Imprese, in Sicilia crescono a passo lento ma costante - QdS

Imprese, in Sicilia crescono a passo lento ma costante

redazione

Imprese, in Sicilia crescono a passo lento ma costante

mercoledì 24 Ottobre 2018

Pubblicata la rilevazione trimestrale condotta da Unioncamere-Infocamere: a livello nazionale è il Sud a fare da traino. Movimprese: tra luglio e settembre 5.125 iscrizioni nei registri delle Camere di commercio dell’Isola contro le 4.573 dello stesso periodo dell’anno precedente

PALERMO – In Sicilia il trimestre estivo si chiude con una lieve crescita del tessuto imprenditoriale. Tra luglio e settembre, infatti, nell’Isola le iscrizioni presso i registri delle Camere di Commercio sono state 5.125 contro 4.573, con un saldo positivo di 552 imprese, pari a un +0,12% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questi in sintesi i dati siciliani contenuti nell’ultima indagine di Movimprese, la rilevazione trimestrale condotta da Unioncamere-InfoCamere e rielaborata dall’Osservatorio economico di Unioncamere Sicilia. Complessivamente le imprese esistenti in Sicilia sono 464.712 (dato aggiornato al 30 settembre 2018), in leggera crescita rispetto ad inizio anno quando erano 462.625 (al 31 dicembre 2017).
 
“A passi lenti ma costanti – commenta il presidente di Unioncamere Sicilia, Giuseppe Pace – la Sicilia continua a irrobustire il proprio sistema imprenditoriale composto per lo più da piccole e piccolissime imprese. Ogni trimestre nuove attività si aggiungono al totale di quelle esistenti con il risultato che il dato è sempre in costante crescita, segno che in Sicilia c’è voglia di rimboccarsi le maniche e fare impresa. Inoltre, l’aumento delle presenze turistiche e un’offerta culturale sempre più qualificata hanno spinto gli imprenditori a investire le proprie energie nel mondo del turismo e nei settori ad esso collegati, indicando anche la strada per il futuro. Le Camere di commercio sono in prima fila nell’azione di supporto dell’imprenditoria locale, dalla nascita di nuove imprese fino i servizi offerti a quelle già esistenti”.
 
“Se il totale delle imprese siciliane è sempre in leggero aumento – aggiunge Santa Vaccaro, segretario generale di Unioncamere Sicilia – diversa è invece la dinamica del settore artigiano dove prosegue una lenta emorragia di imprese: anche in questo trimestre, infatti, il numero delle cessazioni, che sono state 1.022, ha superato quello delle iscrizioni, 1.004, segnando un saldo negativo di 18 imprese”.
 
A livello nazionale, è stato il Mezzogiorno a trainare la crescita del tessuto imprenditoriale del Paese nel trimestre estivo. Tra luglio e settembre scorso i terminali delle Camere di commercio hanno registrato l’iscrizione di 64.211 nuove imprese (5.500 in meno rispetto allo stesso periodo del 2017) e 51.758 chiusure di imprese esistenti (2 mila in più rispetto all’anno precedente). Il risultato di queste due dinamiche ha consegnato a fine settembre un saldo positivo per 12.453 imprese. Quasi il 40% della crescita è dovuto alla buona performance del Sud, dove il saldo è stato positivo per 4.763 unità.
 
Tra le regioni a primeggiare è il Lazio (+2.364), seguito da Lombardia (+1.965) e Campania (+1.668). Rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso, le uniche a segnare un lieve miglioramento – anche se di poco – sono state Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna. Per tutte le altre, la scorsa estate non sarà da ricordare.
 
A livello aggregato, nessun settore mostra saldi negativi mentre, guardando alle singole attività il bilancio estivo mostra segnali di arretramento in alcuni comparti. A guadagnare di più, rispetto al dato di giugno, sono state le attività di alloggio e ristorazione (+3.337 imprese), i servizi di ristorazione (+2.453), le attività professionali, scientifiche e tecniche (+1.469) e il noleggio e servizi alle imprese (+1.384) anche se, in tutti i casi, gli aumenti sono in forte contrazione rispetto al 2017.
 
Sul fronte opposto, a scivolare in campo negativo sono stati i settori del commercio al dettaglio di autoveicoli (-520 imprese nel trimestre), le industrie del mobile (-114) e quelle della lavorazione dei minerali (-93). Quanto all’artigianato, il bilancio del trimestre estivo (-999 imprese) segna in tutto il Paese un peggioramento rispetto a quello, pur sempre negativo, di dodici mesi fa, quando chiuse con una perdita di 735 unità.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017