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Corruzione: Catania, arrestato primario in inchiesta su gara ospedaliera

Pietro Crisafulli

Corruzione: Catania, arrestato primario in inchiesta su gara ospedaliera

lunedì 25 Febbraio 2019

Si tratta del prof. Giuseppe Morgia. Le indagini, comdotte dalla Procura della Repubblica etnea, riguardano una gara da 55 milioni di euro per forniture di urologia nell'azienda Policlinico-Vittorio Emanuele. Oltre a due arresti domiciliari il Gip ha firmato anche quattro sospensioni. Razza: "Regione parte civile"

Due persone agli arresti domiciliari, compreso il primario di un ospedale, e altre quattro destinatarie di provvedimenti interdittivi.
 
A questo ha portato lo sviluppo di un’inchiesta della Procura di Catania denominata "calepino" su un appalto da 55,4 milioni di euro bandito dall’azienda Policlinico-Vittorio Emanuele.
 
 
Morgia
il primario arrestato
 
Il primario arrestato, che è anche direttore della Clinica urologica dell’Università e della scuola di specializzazione dell’Ateneo, è il professor Giuseppe Morgia.
 
Il provvedimento restrittivo gli è stato notificato dalla guardia di finanza che ha eseguito le indagini.
 
Il provvedimento del Gip, che ipotizza i reati di turbata libertà degli incanti, corruzione, istigazione alla corruzione, concussione e riciclaggio, è stato eseguito dalla Guardia di finanza.
 
Per altri tre dirigenti medici il Gip ha disposto interrogatori per valutare la richiesta di emissione della misura interdittiva della sospensione dell’esercizio di pubblico servizio chiesta dalla Procura.
 
Al centro delle indagini delle Fiamme gialle la gara del 17 luglio 2018 per "l’approvvigionamento triennale, con opzione di rinnovo semestrale, di dispositivi medici per urologia occorrenti alle aziende sanitarie, ospedaliere e universitarie del bacino della Sicilia Orientale, suddivisa in 209 lotti per complessivi 55.430.178 euro".
 
 

L’altra persona finita agli arresti domiciliari è Massimiliano Tirri, di 51 anni, responsabile commerciale della Bua Srl.
 
I tre provvedimenti di sospensione  riguardano un medico, Tommaso Massimo Castelli, di 50 anni, dirigente medico nell’equipe del prof. Morgia, e tre rappresentanti di prodotti e apparecchiature sanitarie: Antonino Di Marco, 57 anni,
Maurizio Francesco La Gattolla, di 58 e Domenico Tramontana, di 56.
 
L’indagine partita
dalle denunce delle ditte escluse
 
Al centro delle indagini, avviate nello scorso settembre dal nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Catania dopo denunce delle ditte escluse, l’appalto da 55,4 milioni di euro in cui l’azienda Policlinico era capofila dell’espletamento della procedura della gara per dispositivi urologici da assegnare a ospedali di Messina, Siracusa, Ragusa, Enna e Catania.
 
Secondo la Procura "il prof. Morgia, pur non avendo alcun incarico formale, gestiva di fatto la gara, determinando le decisioni della commissione tecnica chiamata a formulare il suo parere su capitolati già preventivamente confezionati ‘su misura’ affinché l’assegnazione dei lotti più significativi avvenisse a favore delle società commerciali disposte ad assecondare le richieste di utilità avanzate dallo stesso Morgia".
 
L’operazione sarebbe stata effettuata grazie alla "presenza in commissione di un dirigente medico della sua stessa equipe, Tommaso Massimo Castelli".
 
In cambio avrebbe ottenuto ‘finanziamenti’ per partecipare a convegni, anche all’estero, e apparecchiature mediche personali.
 
Tramontana, in cambio della prescrizione a suoi pazienti di quattro integratori prodotti dalla ditta per cui lavorava, accusa la Procura "effettuava bonifici per diecimila euro, promettendo ulteriori dodicimila euro, a favore di un’agenzia di viaggi di Catania, che metteva a disposizione di Morgia i fondi in questione per viaggi del medico e dei suoi familiari", annotando i fondi in un ‘Calepino’, che ha dato il nome all’operazione.
 
