Terremoto, Paternò conta i danni. Serve un nuovo Piano emergenze - QdS

Terremoto, Paternò conta i danni. Serve un nuovo Piano emergenze

Antonino Lo Re

Terremoto, Paternò conta i danni. Serve un nuovo Piano emergenze

giovedì 18 Ottobre 2018

Critiche dalle associazioni. Il sindaco: “Al lavoro per aggiornarlo”

PATERNò – Sono passati diversi giorni dalla scossa di terremoto che ha colpito diversi comuni del catanese tra cui Paternò. Grande è stata la paura e numerosi i danni registrati nei vari paesi causati dal sisma. La scossa di magnitudo 4.6 ha creato non poca agitazione, con la gente che si è riversata per strada cercando di capire come agire di fronte ad un evento di questa portata. Centinaia di vetture si sono radunate di fronte la piscina comunale, con il sindaco di Paternò, Nino Naso, che ha disposto l’apertura della villa comunale. Ma non solo, sono state occupate anche altre piazze nei quartieri della città. Il tutto causato dall’assenza di un piano di protezione civile da attuare in queste situazioni.
 
 
Le associazioni paternesi Muoviti Paternò, Agire e il gruppo politico “Diventerà Bellissima”, hanno evidenziato la mancanza di un piano per le emergenze aggiornato (quello pubblicato dal sindaco risalirebbe fino all’anno 2003) diffondendo nei giorni scorsi un comunicato congiunto dove si richiede all’Amministrazione di raccogliere la disponibilità de Dipartimento regionale della Protezione Civile dell’area sud occidentale della Sicilia per accelerare i tempi di elaborazione del piano comunale di emergenza.
 
In merito alla questione, il Quotidiano di Sicilia ha intervistato Francesco Mascali, coordinatore dell’associazione Muoviti Paternò: “Alla città serve un piano fatto bene dal Comune. La prevenzione è fondamentale ed è proprio per questo che chiediamo all’Amministrazione di collaborare con la Protezione Civile e che tutte le associazioni che si occupano di questo fenomeno, insieme a tecnici e ingegneri vengano ascoltati. Serve un piano in cui vengano evidenziati i compiti che hanno sia l’ente comunale che il dipartimento della Protezione Civile, e indicate le vie di accesso e di fuga della città”.
 
Le associazioni lamentano anche l’insufficienza di informazioni sui punti di raccolta, con la gente che nel cuore della notte non sapeva come comportarsi: “Alcuni cittadini – aggiunge Mascali – si sono raggruppati in punti improvvisati, se ci fosse stata un’altra scossa simile a quella registrata potevano esserci conseguenze gravi. In più è da sottolineare l’ordinanza di chiusura delle scuole che era stata emanata dal sindaco alle ore 12”. In assenza della struttura predisposta, vale a dire il “Com” che è stato vandalizzato, il Centro operativo comunale si è riunito nella sede del comando dei Vigili urbani: “Chiediamo all’Amministrazione – conclude Mascali – che si trovi un luogo dove poter posizionare il Com, viste le condizioni dell’edificio di zona Ardizzone, dove i soggetti che fanno parte del piano possano lavorare tutto l’anno”.
 
Sullo scenario emerso dopo il terremoto del 6 ottobre scorso il Qds ha sentito anche il primo cittadino di Paternò, Nino Naso, il quale ha dichiarato: “Dopo il sisma ci siamo attivati immediatamente per dare supporto a tutta la cittadinanza. In seguito abbiamo svolto delle verifiche con i tecnici del Comune al lavoro in tutti gli edifici scolastici e al termine delle attività di controllo non sono emerse situazioni di emergenza. Abbiamo anche avanzato una richiesta di ‘riconoscimento dello stato di calamità naturale’ alla Regione. Sull’argomento la giunta ha approvato una delibera. Per quel che riguarda il piano della Protezione civile ci stiamo attivando per aggiornarlo, mentre le aree di sosta per singolo quartiere sono state rese note con tutta la mappa aggiornata. I cittadini possono consultare il tutto sul sito del Comune”.
 
Sulla conta dei danni non c’è ancora un bilancio definitivo: “Dopo aver reso noto che chiunque abbia subito danni a immobili di proprietà potesse fare istanza al Comune per la verifica, sono pervenute circa 50 richieste di privati. Anche in qualche chiesa sono stati riscontrati dei danneggiamenti”.
 
E sulla situazione in cui versa la struttura predisposta per il Com, il primo cittadino paternese ha risposto così: “L’edificio vandalizzato di zona Ardizzone è di proprietà della Regione, servono interventi per 80 mila euro all’incirca. Noi non possiamo far altro che segnalare la questione ed è quello che faremo”.

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