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Lega: ottant’anni per restituire il maltolto agli italiani

redazione

Lega: ottant’anni per restituire il maltolto agli italiani

mercoledì 19 Settembre 2018

Il partito di Salvini restituirà a rate i 49 milioni di euro secondo quanto concordato con la Procura di Genova

La Procura di Genova ha trovato l’accordo con i legali della Lega Nord sulle modalità di esecuzione del sequestro della cifra di 49 milioni di euro, che il partito di Salvini deve restituire, a seguito della truffa sui rimborsi elettorali, relativi al biennio 2008-2010.
 
Secondo quanto concordato saranno oggetto di sequestro centomila euro a bimestre, per un totale di seicentomila euro l’anno, che verranno prelevati da un "conto di garanzia", attivo fino all’estinzione dei gradi di giudizio.
 
Questa la soglia minima, ma se il partito dovesse incamerare di più, al netto delle spese della gestione ordinaria, la cifra prelevata dalla procura aumenterebbe.
 
Con questa periodicità, infatti, per saldare il debito con gli italiani, alla Lega occorrerebbero ottant’anni.
 
Al momento nelle casse del partito, secondo quanto sostenuto dai legali del Carroccio, ci sono 130mila euro che verranno subito acquisiti dalle Fiamme gialle.
 
"C’è la disponibilità – ha confermato il procuratore aggiunto Francesco Pinto – a mettere a disposizione della procura della Repubblica somme con cadenza bimestrale di centomila euro pari a seicentomila euro l’anno".
 
La decisione della Lega è giunta dopo che, una settimana fa, Francesco Belsito, ex tesoriere dell’ultima stagione bossiana, dal 2009 al 2012, aveva dichiarato in un’intervista di essere pronto a un confronto con il capo della Lega Matteo Salvini, il quale sosteneva di non avere soldi.
 
I magistrati di Genova che dovevano sequestrare 49 milioni di euro di rimborsi truffati dalla Lega allo Stato italiano e dunque ai cittadini, avevano infatti trovate vuote le casse del partito di Salvini.
 
Belsito, condannato proprio dalla Procura di Genova a quattro anni e dieci mesi per truffa in relazione ai rimborsi elettorali incamerati dalla Lega, aveva dichiarato: "Quando me ne sono andato ho lasciato quaranta milioni di euro nelle casse del partito".
 
Come dire, se volete sapere come e perché siano spariti i 49 milioni di euro che la Lega avrebbe dovuto restituire agli italiani, chiedete a chi è arrivato dopo. Ossia Salvini e, in parte, anche Bobo Maroni.
 
"Dopo le mie dimissioni nel 2012 – aveva rivelato Belsito rincarando la dose – sono entrati nelle casse del partito altri 19 milioni legati alle elezioni del periodo di Bossi, perché i rimborsi erano scaglionati negli anni. E immagino che siano arrivati rimborsi per elezioni successive".
 
Insomma, soldi ce n’erano eccome.
 
"Penso che siamo stati spesi, ma come, non lo so proprio" aveva aggiunto Belsito. E a Salvini che parlava di discontinuità con il passato rispondeva indicando la figura del sottosegretario Giorgetti, "C’era allora e c’è anche adesso, sempre con un ruolo chiave. Credetemi, è lui la mente, più di Salvini. Altro che discontinuità".
 
Una settimana dopo le dichiarazioni, ecco che la Lega ha trovato la maniera di cominciare a pagare i 49 milioni di euro che, secondo i magistrati, sono stati truffati agli italiani.
 
E li pagherà, in comode rate, per ottant’anni.

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