Stretto: Toninelli fa scadere il contratto, prosegue Rfi - QdS

Stretto: Toninelli fa scadere il contratto, prosegue Rfi

Pietro Crisafulli

Stretto: Toninelli fa scadere il contratto, prosegue Rfi

lunedì 01 Ottobre 2018

Con Blueferries, che dovrebbe mantenere la stessa qualità del servizio. Ma l'assessore regionale Falcone smentisce, "Rfi taglia drasticamente le corse". Liberty Lines precisa di aver fatto "tutto ciò che era possibile per continuare a garantire i collegamenti, in attesa che la questione venga stabilmente risolta con una nuova procedura di evidenza pubblica". Dipasquale (Pd), "scelte scellerate di un governo a trazione leghista". Il Ministro ai lavoratori che rischiano il posto, "No ai ricatti"

Delusione tra i lavoratori della compagnia di navigazione Liberty Lines dopo l’incontro a Reggio Calabria con il Ministro dei Trasporti Danilo Toninelli.
 
I lavoratori, 72, dopo la manifestazione stamattina sulla banchina del porto a Messina e dopo un sit in in Prefettura per protestare contro il Governo, che non ha rinnovato il contratto alla loro azienda che svolgeva il servizio di collegamento con mezzi veloci tra la Sicilia e la Calabria, avevano avuto l’ok per incontrare Toninelli a Reggio.
 
 
Il Ministro se l’è cavata però affermando che il problema andrebbe affrontato "con serietà e non con il ricatto".
 
"Noi – ha detto – avremmo voluto acquisire i dipendenti di Liberty Lines e affittare i mezzi, ma non possiamo farlo perché siamo lo Stato e dobbiamo rispettare gli interessi pubblici. Non avremmo potuto accettare costi molto onerosi".
 
La versione del governo viene però smentita da più parti.
 
 
Quel che è certo è che dalla mezzanotte di ieri è scaduto il contratto triennale tra Ministero dei Trasporti e compagnia di navigazione Liberty Lines per il collegamento con mezzi veloci tra la Sicilia e la Calabria, e che la situazione dell’attraversamento stabile dello Stretto di Messina non è affatto chiara.
 
In assenza di una proroga – il ministro grillino Danilo Toninelli potrebbe ancora attivare una clausola, spiega la compagnia, per la continuità del servizio fino all’espletamento di una nuova gara – la Liberty Lines, come ha comunicato al Mit lo scorso 14 settembre, da oggi avrebbe dovuto sospendere le corse.
 
Ma  il gruppo Ferrovie dello Stato ha reso noto che "sarà Bluferries, controllata da Rfi, a garantire con mezzi veloci, senza soluzione di continuità, il servizio passeggeri tra Messina e Reggio Calabria, svolto con due navi su mandato del Ministero e non subirà modifiche".
 
Secondo le Ferrovie, Bluferries avrebbe "cercato un accordo con il gestore precedente" ossia Liberty Lines, "anche per garantire continuità occupazionale ai lavoratori", ma, visto l’esito negativo delle trattative, ha stipulato "accordi di noleggio con un altro armatore" e "continuerà a effettuare il servizio anche sulla tratta Messina-Villa San Giovanni, mantenendo l’attuale numero di corse".
 
Dura la risposta del cda della compagnia Liberty Lines che, "in attesa che la questione venga stabilmente risolta con una nuova procedura di evidenza pubblica", ha sottolineato di aver fatto "tutto ciò che era possibile per continuare a garantire i collegamenti marittimi veloci sullo Stretto di Messina" ma di non aver ricevuto alcun "riscontro da parte del ministero dei Trasporti al quale abbiamo manifestato la massima disponibilità a proseguire il servizio in regime di proroga, senza interruzione, nella convinzione che sarebbe la soluzione più opportuna per mantenere i livelli occupazionali e scongiurare inevitabili disagi per l’utenza".
 
Il contratto tra ministero e Liberty Lines prevede infatti lo svolgimento del servizio per tre anni, fino al 30 settembre 2018, "con possibilità di proroga di 12 mesi – spiega la compagnia – a discrezione del Ministero".
 
Il cda ha reso noto che il 26 settembre Liberty Lines "è stata contattata informalmente da Bluferries, interessata a noleggiare ‘a caldo’ (cioè con personale dell’azienda a bordo) le tre navi con cui viene svolto il servizio". Nonostante la disponibilità comunicata dalla compagnia, il giorno dopo Bluferries, per iscritto, "ha chiesto il noleggio ‘a freddo’ solo per una o massimo due navi, con possibile assunzione di una parte del personale marittimo impiegato abitualmente nel servizio".
 
Una vicenda con numerosi punti oscuri che vanno ancora una volta a scapito della Sicilia.
 
La decisione di Toninelli di utilizzare Bluferries, potrebbe infatti provocare il licenziamento dei 72 lavoratori di Liberty Lines.
 
Per questo una delegazione dei dipendenti, dopo la protesta a Messina, si era recata a Reggio Calabria per un incontro proprio con il ministro grillino dei Trasporti. Ma l’esito non è stato fausto.
 
Che quello dello Stretto sia un pasticcio, lo sottolinea anche l’assessore regionale siciliano ai Trasporti, Marco Falcone.
 
"La scelta individuata dal ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli – ha spiegato Falcone – sulla vertenza dei collegamenti veloci fra Sicilia e Calabria rischia di non essere soddisfacente per l’Isola. Lasciando scadere il contratto sul trasporto marittimo passeggeri su aliscafi fra il ministero e la società Liberty Lines, il governo nazionale ha individuato una soluzione, mediante il supporto di Rfi, che taglia drasticamente le corse fra Messina e Reggio Calabria".
 
"I mezzi in campo – denuncia Falcone – si riducono infatti a una sola imbarcazione. Gravi non solo le ricadute sulla continuità territoriale, ma anche il contraccolpo occupazionale, con 72 lavoratori a rischio licenziamento".
 
"In un momento di crisi come quello che sta vivendo la Sicilia – ha aggiunto Falcone – non possiamo subire ulteriori penalizzazioni sulla continuità territoriale e, ancor più, sui posti di lavoro che sono messi in in pericolo dalla proroga del ministro Toninelli. Vanno difesi l’occupazione, il principio di continuità territoriale nello Stretto di Messina e la qualità del servizio ai cittadini. Chiediamo che venga mantenuto il precedente numero di corse su aliscafi e, soprattutto, un accordo che mantenga i livelli occupazionali".
 
Forte la reazione anche da parte di Nello Dipasquale, deputato regionale del Pd: "Lo tsunami leghista-pentastellato – ha detto – continua a travolgere la Sicilia: dopo aver tagliato i fondi per le periferie, adesso è la volta dell’attacco ai trasferimenti e ai collegamenti tra Sicilia e Calabria".
 
"Sapevamo – ha aggiunto – che, come territorio, avremmo dovuto pagare un prezzo alto, ma non immaginavamo fosse altissimo. Di fronte a una preoccupazione crescente, è necessario che le forze democratiche e progressiste facciano fronte comune per contrastare il terremoto messo in atto questo governo".
 
Dipasquale ha chiamato a un sussulto di dignità i parlamentari regionali del Movimento cinque stelle: "Spero che abbiano una scatto d’orgoglio e alzino la loro voce per difendere gli interessi dei siciliani dalle scelte scellerate di questo governo a trazione leghista".
 

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