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Etna: la Giunta regionale dichiara lo Stato di calamità

Pietro Crisafulli

Etna: la Giunta regionale dichiara lo Stato di calamità

venerdì 28 Dicembre 2018

Musumeci, "Il governo centrale ora deliberi lo Stato d'emergenza e stanzi le risorse necessarie per i primi interventi". Seconda notte tranquilla sull'Etna, sei terremoti di magnitudo modesta. Sei i Comuni più colpiti, con una popolazione di circa 130 mila persone. Quattrocento hanno dormito negli alberghi convenzionati. Dieci feriti ancora ricoverati

Dichiarazione dello stato di calamità nazionale e un Piano regionale straordinario antisismico.
 
Queste le iniziative più importanti deliberate dalla Giunta regionale siciliana, riunita in seduta straordinaria ieri a tarda sera a Catania.
 
La riunione si è svolta su proposta del presidente Nello Musumeci a seguito del terremoto nell’area etnea.
 
Contestualmente è stata avanzata al governo centrale la richiesta per la dichiarazione dello stato di emergenza, annunciata per oggi dal premier Conte.
 
"Siamo intervenuti con rapidità – ha dichiarato il presidente della Regione – come la gravità del caso richiedeva. Auspichiamo che adesso il governo centrale possa deliberare la nostra richiesta, insieme alle risorse necessarie per i primi interventi. Nel contempo, abbiamo approvato anche un Piano straordinario antisismico che prevede una ricognizione, da parte della Protezione civile regionale e del Genio civile, degli edifici strategici e del loro grado di sicurezza in caso di terremoto".
 
"Non abbiamo ancora – ha aggiunto Musumeci – un quadro chiaro dell’effettivo ammontare dei danni, perché i sopralluoghi sono solo all’inizio".
 
Quella appena trascorsa è stata la seconda notte tranquilla sull’Etna, dove si è abbassata ulteriormente l’attività sismica: registrati dall’Ingv sei terremoti, cinque a Zafferana Etnea e uno a Milo, di magnitudo modesta.
 
Quello di maggiore energia, magnitudo 2.0, alle 03:41 a Zafferana Etnea. Non sono stati registrati danni a cose o persone.
 
I valori del tremore dei condotti interni del vulcano, che segnalano l’energia del magma in risalita, sono ulteriormente calati, attestandosi su dati quasi rientranti nella norma. E la fase effusiva sembra lentamente regredire, con la lava ferma nella desertica valle del Bove. Resta invece ancora presente l’attività stromboliana da crateri e bocche sommitali, con esplosioni ed emissione di una vistosa colonna di gas e cenere lavica.
 
L’aeroporto di Catania continua a essere operativo.
 
Alla seduta di ieri della Giunta regionale Siciliana ha partecipato anche il capo della Protezione civile regionale Calogero Foti.
 
Sei i Comuni più colpiti (Aci Catena, Aci Sant’Antonio, Acireale, Santa Venerina, Viagrande e Zafferana Etnea) con una popolazione di circa 130 mila persone.
 
Le frazioni nelle quali si sono registrati i maggiori danni sono Santa Maria La Stella e Lavinaio (ad Aci Sant’Antonio), Pennisi e Piano d’Api (Acireale), Linera e Cosentini (Santa Venerina), Fleri e Pisano (Zafferana Etnea).
 
Trentuno le persone che si sono presentate autonomamente in ospedale, a seguito di traumi, escoriazioni o da crisi di ansia, undici quelle arrivate in ambulanza.
 
Dieci al momento sono ancora ricoverate.
 
Il sisma si è verificato al terzo giorno dall’inizio dell’eruzione che sta interessando le zone sommitali del vulcano Etna.
 
La sismicità registrata ha coinvolto diversi settori del vulcano: nelle prime ore del 24 dicembre si è manifestata in area sommitale, dalla superficie fino a due chilometri di profondità sotto il livello del mare.
 
Successivamente, si è posizionata lungo la parete occidentale e meridionale della Valle del Bove, fino a profondità di cinque chilometri sotto il livello del mare.
 
Quattrocento le persone che ieri sera non sono potute rientrare in casa.
 
I Comuni, a seguito di una convenzione con Federalberghi predisposta dalla Protezione civile regionale, hanno provveduto a ricoverare tutti quelli che ne facevano richiesta in strutture ricettive: 36 ad Aci Sant’Antonio, cento ad Acireale, 31 a Santa Venerina, otto a Viagrande e 231 a Zafferana Etnea.
Al momento le richieste di sopralluogo sulle case danneggiate dal sisma sono 1.791.
 
Il presidente della Regione Musumeci interverrà oggi alle 16 a Sala d’Ercole, per illustrare all’Assemblea regionale siciliana la situazione delle zone colpite dal terremoto.

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