Riciclo plastica, il Sud cresce ma non basta - QdS

Riciclo plastica, il Sud cresce ma non basta

Rosario Battiato

Riciclo plastica, il Sud cresce ma non basta

venerdì 28 Settembre 2018

I numeri di Corepla: nel 2017 raccolti in media 17,7 kg/ab, nell’Isola non si arriva neanche alla metà. “L’82% degli imballaggi immessi al consumo è stato avviato a recupero di materia o di energia”

PALERMO – Numeri imponenti determinano la crescita del riciclo della plastica che lo scorso anno ha visto l’avvio del 43,4% degli imballaggi raccolti, registrando un flusso positivo del 64% tra il 2005 e il 2017 sugli imballaggi avviati al recupero. Un valore che è allo stesso tempo ambientale ed economico, avendo fatto registrare un beneficio di 2 miliardi di euro per la materia prima non consumata, per la produzione di energia e per il risparmio di emissioni di CO2. Lo dice il bilancio del “Green economy report” redatto da Corepla (il Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica) in collaborazione con la Fondazione per lo sviluppo sostenibile che sottolinea, inoltre, come la Sicilia abbia ancora della strada da recuperare rispetto al resto d’Italia.
 
 
I numeri non mentono. Lo scorso anno più della metà della raccolta differenziata urbana (52%) è arrivata dall’area settentrionale, il 19% dal Centro e il 29% dal Sud. “I quantitativi raccolti sono cresciuti in tutta Italia – si legge all’interno del rapporto –, ma negli ultimi anni gli incrementi più significativi sono stati riscontrati nelle Regioni meridionali: tra il 2007 e il 2017 i quantitativi raccolti al Nord sono cresciuti dell’11%, quelli raccolti al Centro sono più che triplicati e quelli raccolti al Sud risultano essere quasi quintuplicati”. Progressi che non permettono comunque al Meridione di avvicinarsi più di tanto ai valori del resto del Paese: a fronte di “una raccolta media pro-capite nazionale di 17,7 kg/ab nel 2017, molte Regioni meridionali mostrano valori sensibilmente inferiori, in particolare in Sicilia e Molise dove non si raggiungono gli 8 kg/ab, mentre si conferma l’ottimo lavoro svolto dalla Sardegna che, con 24,8 kg/ab è seconda, di pochissimo, solo alla Valle D’Aosta e il dato della Campania, confrontabile con quello della Lombardia”.
 
La filiera del riciclo della plastica nazionale è ormai avviata in un percorso virtuoso che vede l’Italia piazzarsi tra le prime posizioni comunitarie, dopo Germania e Spagna. “Negli ultimi due decenni, anche grazie all’azione dei Consorzi – ha spiegato Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile – in Italia si è passati da un sistema di gestione dei rifiuti basato principalmente sulla discarica, a uno fortemente orientato al recupero e riciclo. Per gli imballaggi in plastica nel 2017 in Italia è stato avviato a recupero di materia ed energia l’82% dell’immesso al consumo, in particolare è stato riciclato oltre il 43% degli imballaggi immessi al consumo, un dato superiore alla media europea”.
 
Un processo necessario anche per il pericoloso fenomeno del “marine litter”, che riguarda i rifiuti di plastica nei mari del mondo. Sul rapporto si legge che si tratta di “uno dei problemi ambientali più rilevanti del nostro tempo, con conseguenze anche a livello economico e sociale”, infatti circa l’80% proviene dalla terraferma e “raggiungono il mare prevalentemente attraverso i fiumi e gli scarichi urbani, portati dal vento, o abbandonati sulle spiagge, mentre il rimanente 20% è costituito da oggetti abbandonati o persi direttamente in mare”.
 
Un problema messo in evidenza anche dalla Commissione Europea e sottolineato dalle criticità legate ai tempi di persistenza dei polimeri (biodegradabili e non) negli oceani per i quali “non esistono evidenze scientifiche, alcuni studi parlano di centinaia di anni, altri di migliaia”. La plastica resta un problema serio anche e soprattutto per i mari siciliani.
 

 
Domani sul QdS Forum nazionale con Greenpeace
Le potenzialità ancora in gran parte inespresse – in particolar modo in Italia e soprattutto nel Sud del nostro Paese – delle energie rinnovabili e il futuro della mobilità sostenibile, le politiche ambientali dei Governi e delle grandi aziende industriali, le strategie per la gestione dei rifiuti e l’imprenditoria sostenibile.
Questi sono soltanto alcuni degli argomenti toccati dal nostro vice direttore nel Forum con il direttore esecutivo di Greenpeace Italia, Giuseppe Onufrio, che sarà pubblicato domani sul Quotidiano di Sicilia.

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