Corte Giustizia Ue: “Italia recuperi Ici non pagata dalla Chiesa” - QdS

Corte Giustizia Ue: “Italia recuperi Ici non pagata dalla Chiesa”

Patrizia Penna

Corte Giustizia Ue: “Italia recuperi Ici non pagata dalla Chiesa”

martedì 06 Novembre 2018

 Illegale l’esenzione sugli immobili di enti religiosi ed ecclesiastici. Il caso fa seguito ad un ricorso presentato da un istituto privato

 ROMA – L’Italia dovrà recuperare il mancato gettito Ici dovuto dalla Chiesa. La Corte di Giustizia Ue ha annullatola decisione con cui la Commissione europea ha rinunciato a ordinare il recupero di aiuti illegali concessi dall’Italia sotto forma di esenzione dall’imposta comunale sugli immobili, Ici, per gli enti ecclesiastici e religiosi.
 
Il caso fa seguito al ricorso presentato al Tribunale Ue dall’istituto d’insegnamento privato Scuola Elementare Maria Montessori (‘Scuola Montessori’) e da Pietro Ferracci, proprietario di un ‘bed & breakfast’, per chiedere di annullare la decisione della Commissione del 19 dicembre 2012 che stabiliva che l’esenzione Ici alla Chiesa era un aiuto di stato ma non ne ordinava il recupero, ritenendolo assolutamente impossibile. Inoltre in quell’occasione Bruxelles stabilì che l’esenzione Imu introdotta nel 2012 non costituiva un aiuto di Stato.
 
Ma la Scuola Montessori e Ferracci hanno lamentato, in particolare, chetale decisione li ha posti in una situazione di svantaggio concorrenziale rispetto agli enti ecclesiastici o religiosi situati nelle immediate vicinanze che esercitavano attività simili alle loro e potevano beneficiare delle esenzioni fiscali in questione. Il Tribunale ha dichiarato i ricorsi ricevibili, ma li ha respinti in quanto infondati.
 
La Scuola Montessori e la Commissione hanno dunque proposto impugnazioni contro tali sentenze. E con la sentenza di oggi la Corte di giustizia esamina per la prima volta la questione della ricevibilità dei ricorsi diretti proposti dai concorrenti di beneficiari di un regime di aiuti di Stato contro una decisione della Commissione la quale dichiari che il regime nazionale considerato non costituisce un aiuto di Stato e che gli aiuti concessi in base a un regime illegale non possono essere recuperati.
Nel rilevare che una decisione del genere è un “atto regolamentare”, ossia un atto non legislativo di portata generale, che riguarda direttamente la Scuola Montessori e Ferracci e che non comporta alcuna misura d’esecuzione nei loro confronti, la Corte conclude che i ricorsi della Scuola Montessori e di Ferracci contro la decisione della Commissione sono ricevibili.
Quanto al merito della causa, la Corte ricorda che l’adozione dell’ordine di recupero di un aiuto illegale è la logica e normale conseguenza dell’accertamento della sua illegalità.
 
Secondo l’Anci il mancato gettito ammonta a circa 4-5 miliardi di euro. Se L’Italia non provvederà al recupero di queste somme, la procedura d’infrazione è assicurata.

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