Il ministro Bonisoli: "Migranti come le piante esotiche, senza acclimatamento sono infestanti" - QdS

Il ministro Bonisoli: “Migranti come le piante esotiche, senza acclimatamento sono infestanti”

Patrizia Penna

Il ministro Bonisoli: “Migranti come le piante esotiche, senza acclimatamento sono infestanti”

venerdì 28 Settembre 2018

Il paragone del ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli, oggi in visita a Palermo: “La cultura può aiutare ad accelerare i processi di integrazione”

PALERMO – “Sindaco come va? Tutto bene? Questa è già una notizia”. È iniziata con una battuta rivolta a Leoluca Orlando la visita a Palermo del ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli. Al museo Riso, Bonisoli ha preso parte alla presentazione  del progetto di adeguamento degli spazi della struttura agli standard europei e di riqualificazione urbana dell’area compresa tra piazza Bologni e piazza Gran Cancelliere.
 
Al sindaco Orlando, che stavolta ha preferito non disertare e alla vasta platea di giornalisti, Bonisoli ha spiegato le intenzioni del governo, fresco fresco di approvazione della Nota di aggiornamento del Def: “Una delle cose che vogliamo fare come governo – ha spiegato – è investire in situazioni che possono creare lavoro. L’ambito culturale è una di queste situazioni. Palermo può essere uno dei luoghi in Italia su cui fare sperimentazione e dedicare attenzione”. Senza entrare troppo nei dettagli, Bonisoli ha assicurato che nel Def ci saranno delle sorprese in merito ai fondi stanziati per la cultura.

Dal Def all’immigrazione, e anche in questo caso il ministro non usa mezzi termini. Nel suo intervento, ha infatti paragonato i migranti alle piante esotiche ed ha sottolineato l’importanza dell’acclimatamento per evitare “fenomeni infestanti”.
 
“Quando arrivano alcune specie di piante da fuori – ha detto -, se non c’è un processo artificiale che regola l’acclimatamento la specie diventa un infestante e manifesta i suoi effetti negativi. Serve del tempo per questa fase di acclimatamento che nel nostro Paese non credo sia stato sufficiente. Ecco perché abbiamo situazioni di disagio, di paura da parte di cittadini che non hanno compreso questo cambiamento e come possa essere affrontato”.
 
“La cultura può essere modo per accelerare questa modalità di acclimatamento – ha aggiunto -, il dialogo interculturale può aiutare a superare questa situazione. Noi vogliamo che attraverso la diversità che è una ricchezza si ottenga un’altra ricchezza che è la crescita del tessuto sociale e della qualità della vita. C’è una concreta opportunità di farcela e la cultura è uno degli elementi che può aiutare questo processo”.
 
Indispensabile, in tal senso, appare l’esigenza di un dialogo con l’Europa “in un modo adulto”, ha spiegato Bonisoli. “Bisogna far capire quali sono le nostre esigenze, mentre ad oggi secondo me l’Europa non è stata abbastanza capace di comprendere la nostra situazione, che è particolare come sa bene la Sicilia perché è una regione in prima linea. Nel momento in cui c’è un’interlocuzione adulta, guardandosi negli occhi, i problemi si risolvono più facilmente”.
 
Per il ministro tappa finale a Palazzo dei Normanni. Dopo l’incontro con i deputati regionali pentastellati, il ministro ha visitato il Palazzo che ospita il Parlamento più antico d’Europa e la Cappella Palatina. La visita è terminata con l’incontro con il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè.

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