Caos Ipab, tre diversi Ddl per un'unica riforma - QdS

Caos Ipab, tre diversi Ddl per un’unica riforma

Raffaella Pessina

Caos Ipab, tre diversi Ddl per un’unica riforma

martedì 02 Ottobre 2018

Uno varato dal governo, altri due (Pd e M5s) in discussione in Commissione. Le Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza sono circa cento

PALERMO – In attesa della ripresa dei lavori d’Aula oggi a Palermo, a Villa Malfitano, il Governo regionale presenta la Banda ultra larga in Sicilia.
 
Il Digital Day, così è stato soprannominato l’evento, servirà a illustrare alla cittadinanza una serie di iniziative dedicate alla informatizzazione della burocrazia siciliana, dalla digitalizzazione dei musei allo Sportello digitale per il cittadino, alla cartella clinica e al fascicolo sanitario elettronico.
 
La giornata affronterà le politiche regionali per la trasformazione digitale dell’Isola. In particolare, si discuterà del ruolo strategico della Banda ultra larga in Sicilia, con il contributo di Infratel e Open Fiber, a partire dallo stato di avanzamento dei cantieri nei 390 Comuni.
 
Ad aprire i lavori sarà il presidente della Regione, Nello Musumeci e saranno presenti il vicepresidente della Regione siciliana Gaetano Armao e Maurizio Pirillo, dirigente generale dell’Autorità regionale Innovazione tecnologica, presiederà Riccardo Savona, presidente della commissione Bilancio dell’Ars.
 
Nei prossimi giorni, intanto, l’Assemblea regionale dovrà esaminare ed approvare il disegno di legge approvato dalla giunta regionale sulla riforma degli Ipab. L’obiettivo del governo è quello di mettere ordine in modo organico – per la prima volta in Sicilia – al variegato mondo delle circa cento Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, adeguando la legislazione regionale a quella nazionale.
 
“Da un lato – evidenzia il presidente della Regione Nello Musumeci – intendiamo ridare nuova linfa agli Istituti, nati per volontà di fondatori privati, con una proficua gestione del loro patrimonio e, dall’altro, determinare la riorganizzazione con la chiusura di quelli che non possono più raggiungere i propri scopi. Il disegno di legge mira, in ogni caso, a creare un sistema integrato di interventi e servizi ristabilendo la rilevanza sociale degli Enti”.
 
Ma sono previste già polemiche perché all’Ars erano già stati presentati due disegni di legge, entrambi sono di iniziativa parlamentare e da due settimane sono in discussione in commissione Affari istituzionali: uno è del Pd e l’altro è firmato dalla deputata M5s Angela Foti e da due esponenti di punta del centrodestra, Stefano Pellegrino (Forza Italia) e Giovanni Di Mauro (Popolari e autonomisti).
 
La commissione, guidata proprio da Pellegrino, ha già dedicato alcune seduta alla riforma delle Ipab, prendendo come testo base quello Foti-Pellegrino-Di Mauro. E oggi dovrebbe proseguire l’esame del ddl, come da calendario.
 
Il ddl governativo porta la firma dell’assessore alle Politiche sociali Mariella Ippolito, riferimento in giunta proprio dei ‘Popolari e autonomisti’, il gruppo parlamentare del deputato Di Mauro, firmatario del testo parlamentare.
“Il Pd ha presentato il proprio ddl costringendo il governo, che aveva nascosto la testa sotto terra come uno struzzo, a muoversi”, dice il capogruppo del Pd, Giuseppe Lupo.
 
Che però avverte Musumeci: “L’iter in commissione è già partito, se vuole il governo presenti emendamenti al testo base già in discussione”. Bisognerà attendere la relazione tecnica al ddl, considerando i debiti accumulati dagli istituti e su cui non ci sono certezze. La decisione quindi spetta alla commissione Bilancio che tra l’altro è in attesa dell’assestamento di bilancio su cui pesano le valutazioni fatte dalla Corte dei conti sugli equilibri finanziari della Regione.

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