Reddito di occupazione no Reddito di cittadinanza - QdS

Reddito di occupazione no Reddito di cittadinanza

Carlo Alberto Tregua

Reddito di occupazione no Reddito di cittadinanza

mercoledì 06 Marzo 2019

Parte oggi l’operazione Di Maio

Di Maio, mal consigliato, ha portato agli elettori l’iniziativa di istituire il Reddito di cittadinanza, che è una variante del precedente Reddito di inclusione. Ha sbagliato la denominazione, avrebbe dovuto denominare l’iniziativa Reddito di disoccupazione perché si tratta di un’elargizione che si dà ai disoccupati che non possono o non vogliono trovare lavoro.
Bastava invece destinare l’elargizione ai disabili, agli ultra 65enni, ai malati e ad altri veri bisognosi, non anche ai giovani che comunque un qualche lavoro lo possono trovare sol che abbiano competenze anche manuali.
La voglia di distribuire a pioggia una somma, per quanto modesta, nasconde il vero scopo dell’iniziativa: acquisire voti elettorali secondo l’equazione per la quale più soldi si distribuiscono a vasto raggio e più voti dovrebbero arrivare.
Ma il calcolo è sbagliato perché la riconoscenza non è di questo mondo e, non secondario, resta il problema dell’effettività dell’iniziativa. Lo stampato di richiesta è formato da ben nove facciate.
 
Reddito di occupazione, ecco cosa doveva inventarsi lo staff di professori che propina a Di Maio le sue idee, cioè premiare chi cerca occupazione e ancora di più quando la trova. Mettere a disposizione di giovani e meno giovani fino ai 65 anni, risorse per formarsi, acquisire competenze anche per diventare lavoratori autonomi, quelli che vengono denominati partite Iva.
L’iniziativa del Ministero dello sviluppo economico doveva essere indirizzata al lavoro produttivo e non a quello sconclusionato. Infatti non conta il lavoro per il lavoro, ma quello che produce risultati, quello che fa girare la ruota economica e ottiene ricchezza; quella ruota economica che genera nuova occupazione in un circuito virtuoso.
Ecco cosa doveva proporre a Di Maio il suo staff di geni della lampada. Ma questa soluzione, non essendo clientelare, non avrebbe prodotto un ritorno di consensi, però avrebbe dato una accelerata alla smorta ruota economica che così avrebbe potuto progredire, invece di restare quasi ferma e non generare Pil.
Non avere premuto i tasti giusti, non solo non produce risultati positivi, ma fa rallentare ulteriormente il processo economico.
 
Gli Stati Uniti hanno quasi del tutto debellato la disoccupazione, perché in quel Paese l’iniziativa è l’arma vincente dei cittadini. Non ci sono tutele per i licenziamenti ma chi cessa un’occupazione ne trova quasi subito un’altra perché il lavoro, si dice, è a porte girevoli: si continua a entrare e uscire senza particolari piagnistei.
In Cina la disoccupazione non è contabilizzata, però Xi Jinping sta investendo continuamente la ricchezza generata ogni anno (con una crescita media intorno al 6% quando in Italia forse sarà lo 0,2%) in conoscenza e saperi con decine di nuove uiniversità ogni anno. Sta investendo in innovazioni e invenzioni, sta investendo nell’ambiente e nell’energia, cioè tutti settori strategici.
Xi Jinping ha messo in moto un gigantesco piano di conquista del pianeta puntando al continente più arretrato che è l’Africa e indirizzandosi verso l’America del Sud. I cospicui investimenti si affiancano ai milioni di cinesi che si vanno insediando in Africa e che si mescolano e si amalgamano con le popolazioni locali.
 
L’Europa invece arretra perché non è una vera confederazione ma l’accorpamento di 28 Stati che non sono riusciti, in questi 60 anni, ad amalgamarsi e ad approvare regole unitarie per tutti i versanti che consentono di crescere insieme.
Non sappiamo se queste analisi sono alla portata del buon Luigi Di Maio, dato notoriamente come studioso, perché da esse avrebbe potuto capire come l’iniziativa in esame non avrebbe provocato alcuna crescita economica né nuova occupazione.
In questo quadro, la cosa più amena riguarda i cosiddetti navigator, cioè persone che senza alcuna competenza dovrebbero collegare la domanda e l’offerta, essendo stati assunti con un contratto autonomo di co.co.co, cioè quello dei precari. Si dice che se un navigator trovasse una buona occupazione la prenderebbe per sé piuttosto che destinarla a chi percepisce il Rdc.
Oggi parte l’operazione Di Maio. Constateremo quanti saranno i beneficiari e quanti imbroglieranno pur di avere il caritatevole accredito sulla carta. Ma nessuno potrà controllare come il beneficiario spenderà le loro somme, anche per il gioco d’azzardo!

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