Terremoto, come mettere in sicurezza gli edifici a rischio - QdS

Terremoto, come mettere in sicurezza gli edifici a rischio

redazione

Terremoto, come mettere in sicurezza gli edifici a rischio

giovedì 18 Ottobre 2018

Nemmeno l’ultimo sciame sismico è riuscito a scuotere le nostre istituzioni locali. DOMANI un’inchiesta sul Qds, dove vi spiegheremo la nostra proposta per mettere in sicurezza il territorio, discutendone anche con il presidente di Ance Catania, Giuseppe Piana, e con il dirigente generale della Protezione civile siciliana, Calogero Foti

In Sicilia la terra è tornata tremare, eppure nemmeno l’ultimo sciame sismico è riuscito a scuotere le nostre istituzioni locali. C’è però poco da stare tranquilli: nell’Isola un edifico su tre è stato costruito tra il 1919 e il 1970, in assenza delle normative antisismiche. Ballano “sulla dinamite” 1,7 milioni di abitazioni e oltre 4 milioni di siciliani.
 
Siccome siamo tutti d’accordo che è meglio prevenire piuttosto che piangere i morti, è necessario un grande Piano per la ristrutturazione di almeno un milione di edifici. Come? Nel 2013 la Fondazione Marilù Tregua ha lanciato un Protocollo, siglato da 25 soggetti (tra cui Università, Ordini professionali e istituzioni locali), che prevede un investimento da un miliardo in cinque anni con cui La Regione coprirà gli interessi sui mutui dei cittadini per i lavori di adeguamento antisismico.
 
Tutto questo lo troverete domani in un’inchiesta sul Quotidiano di Sicilia, dove vi spiegheremo la nostra proposta per mettere in sicurezza il territorio, discutendone anche con il presidente di Ance Catania, Giuseppe Piana, e con il dirigente generale della Protezione civile siciliana, Calogero Foti.
 
Sostieni il protocollo della Fondazione Marilù Tregua firmando la petizione per spingere l’Assemblea regionale siciliana ad approvare il disegno di legge.
 

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