Controllo del territorio e dialogo con i cittadini - QdS

Controllo del territorio e dialogo con i cittadini

Anna Greco

Controllo del territorio e dialogo con i cittadini

venerdì 19 Febbraio 2010

Forum con Vincenzo Mauro, questore di Messina

MESSINA – Qual è la sua opinione sull’attuale situazione di Messina? Ha riscontrato, in questi ultimi anni, cambiamenti positivi o vige una situazione statica?
“Il mio pensiero è positivo. Ritengo di avere la possibilità di verificare, rispetto al mio primo insediamento, positività di questa città. Il mio è un osservatorio molto particolare che, comunque, non tiene conto di tanti aspetti della vita sociale se non quelli legati alla funzione svolta. Devo dire che, in materia di certezze che in qualche modo sono legate alle mie responsabilità, riscontro, rispetto al passato, un sistema di sorveglianza del territorio migliorato per quanto riguarda i risultati. C’è stata una progressione migliorativa che constatiamo statisticamente. Rilevo una maggiore attenzione del personale addetto ai servizi di sorveglianza; c’è sicuramente una coscienza nuova, migliore degli operatori che comprendono che la loro responsabilità non è limitata alle ore di servizio, ma va anche oltre. Questo è qualcosa che fa parte di un miglioramento di chi vive su questo territorio; perché a fronte di questa affermazione vado constatando una partecipazione della gente: quante operazioni riusciamo a fare con la partecipazione e la collaborazione delle persone! molte persone chiamano il 113, e queste sono attività positive: nel senso che la persona chiama e trova immediata risposta! Riusciamo nei tempi giusti a soddisfare la richiesta del cittadino”.
Quali sono i settori in cui maggiormente sono riversate le richieste d’aiuto dei cittadini?
“Già da tempo siamo andati verso i rapporti sociali. Quello che abbiamo avviato attualmente è un contatto di un gruppo di personale specializzate nello spiegare come difendersi e, secondo un programma, stiamo andando nei luoghi di aggregazione. Fino ad ora, questa attività l’abbiamo compiuta facendo riferimento alle parrocchie, dove sono stati riuniti gli anziani, dove abbiamo distribuito un opuscolo “come difendersi” e proiettato un video che spiega le insidie che possono essere rivolte proprio alle persone anziane. Il nostro territorio, purtroppo, è afflitto da questo tipo di truffe e noi ci stiamo lavorando da più direzioni”.
Per altri tipi di reati, qual è la situazione attuale?
“Prevalentemente abbiamo constato la diminuzione di reati predatori. Abbiamo avuto un incremento dei furti in alcune attività commerciali, soprattutto presso le gioiellerie. Un fattore che ci lascia notevolmente preoccupati è il rinvenimento di armi, tre kalashnikov mai utilizzati che erano collocati assieme ad altre armi. Questo ritrovamento ci ha indotto ad implementare la nostra attenzione investigativa verso tante altre direzioni”.
La figura del “poliziotto di quartiere” è operativa?
“Sì. Il poliziotto di quartiere qui da noi funziona molto bene. E, proprio nel constatare l’incremento dei furti nelle gioiellerie di cui accennavo, è stata utilizzata tale figura con proficui risultati”.
Cosa può dirci in merito all’attività del sequestro dei beni?
“è sempre stata un’attività importante ma, rispetto all’anno scorso, la novità è il sistema di compartecipazione istituzionale che sicuramente attraversa profili di concretezza e che si sviluppa attraverso una sinergia forte nei confronti delle aggregazioni criminali di stampo mafioso; aggregazioni forti nel settore delle misure di prevenzione patrimoniali. La sinergia è costituita dalla Procura della Repubblica, dalla Questura, dalla Dia, dai Carabinieri e da Guardia di Finanza: tutti votati a sviluppare queste attività , che darà sicuramente importanti risultati”.
Ci sono già stati risultati da questa collaborazione?
“Sì. Un importante risultato si è ottenuto con il recente sequestro di beni patrimoniali che ha consentito, poi, il sequestro di un milione di euro e di un grosso quantitativo di stupefacenti! Sequestro che raramente può essere fatto in tali condizioni.”
 

 
Riorganizzazione del personale all’insegna dell’efficienza e raggiungimento obiettivi d’interesse generale per la città
 
Qual è la situazione inerente l’organico della Questura di Messina?
“Il mio pensiero è basato sui fatti, in quanto ho avuto occasione di ragionare con i miei più stretti collaboratori proprio sull’argomento organico. Quando sono arrivato nella città di Messina, nutrivo grande perplessità. Notavo alcune presenze in determinati uffici che erano mal gestite. Il miglioramento era un obiettivo che mi ero posto nell’anno 2008. Mi rendevo conto che l’organizzazione risentiva della presenza di alcune sacche di inefficienza, dovute a, per così dire, tempi diversi. Nel tempo ho adeguato la situazione alle esigenze concrete”.
 
Ha incontrato difficoltà nell’eseguire tali cambiamenti?
“Le difficoltà ci sono state, ma i cambiamenti li ho attuati ugualmente! La mia vita, da messinese in questo momento, ha un solo scopo, cioè quello di fare l’interesse della collettività, senza altri interessi diversi. Il mio obiettivo ha tale filtro. Sto lavorando in questo senso e bisogna dire che sto ottenendo soddisfazioni!”.
Tante le azioni compiute, altre da compiersi: si reputa ottimista nel raggiungimento degli obiettivi prefissati?
”Devo riconoscere che presso la Questura di Messina, e dico in ogni suo ufficio, si sta lavorando a pieno regime. Ritengo di essere, fino ad ora, soddisfatto e comunque i miei impegni rimarranno forti e sicuri e lo diventeranno ancora di più in futuro. Così come garantisco l’impegno dei miei collaboratori. Sì, sono ottimista nel raggiungimento degli obiettivi”.

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