Prossime aperture a Librino, in Corso Indipendenza e in piazza della Repubblica

CATANIA – “Sono tre le case dell’acqua a Catania, ma questo numero dovrebbe raddoppiare entro il prossimo mese di febbraio. Sono già pronte da installare”. È questo l’annuncio del presidente della partecipata comunale Sidra che si occupa del servizio, Antonio Vitale, a oltre un anno dall’avvio della sperimentazione per cui ai cittadini catanesi sono state offerte delle stazioni in cui potere prelevare acqua potabile per uso umano a prezzi molto bassi.

 

Inaugurate nel 2017 dall’ex amministrazione Bianco si trovano attualmente in piazza Nettuno a Ognina, in piazza Beppe Montana e in piazza Aldo Moro. Le prossime saranno a Librino, nella zona alta del Corso Indipendenza e in piazza della Repubblica. Queste ultime erano state annunciate per la scorsa primavera, ma a fare cambiare il cronoprogramma fu anche il rinnovo di amministrazione. Un blocco che però dovrebbe essere presto risolto dato che il progetto piace a tutti e sono sempre più numerosi i cittadini che lo usano. Risponde inoltre alle esigenze del riuso e riciclo e rappresenta un modo attraverso il quale i cittadini possono risparmiare. Per questo l’attuale amministrazione catanese ha deciso di non interromperlo e ha fatto sapere al nostro giornale di continuare in questa direzione.

 

 

Si tratta di un servizio green perché prevede il riuso delle bottiglie di vetro invece che il consumo delle bottiglie usa e getta in plastica. L’acqua, inoltre, è sempre più apprezzata dai cittadini sia perché costa poco, sia perché come dice Vitale “è controllata al massimo ed è eccezionale”. “Abbiamo una buona affluenza per la casa dell’acqua di Vulcania, è molto frequentata – racconta il presidente Sidra – , le altre un po’ meno. La minore affluenza si registra in piazza Nettuno”.

 

“Sempre più numerose sono però le richieste dei presidenti di municipalità, a loro volta portavoce dei cittadini, quindi non ne escludiamo altre per il futuro. È un po’ la mentalità del quartiere con la fontana, – aggiunge Vitale – solo che la fontana è la casa dell’acqua e questa è controllata”, aggiunge. Il costo di ogni struttura, di ogni casa dell’acqua, varia dai 25 ai 30 mila euro, mentre per i cittadini il servizio costa molto poco. Si tratta quindi a tutti gli effetti di un servizio al cittadino, su quale Sidra – spiega il presidente – non ci guadagna.

 

“Servizio è il termine corretto, in quanto i cittadini possono avere un’ottima acqua a un piccolo prezzo – continua Vitale -. Anzi irrisorio, se consideriamo quanto paghiamo per ogni litro comprato al supermercato nelle bottiglie di plastica”.

 

Il funzionamento è semplice, benché sul sito di Sidra non è spiegato benissimo. Nella pagina dedicata del sito Sidra infatti occorre cliccare sulla scritta “Acqua in Comune” per accedere alle informazioni di servizio. In pratica, per usare il distributore, occorre una card disponibile presso alcuni rivenditori convenzionati, il cui costo varia dai 4 ai 7 centesimi di euro, a seconda che si tratti di acqua liscia refrigerata, a “temperatura ambiente” oppure gasata. Le analisi sono effettuate dall’istituto di ricerca ChemLab ogni quattro mesi e sono consultabili sullo stesso sito della Sidra.