Dalla Regione siciliana tre "tappi" per provare a contenere le prossime bombe d'acqua - QdS

Dalla Regione siciliana tre “tappi” per provare a contenere le prossime bombe d’acqua

Rosario Battiato

Dalla Regione siciliana tre “tappi” per provare a contenere le prossime bombe d’acqua

giovedì 15 Novembre 2018

Atto di indirizzo per “pressare” i sindaci, ddl antiabusivismo e fondi straordinari per 12 mln le misure in campo. I primi cittadini dovranno disporre l’immediato sgombero degli edifici abusivi nelle aree a rischio

PALERMO – Dopo le tragedie scaturite dagli estremi eventi meteorologici delle ultime settimane, la Regione mette in campo tre provvedimenti – un atto di indirizzo, un disegno di legge governativo e una dotazione da 12 milioni per la manutenzione del demanio idrico fluviale – per tentare di contenere nel breve periodo le conseguenze del dissesto su un territorio assolutamente impreparato e fragile.
 
Il primo provvedimento, deliberato dalla Giunta lo scorso 4 novembre, è stato un atto di indirizzo per i sindaci isolani per indirizzarli al monitoraggio del territorio così da evitare che “vengano utilizzati immobili costruiti abusivamente nelle aree a pericolosità elevata e molto elevata, nonché nelle aree sottoposte a vincolo di inedificabilità assoluta”. In tal senso, i primi cittadini devono promuovere “ogni utile e pertinente iniziativa tendente all’impulso e vigilanza sul rispetto delle norme sull’abusivismo edilizio e, in particolar modo, per quegli immobili costruiti abusivamente nelle aree a pericolosità elevate e molto elevata, nonché nelle aree sottoposte a vincolo di inedificabilità assoluta, nel rispetto della vigente normativa, disponendo l’immediato sgombero e l’interdizione all’uso, specialmente per quegli immobili per i quali è stato già emesso provvedimento di demolizione”.
 
Il secondo provvedimento, deliberato il 5 novembre, è il disegno di legge del governo Musumeci sui “provvedimenti urgenti dei sindaci in materia di abusivismo edilizio”. Il ddl, composto da due due articoli, dispone che “con ordinanza contingibile e urgente – si legge in una nota –, al fine di garantire la pubblica e privata incolumità, il sindaco dispone, nel rispetto delle vigente normativa in materia, l’immediato sgombero e l’interdizione all’uso di tutti gli immobili realizzati abusivamente: nella aree a pericolosità elevata e molto elevata, individuate dal Piano per l’assetto idrogeologico, nelle aree sottoposte a vincolo di in edificabilità assoluta che implichino rischi per la sicurezza e l’incolumità pubblica”. La norma si applica a tutti gli immobili “realizzati abusivamente, anche se risulti presentata istanza di sanatoria non esitata alla data di entrata in vigore della legge”. Inoltre, la mancata adozione dell’ordinanza costituisce una grave e persistente violazione di legge ai fini della rimozione del sindaco.
 
A disposizione ci sarà “un fondo di rotazione di un milione di euro all’assessorato regionale Autonomie locali per i comuni che ne facciano richiesta di anticipazione finanziaria a favore delle famiglie destinatarie dei provvedimenti di sgombero per soddisfare l’urgente necessità abitativa per un periodo non superiore a 60 giorni susseguente allo sgombero e alla interdizione all’uso degli immobili”. I comuni dovranno recuperare l’anticipazione entro il “primo esercizio successivo a quello dell’erogazione”. E quindi restituirla in ogni caso alla Regione.
 
Il terzo passaggio, deliberato il 6 novembre, è una richiesta di ulteriore fabbisogno finanziario per la manutenzione del demanio idrico fluviale, che si traduce nel mandato alla Ragioneria generale della Regione di reperire all’interno del bilancio regionale le somme necessarie al finanziamento degli interventi di somma urgenza per un ammontare complessivo di 12,2 milioni di euro. Si tratta, andando in dettaglio, di 21 interventi che variano dalla pulizia e ripristino della funzionalità idraulica di alcuni fiumi, tra cui l’Irmino nel ragusano, fino ai lavori necessari per consentire di nuovo il regolare deflusso delle acque, che riguardano anche l’Asinaro e il Gioi nel siracusano.
 
Nell’agrigentino prevista una dotazione da un milione di euro per i corsi d’acqua colpiti dagli eventi alluvionali e altri 3 milioni destinati a quelli palermitani. Ben undici gli interventi nel catanese tra cui 2,5 milioni di euro per i corsi d’acqua ricadenti nei comuni colpiti dagli eventi alluvionali e altre azioni su quei comuni coinvolti dagli eventi del 18/19 ottobre, in particolar modo orientati al rifacimento degli argini e alla ricostruzione della sezione idraulica di alcuni tratti.

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