Finanziaria regionale, Armao detta i tempi ai dipartimenti - QdS

Finanziaria regionale, Armao detta i tempi ai dipartimenti

Raffaella Pessina

Finanziaria regionale, Armao detta i tempi ai dipartimenti

martedì 25 Settembre 2018

L’esame all’Ars entro il 31 dicembre ma l’Aula ha parecchio arretrato. Una tabella di marcia per evitare il dannoso esercizio provvisorio

PALERMO – Il Governo regionale e il Parlamento siciliano dovranno affrontare e approvare la prossima Finanziaria regionale.
L’assessore regionale all’Economia, e vicepresidente della Regione, Gaetano Armao, per contingentare i tempi, ha inviato a tutti i dipartimenti regionali, “centri di responsabilità”, una circolare che detta i tempi e la road map per inviare alla Ragioneria generale le rispettive proposte di spesa da inserire nel cosiddetto bozzone necessario alla predisposizione dei disegni di legge di Bilancio per il triennio 2019-2021, legge di Stabilità e Collegato alla Finanziaria.
 
Questo il calendario: entro le 10 di lunedì 8 ottobre, i dipartimenti regionali dovranno inviare alla Ragioneria “le loro proposte, complete degli allegati, affinché – si legge nella circolare – la Giunta regionale possa procedere all’approvazione dei documenti finanziari, per poi trasmetterli all’Assemblea regionale siciliana entro il 31 ottobre”. Tutte le proposte andranno a formare un “bozzone” in cui i centri di responsabilità dovranno inserire “le spese previste, le missioni, programmi e titoli; per l’entrata, titoli e tipologie definite in base alla loro natura, indicando per ciascun capitolo se si tratta di risorse vincolate o libere”, nonché proposte per i disegni di legge di Stabilità e Collegato.
 
Quest’anno, infatti, in linea con le previsioni del decreto 118/2011, verranno presentati tre documenti: il ddl di Bilancio, quello della legge di Stabilità che potrà contenere soltanto disposizioni di stretta rilevanza finanziaria e il ddl sul Collegato, che conterrà disposizioni di natura ordinamentale avente effetti generali. “è partita la macchina organizzativa – ha spiegato Armao – Dopo che il governo Musumeci, rispettando gli impegni assunti, ha approvato il 30 giugno il Def in giunta, per il cui aggiornamento aspettiamo la nota del governo nazionale, le strutture regionali sono già al lavoro per la definizione dei documenti finanziari, con l’obiettivo di presentarli entro fine ottobre all’Ars e consentirne l’adeguato approfondimento”.
 
“I dipartimenti – spiega Armao nella circolare – dovranno tenere in considerazione che il bilancio e i documenti finanziari correlati avranno valenza autorizzatoria triennale in termini di competenza e annuale in termini di cassa”.

Il vicepresidente ha voluto ricordare il lungo cammino che devono percorrere i documenti finanziari prima di essere approvati. “l’esame di bilancio e Finanziaria ha luogo nell’ambito di un’apposita sessione parlamentare di 45 giorni – da concludere entro il 31 dicembre – a decorrere dall’effettiva distribuzione del testo del disegno di legge e delle tabelle allegate. Durante la sessione di bilancio, in Aula viene sospesa ogni attività concernente l’esame degli altri testi di legge che comportino nuove o maggiori spese o diminuzione di entrate”.
 
Come si ricorderà, negli ultimi anni purtroppo l’Assemblea regionale non ha mai approvato nei tempi i documenti, tant’è vero che si è fatto costantemente ricorso alla forma dell’esercizio provvisorio che si è prolungato per ben quattro mesi e cioè fino alla fine di aprile dell’anno successivo a quello di approvazione. Questi ritardi sono stati una delle cause per una mancata programmazione degli investimenti, poiché fino al termine dell’esercizio provvisorio possono essere effettuate solo le spese di ordinaria amministrazione, come il pagamento degli stipendi, senza poter programmare alcunché. Quest’anno il Governo ha deciso di rispettare i tempi, senza fare i conti però con un Parlamento spesso in disaccordo e incline alla polemica e che dal giorno del suo insediamento, ormai quasi un anno fa, ha approvato praticamente solo leggi di finanza limitando al massimo la sua attività legislativa.

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