Pubblicato il primo elenco delle istanze ammesse al finanziamento. In totale sono disponibili oltre 56 milioni di euro
PALERMO – Oltre 56 milioni di euro per aiutare le aziende siciliane che vogliono investire sull’innovazione tecnologica. Questo l’obiettivo dell’azione 1.1.5, denominata “sostegno all’avanzamento tecnologico delle imprese attraverso il finanziamento di linee pilota e azioni di validazione precoce dei prodotti e di dimostrazione su larga scala”.
Per avviare al più presto le attività, è stato pubblicato l’elenco delle istanze presentate, composto da ben 322 richieste, delle quali, al momento, sono state ammesse a finanziamento un primo gruppo di 193 progetti. Per questi ultimi è stata verificata positivamente la sussistenza dei requisiti di regolarità formale e di ammissibilità sostanziale. Successivamente, saranno emessi ulteriori decreti con i quali saranno approvati gli elenchi delle istanze ammesse a finanziamento fino ad esaurimento delle risorse, oltre a quelle irricevibili e inammissibili.
Con questo avviso, saranno finanziati progetti realizzati in partenariato tra imprese ed enti e strutture di ricerca, per lo sviluppo di prototipi e dimostratori, con applicazione a livello industriale delle tecnologie abilitanti chiave. I progetti dovranno prevedere anche una ampia attività di diffusione dei risultati, per rendere la conoscenza acquisita bene comune e spendibile a più livelli.
Le attività dovranno essere svolte negli ambiti tematici di rilevanza strategica regionale individuati nella strategia di specializzazione intelligente (S3): Agroalimentare, Economia del Mare, Energia, Scienze della Vita, Turismo, Cultura e Beni culturali, Smart Cities and Communities.
I progetti dovranno anche prevedere un’ampia attività di diffusione dei risultati, in particolare attraverso la realizzazione di un evento pubblico al termine del piano di lavoro ed all’inserimento, all’interno dei deliverable, di una sintesi redatta in linguaggio non tecnico, che l’amministrazione regionale potrà utilizzare all’interno delle proprie attività di comunicazione istituzionale. Chiaramente, lo scopo non è di produrre prototipi che non siano spendibili sul mercato, ma si dovrà lavorare a tecnologie la cui fattibilità sia già stata precedentemente dimostrata: pertanto il lavoro verterà sulla validazione della tecnologia in ambiente di laboratorio e la sua dimostrazione in ambiente industriale.
Nel progetto presentato, dovranno essere state illustrate le varie fasi del progetto d’investimento, compresa quella realizzativa del risultato finale da conseguire, un cronoprogramma con indicazione dei mesi necessari per la conclusione dell’intervento a partire dalla data di avvio e le modalità di realizzazione, finanziarie e gestionali dell’investimento.
Hanno potuto presentare domanda le imprese e le grandi imprese, in forma singola o associata in Ats (Associazione Temporanea di Scopo), Ati (Associazione Temporanea di Imprese), Reti di imprese con personalità giuridica, Reti di imprese senza personalità giuridica, in partenariato con università, centri od organismi di ricerca pubblici e privati o in alternativa distretti tecnologici regionali.
Il richiedente deve essere in regola con gli obblighi relativi al pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori o essere in possesso del Durc, il documento unico di regolarità contributiva, essere in regola con la normativa antimafia e possedere anche la capacità economico e finanziaria in relazione al progetto da realizzare, oltre alla capacità operativa ed amministrativa per gestire le attività indicate nell’istanza.
