Danni all'agricoltura, in Sicilia la soluzione è in casa - QdS

Danni all’agricoltura, in Sicilia la soluzione è in casa

Michele Giuliano

Danni all’agricoltura, in Sicilia la soluzione è in casa

martedì 13 Novembre 2018

C’è una misura del Psr 2014-2020 non ancora sfruttata: quella per il ripristino dei terreni agricoli danneggiati da calamità naturali. Lo dice il deputato del Movimento 5 Stelle in commissione Agricoltura, Dedalo Pignatone, che si riferisce in particolar modo alla sottomisura 5.2

PALERMO – È possibile trovare una soluzione per gli enormi danni all’agricoltura causati dal maltempo in Sicilia. Lo dice il deputato del Movimento 5 Stelle in commissione Agricoltura Dedalo Pignatone che si riferisce, nello specifico, alla sottomisura 5.2.
 
“A seguito delle alluvioni che hanno colpito drammaticamente la nostra Isola, voglio sollecitare la Regione affinché attivi urgentemente la Misura 5 del Psr Sicilia 14-20. Si tratta del sostegno a investimenti per il ripristino dei terreni agricoli e del potenziale produttivo danneggiati da calamità naturali, avversità atmosferiche ed eventi catastrofici”.
 
Un aiuto importante per tante aziende che si trovano in ginocchio, con le spalle al muro a causa di condizioni metereologiche inaspettate e imprevedibili. “Il nostro governo – continua il deputato 5Stelle – farà il proprio lavoro, ma la Regione deve assolutamente avviare un percorso serio di gestione e manutenzione del territorio. È evidente che Musumeci e i suoi assessori sino ad oggi non hanno fatto sentire, come si deve, la voce della Sicilia”.
 
La misura 5 del programma di sviluppo rurale Sicilia 2014-2020 è dedicata specificatamente al ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamità naturali e da eventi catastrofici, con l’introduzione di adeguate misure di prevenzione. La dotazione finanziaria è di 7 milioni di euro. La misura parte chiaramente dalla definizione degli eventi: l’“avversità atmosferica”, e cioè un evento atmosferico, come gelo, tempesta, grandine, ghiaccio, forte pioggia o siccità prolungata, assimilabile a una calamità naturale; a seguire la “calamità naturale”, e cioè un evento naturale che causa gravi turbative dei sistemi di produzione agricola o dei complessi forestali, con conseguenti danni economici rilevanti per il settore agricolo o forestale. Assimilabile alla calamità naturale è l’“evento catastrofico”, un evento imprevisto in questo caso causato dall’azione umana che provoca comunque lo stesso tenore di danni.
 
Possono beneficiare della sottomisura gli imprenditori agricoli o loro associazioni, nonché, per le sole infrastrutture, gli enti pubblici, a condizione che sia stabilito un nesso tra l’investimento intrapreso e il potenziale produttivo agricolo. Possono essere finanziati interventi sulle infrastrutture danneggiate, sulle strutture (terreni, fabbricati ed impianti), sulle dotazioni aziendali (acquisto di macchine e attrezzature), nonché interventi di ripristino di impianti di colture poliennali e del patrimonio zootecnico danneggiati da eventi calamitosi, fitopatie ed epizoozie.
 
Per l’ammissibilità dell’istanza è necessario che la struttura danneggiata fosse efficiente, funzionale e rispondente a tutti i requisiti di legge prima del verificarsi dell’evento, il danno non sia attribuibile alla mancata effettuazione dell’ordinaria manutenzione ed esista un diretto nesso di causalità tra l’evento e il danno.
 
Non sono ammessi richieste di fondi per la manutenzione ordinaria e straordinaria, l’acquisto di diritti di produzione agricola, di diritti all’aiuto, di piante annuali e loro messa in dimora o investimenti effettuati allo scopo di ottemperare a requisiti comunitari obbligatori. Ancora, non potranno essere ristrutturati fabbricati ad uso esclusivamente residenziale o acquistate macchine, attrezzature e materiale usato.
 
Per quanto riguarda specificatamente le piante, non sono ammesse le spese per diradamenti o reinnesti, nonché gli espianti effettuati su un numero di piante inferiore a quello stabilito nella misura fitosanitaria; ancora, non si potranno utilizzare i fondi per la realizzazione di nuovi frangiventi o impianti irrigui non preesistenti.

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