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Mafia e scommesse on line: 36 arresti in Sicilia orientale

redazione

Mafia e scommesse on line: 36 arresti in Sicilia orientale

lunedì 19 Novembre 2018

Sequestrate venti agenzie nelle province di Catania, Siracusa, Caltanissetta e Ragusa. Colpito il clan Cappello-Bonaccorsi. Sfruttavata la copertura legale del marchio Planetwin365. Pronto alla commercializzazione un software per le scommesse abusive. Zuccaro, "Per rifiuti e gioco sanzioni inadeguate". Addiopizzo, "Necessario intervento legislativo"

La Squadra mobile della Questura di Catania ha eseguito un’ordinanza cautelare, emessa dal Gip su richiesta della Procura distrettuale, per 29 persone nell’ambito di un’indagine su mafia e il mercato della raccolta illecita delle scommesse on line.
 
Per altre sette persone che erano state fermate a Siracusa, Ribera (AG), Messina, Gela (CL) e Vittoria (RG), i Gip competenti hanno applicato, su richiesta delle locali Procure, la custodia cautelare in carcere.
 
Durante l’operazione sono state sequestrate agenzie di scommesse nelle province di Catania, Siracusa, Caltanissetta e Ragusa.
 
I destinatari del provvedimento sono indagati, a vario titolo, per associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, associazione per delinquere, esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, riciclaggio, l’intestazione fittizia di beni.
Contestata anche la truffa allo Stato con l’aggravante di avere favorito la mafia.
 
Le indagini della Squadra Mobile di Catania e dal Servizio centrale operativo di Roma hanno fatto emergere una consolidata organizzazione criminale che, sotto l’egida del clan catanese Cappello-Bonaccorsi, era dedita alla gestione di numerose agenzie di scommesse presenti sull’intero territorio siciliano e la progressiva e pervasiva infiltrazione e la connessa espansione nel settore dei giochi e delle scommesse on line.
 
L’inchiesta è il seguito della maxi operazione portata a termine cinque giorni fa in diverse regioni d’Italia.

 
Un volume d’affari
da un milione
di euro al mese
 
E’ stato stimato in un milione di euro il volume mensile di affari delle venti agenzie di scommesse sequestrate nelle province di Catania, Siracusa, Caltanissetta e Ragusa nell’ambito dell’indagine della Procura catanese su mafia e il mercato della raccolta illecita delle scommesse on line sfociata stamane in 28 ordinanze di custodia cautelare.
 
L’operazione, denominata "Gaming off line", ha permesso di far luce sugli affari del clan cappello nel settore delle scommesse on line riconducibili a società operanti all’estero (Albania, Romania e Malta) e su una organizzazione criminale dedita alla gestione di numerose agenzie di scommesse sull’intero territorio siciliano che sfruttavano la copertura legale fornita dal marchio "Planetwin365".
 
In alcuni casi gli investigatori hanno documentato l’accesso nelle sale scommesse di minorenni.
 
I particolari dell’operazione sono stati resi noti durante una conferenza stampa alla quale hanno peso parte, tra gli altri, il Procuratore della Repubblica Carmelo Zuccaro ed il questore Alberto Francini
 
Promotore dell’organizzazione sarebbe stato Salvatore Massimiliano Salvo, di 36 anni, ritenuto un presunto esponente del clan Cappello Carateddi, con la complicità, tra gli altri, di Giovanni Orazio Castiglia, 34 anni, e Salvatore Bosco, di 33, tutti raggiunti da ordinanza di custodia cautelare.
 
L’indagine ha anche evidenziato un progetto di espansione della cosca che prevedeva l’acquisizione nelle province di Ragusa e Siracusa di locali commerciali da adibire a sale scommesse e la commercializzazione di un software che avrebbe consentito l’esercizio abusivo di scommesse.
 
La Procura di Catania ha chiesto e ottenuto dal Gip l’emissione di 22 provvedimenti restrittivi, due dei quali in carcere e notificati ad altrettanti detenuti, Bosco e Salvo. Gli altri venti indagati sono stati posti ai domiciliari.

Il Gip ha anche emesso altre sei provvedimenti restrittivi nei confronti di sei persone fermate nei giorni scorsi. Per uno, Castiglia, è stata disposta la custodia cautelare in carcere. Per gli altri cinque sono stati disposti gli arresti domiciliari.
 
