l’intero indotto attorno al quale ruota. È pertanto indispensabile – continua – istituire una cabina di regia d’intesa con i Comuni interessati al fenomeno, con il coinvolgimento dell’università di Catania e dei centri di ricerca competenti, affinchè vengano messe in campo soluzioni efficaci ed immediate”.
 
Un vero peccato, visto l’inizio di stagione più che promettente, come detto dal presidente del Consorzio di Tutela dell’Uva da Tavola di Mazzarrone Igp, Gianni Raniolo: “Le prime varietà a essere raccolte sono la Black Magic e la Victoria – ha detto Raniolo -. Per entrambe la stagione si presenta nelle migliori delle condizioni desiderabili. I grappoli, infatti, sono ben formati, grazie a una certosina acinellatura che viene eseguita da mani esperte”.
 
Il produttore ha rilevato anche un interesse vivace da parte della grande distribuzione italiana che per il prodotto a marchio ha aumentato il programma di approvvigionamento. Una novità, gli Emirati Arabi e il Canada. Entrambi i mercati passano da uve in conservazione, provenienti da Paesi produttori extra Ue, alla pregiatissima uva di Mazzarrone, fresca e rigorosamente a marchio.
 
I mercati tradizionali, dal canto loro, confermano e accrescono il loro gradimento: Francia, Germania, Paesi Bassi, Belgio e Svizzera segnano un aumento nell’export di circa il 15%. Altro fattore incoraggiante, il prezzo: “dato che l’uva proveniente da India, Sudafrica e Cile è in fase calante per i mercati europei – spiega Raniolo – stiamo aspettando che i prezzi per i nostri prodotti comincino a delinearsi più concretamente. Siamo alle prime forniture e rileviamo un aumento sul prezzo del 10% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”.
 
“Il marchio Igp, fortemente voluto dal territorio, continua a dare i migliori frutti facendo conoscere le nostre uve e la nostra Sicilia in tutto il mondo – conclude il presidente – Si tratta di un valore aggiunto che ci viene sempre più riconosciuto, al punto da permetterci di investire risorse in Ricerca e Sviluppo oltre che nella promozione, in linea con le direttive dello statuto del Consorzio”.

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