Etna: Conte, domani lo Stato emergenza - QdS

Etna: Conte, domani lo Stato emergenza

redazione

Etna: Conte, domani lo Stato emergenza

giovedì 27 Dicembre 2018

Sarà dichiarato nel corso del Consiglio dei ministri. Sempre domani la Commissione Grandi rischi. Privitera (Ingv), attività sismica in diminuzione. Salvini e Di Maio a Catania parlano di progetti allo studio, lotta alla burocrazia, arancini e Nutella. Faraone, passerelle. E il M5s regionale attacca Musumeci. Intanto organizzata l'assistenza agli sfollati, anche con gli psicologi

"Domani abbiamo un Cdm per dichiarare lo stato di emergenza" per il terremoto di Catania e "siamo costantemente vicini a tutte le persone che stanno subendo disagi, a cominciare dai feriti, e seguiamo costantemente l’evoluzione della situazione".
 
Lo ha detto il premier Giuseppe Conte a Foggia, mentre a Catania hanno trascorso la giornata i vicepremier Matteo Salvini, capo della Lega Nord, e il leader politico grillino Luigi Di Maio.
 
Il capo del Dipartimento della Protezione civile, Angelo Borrelli, ha invece annunciato per domani a Roma "una riunione della Commissione nazionale per la previsione e la prevenzione dei Grandi rischi con esperti di vulcani e terremoti: sulla base dello scenario e delle analisi tecniche e scientifiche fornite dall’Ingv, avremo un parere autorevole sull’andamento dell’attività sull’Etna".
 
Ma la notizia migliore l’ha data Eugenio Privitera, direttore dell’Osservatorio di Catania dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv): l’attività sismica nell’area etnea è in attenuazione sia dal punto di vista del numero delle scosse sia dell’energia a queste associate, anche se è "ancora presto per dire che tutto è finito".
 
Anche le deformazioni del suolo "si stanno stabilizzando", ma ha precisato Privitera, "non possiamo ancora dire che il fenomeno sta per concludersi, anche se i sintomi sembrano essere quelli".
 
Invece nel corso di una conferenza stampa nel Palazzo Minoriti – con il prefetto Claudio Sammartino che, riferendo sui soccorsi, ha sottolineato "l’armonia di tutti, una forza di intervento che ha agito come se fosse un sol corpo" – Salvini e Di Maio hanno parlato di cose concrete e meno concrete, di progetti allo studio e persino – il capo della Lega – di arancini e Nutella.
 
"Speriamo di riuscire – aveva detto Di Maio incontrando i sindaci dei Comuni colpiti – ad avviare gli interventi più importanti con la dichiarazione dello Stato d’emergenza e con l’ordinanza di protezione civile senza essere schiavi della burocrazia, il più grande rischio nel post terremoto. L’obiettivo è fare in modo che la ricostruzione e la messa a norma degli edifici avvenga il prima possibile. E se ci sarà bisogno di un decreto legge per velocizzare procedure lo faremo".
 
Il vicepremier grillino ha annunciato anche che il Governo sta studiando una norma per bloccare i mutui stipulati dalle popolazioni colpite dal sisma.
 
Anche il capo della Lega nord ha parlato del ruolo dei primi cittadini.
 
"Mi piacerebbe – ha detto – che in questa situazione fossero pienamente responsabili i sindaci con pieni poteri. Ci sono troppi passaggi, processi e dubbi. Per questo servono pieni poteri ai primi cittadini, poi se qualcuno sbaglia pagherà pesantemente".
 
Alcuni però hanno visto nell’atteggiamento del vicepremier una maniera del governo centrale di non occuparsi della questione.
 
"Ho sentito – ha detto ancora Salvini – il ministro Bussetti che mi ha riferito di aver messo a disposizione venti milioni di euro per la riapertura delle scuole, nel caso ci fossero problemi nel territorio colpito dal terremoto".
 
Ma il segretario siciliano del Pd Davide Faraone, accusando i due vicepremier di far passerella, ha ricordato come il 27 ottobre scorso "Di Maio arrivò in Sicilia per la passerella Facebook, all’indomani del nubifragio e del terremoto e oggi ritorna ripetendo come un disco rotto che faranno subito, faranno presto, riascoltatelo in una delle sue tante dirette fiction su Fb, ma nessun euro ancora è stato accreditato al Comune di Biancavilla per quella scuola, continuano i doppi turni, i disagi".
 
"E’ vergognoso – ha aggiunto Faraone -, lui e il suo compare Salvini farebbero bene a restare a Roma nei loro ministeri a trovare i soldi per destinarli immediatamente alla Sicilia. E tornare con quelli".
 
Il M5s regionale non manca a sua volta di attaccare il presidente Musumeci: "Dinnanzi a un evento che ha causato dolore, devastazione e centinaia di sfollati in provincia di Catania accusare tutta la politica di un assordante silenzio equivale a fare sterile strumentalizzazione e disinformazione" ha detto la deputata regionale Gianina Ciancio. E ha ricordato come i grillini nei mesi scorsi avessero presentato all’Ars una mozione "concertata con tutti gli ordini professionali, approvata dal Parlamento regionale, finalizzata a modificare la categorica sismica da zona 2 a zona 1 nella Sicilia orientale e in particolare nelle provincie di Catania e Siracusa per impegnare il Governo Musumeci ad assumersi una responsabilità precisa, dato che la Sicilia è la regione italiana che presenta la situazione più critica sul piano del rischio sismico".
 
Intanto nella scuola elementare di Fleri, nel Comune di Zafferana etnea, ricevono pasti e assistenza gli sfollati, circa seicento, ospitati chi in casa di parenti, chi in due alberghi della zona, il Primavera dell’Etna e l’Emmaus, con i quali il Comune ha stipulato una convenzione, come ha spiegato l’assessore alla Politiche sociali Graziella Torrisi.
 
E una squadra di psicologi dell’emergenza del Cisom è stata attivata, su segnalazione dei vigili del fuoco, per fornire supporto psicologico ad alcuni abitanti, compresa una minorenne, della frazione di Santa Maria degli Ammalati, frazione di Acireale, colpiti da crisi di ansia dichiarando difficoltà nell’affrontare le ore notturne che sopraggiungevano.
 

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