I destinatari
dei provvedimenti
restrittivi
 
Destinatari dei provvedimenti restrittivi sono Salvatore Bosco, di 33 anni, e Salvatore Massimiliano Salvo, di 36, per i quali è stata disposta la custodia cautelare in carcere. Sono stati posti ai domiciliari Santo Blanco, di 54 anni, Francesco Bucceri, di 40, Domenico Caniglia, di 47, Orazion Castiglia, di 55, Angelo Cavaleri, di 74, Ivani Cavaleri, di 41, Christian Conte, di 25, William Crali, di 29, Federico Di Cio, di 41, Tiziano Di Mauro, di 38, Giuseppe Greco, di 58, Lorenzo Greco, di 29, Antonino Guasta, di 45, Massimo Iannelli, di 53, Luca Lima, di 34, Alessandro Rosario Lizzoli, di 46, Giovanni Minutola, di 22, Cristan Nania, di 29, Andrea Sterzi, di 44, Giorgio Tela, di 39.
Nell’ambito della stessa operazione sono state raggiunte da ordinanze di custodia cautelare, una delle quali in carcere, sei persone fermate nei giorni scorsi a Siracusa, Ribera (AG), Messina, Gela (CL) e Vittoria (RG). Per Giovanni Orazio Castiglia, di 34 anni, è stata disposta la misura cautelare in carcere. Ai domiciliari sono sati posti Santo D’Agata, di 45 anni, Andrea Di Bella, di 27, Francesco Nania, di 42, Antnino Russo, di 38 e Salvatore Truglio, di 35.
 
 
Zuccaro: per rifiuti
e gioco sanzioni
non adeguate
 
"Quello del gioco è un settore, come quello dei rifiuti, nel quale le sanzioni dovrebbero essere adeguate, quando esistono questo tipo di infiltrazioni, alla posta in gioco, per non parlare del danno che si fa all’erario" ha detto il procuratore Zuccaro.
 
"Il gioco – ha aggiunto – è uno dei settori che assicura alle organizzazioni maggiori profitti con minori rischi. Vi sono altri settori, come quello della droga, ma lì le sanzioni sono notevoli. Qui le sanzioni non sono commisurate alle infiltrazioni che le organizzazioni hanno nel tessuto economico perché grandi profitti vengono poi riciclati e danneggiano, fanno concorrenza sleale all’economia sana, reclutano personale, manovalanza, e si rafforzano in maniera incredibile".

Addiopizzo:
necessario
intervento legislativo
 
"L’infiltrazione delle principali famiglie mafiose nel settore delle scommesse on line, ampiamente testimoniata dall’operazione odierna, dimostra la necessità di un intervento legislativo urgente con una migliore e più efficace regolamentazione, anche a livello locale, dell’intero comparto delle scommesse, soprattutto a tutela delle fasce più deboli della popolazione quali giovani e anziani".
 
Lo afferma in una nota Addiopizzo Catania, che aggiunge  "trattandosi di un settore che consente alle famiglie mafiose ingenti guadagni a fronte di rischi estremamente modesti  vi è la necessità di urgenti interventi legislativi anche sul fronte della repressione con l’incremento delle pene, allo stato attuale assolutamente inadeguate alle dimensioni del fenomeno".
 
NUOVA PROPRIETÀ
PLANETWIN365
ESTRANEA
ALLE INDAGINI
 
A margine degli eventi inerenti l’operazione “Gaming Off line”, in corso di svolgimento dallo scorso 17 novembre ad opera della squadra mobile di Catania e del servizio centrale operativo della polizia di Roma, la nuova proprietà di planetwin365 rinnova il proprio sostegno alle forze dell’ordine nella lotta alle attività di organizzazioni criminali che danneggiano il mercato italiano del gioco legale. Dopo gli episodi che hanno portato allo smantellamento di una fitta rete illecita attiva in particolar modo sul territorio siciliano, la società precisa nuovamente che il provvedimento giudiziario e le indagini delle Autorità fanno esclusivo riferimento a persone associate a SKS365 in passato.
 
 
 
 
 
Come specificato già lo scorso 14 novembre nel comunicato della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, infatti: “Va precisato, con riferimento alla SKS365 che le investigazioni hanno riguardato esclusivamente la proprietà/management che ha gestito la società fino al 2017, ovvero prima della sua cessione ai nuovi proprietari, nei cui confronti non sono emersi elementi di responsabilità”.
 
Come ufficialmente riportato negli atti presentati dagli inquirenti in sede Dipartimento Nazionale Antimafia, la nuova società SKS365 è da ritenersi dunque estranea a quanto accaduto ed emerso dalle indagini.
 

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