Il prof. Morgia è accusato anche di concussione per avere bloccato gli ordini di materiale di consumo del "Robot da Vinci" a una società che gli aveva negato 1.200 euro per una cena benefica di una onlus.
 
 
In tutto
diciassette indagati
 
Sono complessivamente 17 le persone indagate dalla Procura di Catania. Tra loro c’è anche il dottor Sebastiano Nello Diego Cimino, 46 anni, collaboratore del professore Giuseppe Morgia, e consigliere comunale a Catania, dal 2008 al 2013, per il Mpa, del quale nell’ultimo periodo è stato anche il capogruppo.
 
Nelle 37 pagine dell’ordinanza emessa dal Gip Giuliana Sammartino su richiesta della Procura di Catania le motivazioni che hanno portato a disporre gli arresti domiciliari nei confronti del prof. Morgia.
 
La decisione, scrive il Giudice per le indagini preliminari, è stata adottata considerando "il numero e gravità di contestazioni, il ruolo di ideatore e regista assunto in tutte le condotte criminose accertate e anche quelle programmate per il futuro, l’inserimento dell’indagato in una fitta rete di relazioni all’interno dell’amministrazione sanitaria e delle aziende fornitrici, la spregiudicatezza dimostrata nel programmare e reiterare fino ad oggi le condotte criminose, con spregio dei doveri della pubblica funzione e utilizzando la minaccia e la ritorsione come strumento di convincimento dei pochi soggetti restii".
 
 
Razza: Regione
parte civile
 
"La Regione sarà parte civile in ogni procedimento – ha detto l’assessore per la Salute Ruggero Razza – e la nostra scelta, tra le poche regioni in Italia, di affidare all’Agenzia Nazionale l’attuazione del protocollo sulla corruzione e di richiedere modelli di organizzazione più netti si rivela azzeccata e indispensabile".
 
"I fatti di stamattina – ha continuato Razza – non sono i primi e, temo, non saranno gli ultimi. Per cui dobbiamo vigilare, vigilare, vigilare. E fare capire a chi vuole utilizzare illegittimamente le risorse del fondo sanitario che non ci sono aree di impunità".
 
"L’emergenza corruzione – ha concluso  – è sempre stata e continua ad essere al primo posto nell’agenda del nostro governo. Il controllo dei flussi di denaronon può che essere la prima fonte di attenzione e per questo puntiamo sulle nostre Aziende che tante volte sono già state invitate a denunciare comportamenti sospetti all’Autorità Giudiziaria".
 
I particolari dell’operazione saranno resi noti durante un incontro con i giornalisti previsto in mattinata nella sala conferenze della Procura di Catania alla presenza del procuratore Carmelo Zuccaro e dei vertici del comando provinciale della Guardia di finanza.

 
 
Chi è
il prof. Morgia
 
Il prof. Morgia in passato ha ricoperto gli incarichi di direttore della clinica Urologica delle università di Sassari, dal 1 novembre 2001 al 30 novembre 2006, e di Messina, dal 1 dicembre 2006 al 31 ottobre 2009. Dal 1 novembre del 2009 è direttore della clinica Urologica dell’università di Catania, nel Policlinico.
 
Ha al suo attivo oltre 300 pubblicazioni su riviste nazionali, atti congressuali e su riviste presenti su Medline o dotate di impact factor. Ha scritto 16 capitoli nell’ambito di testi urologici e due monografie. Il prof. Morgia è stato presidente della Società Siculo-Calabra di Urologia ed è membro della Società italiana di urologia, di andrologia e di urologia oncologica, della Società europea di urologia e della Società americana di urologia. Tra i riconoscimenti scientifici ottenuti il Premio Salvia 1996 e 1998 e il Premio Siuro sezione Oncologia nel 2001.

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