Sanità e tecnologia, al via l’Hta 2010-2012 - QdS

Sanità e tecnologia, al via l’Hta 2010-2012

Giuseppe Bellia

Sanità e tecnologia, al via l’Hta 2010-2012

sabato 27 Marzo 2010

Nella Gurs n. 13 del 19 marzo scorso, il decreto su Health technology assessment dell’assessorato regionale alla Salute. Si tratta di un Piano riguardante la valutazione e l’applicazione delle tecnologie nel comparto

PALERMO – La Regione siciliana si è dotata del Piano di sviluppo dell’health technology assessment per gli anni 2010 – 2012 (valutazione tecnologie sanitarie).
Con decreto pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana n 13 del 19 marzo scorso, l’assessore regionale alla Salute Massimo Russo, è entrato formalmente in vigore l’Hta in Sicilia.
La formulazione del Piano Hta per l’Isola, è stato redatto dal dipartimento per le Attività sanitarie ed Osservatorio epidemiologico, come stabilito nel decreto n 369 del 30 settembre 2009, che definendo i compiti dei dipartimenti regionali dell’assessorato alla Salute, ha previsto un’apposita struttura finalizzata a promuovere l’Hta nel contesto del Servizio sanitario regionale.
Il Piano, come indicato nelle premesse del decreto istitutivo, tiene conto delle indicazioni in materia fornite dal Piano sanitario nazionale 2006 – 2008.
La valutazione delle tecnologie sanitarie è un approccio multidimensionale e multidisciplinare che non si limita all’utilizzo delle apparecchiature biomedicali, dispositivi medici, e quant’altro, ma è un’attività più complessa, che concorre alla produzione di raccomandazioni e linee d’indirizzo che orientano il decisore ai diversi livelli di competenza (regionale, management delle Asp).
A quali principi guida s’ispira l’Health technology assessment per quanto riguarda la sanità siciliana?
Nel decreto, vengono indicati i punti cardini dell’Hta per l’Isola: funzione programmatica della Regione in materia di controllo della domanda e di programmazione, miglioramento dei processi di scelta, razionalizzazione della spesa, diffusione nella pratica clinica delle tecnologie più efficaci e l’adozione ed utilizzo delle apparecchiature.
Quali obiettivi si prefigge l’Hta per il triennio 2010 – 2012?
Il Piano di sviluppo dell’Hta è costituito da nove punti programmatici: creazione di una banca dati sulle apparecchiature tecnologiche, partecipazione alla rete collaborativa interregionale, la costituzione di un gruppo di lavoro specifico, l’istituzione del nucleo tecnico regionale, l’applicazione di processi di monitoraggio nell’ambito Po Fesr 2007 -2013, promozione e sviluppo degli interventi formativi in materia, costituzione di patnership istituzionali, promozione e monitoraggio dei servizi di telemedicina, e diffusione della documentazione in materia Hta.
Delle nove tappe di sviluppo l’Health technology assessment, la quinta di queste, riguarda le linee d’intervento del Po Fesr 2007 – 2013.
Le linee d’intervento ammontano complessivamente a 214.757.422 euro, fra cui 86.322.787 euro per investimenti strutturali per l’innalzamento della salubrità delle strutture ospedaliere, 68.338.873 euro operazioni d’incremento della dotazione di apparecchiature ad alta tecnologia nei poli sanitari regionali, e 29.493.619 euro per gli interventi ai poli sanitari d’eccelenza.
 

 
Carta di Trento, sono sei i principi guida deontologici
 
PALERMO – Sono Sei, i principi stabiliti nel 2006 dalla Carta di Trento  per quanto concerne la disciplina dell’Health technology assessment. Non dei comportamenti obbligatori per legge (sino da oggi), ma dei riferimenti deontologici di orientamento a cui attenersi. L’Hta in Italia si è sviluppata sin dal 2003, con la costituzione del 1° network nazionale.
1) La valutazione delle tecnologie sanitarie deve coinvolgere tutte le parti interessate all’assistenza sanitaria.
In sostanza, dai clienti al personale, dai proprietari ai fornitori, nel processo applicativo delle tecnologie bisogna tener conto di tutti gli “attori” sanitari coinvolti.
2) La valutazione delle tecnologie sanitarie deve riguardare tutti gli elementi che concorrono all’assistenza sanitaria.
Con la categoria “elementi”, la carta si riferisce sia a quelli materiali (strutture edilizie, attrezzature tecnologiche) sia quelli immateriali (cioè processi organizzativi, procedurali ed altro).
3) La valutazione delle tecnologie sanitarie deve riguardare tutti i livelli gestionali.
Si tratta di un primo livello generale (scelte legislative e regolamentari); un secondo livello, rivolto alle responsabilità dei manager sanitarie; un terzo, comprende le scelte d’assistenza dei singoli professionisti.
4) La valutazione delle tecnologie sanitarie deve essere un’attività continua condotta prima della loro introduzione e durante l’intero ciclo di vita.
Con questo principio si vuole sottolineare l’aspetto ciclico e circolare che va dalla programmazione al monitoraggio delle tecnologie applicative.
5) La valutazione delle tecnologie sanitarie è un processo multidisciplinare è una necessità e una opportunità per la governance integrata dei sistemi sanitari e delle strutture che ne fanno parte.
Nello specifico, il processo applicativo delle tecnologie nella sanità, coinvolge più livelli di responsabilità interagenti fra di loro che devono costituire una rete.
6) La valutazione delle tecnologie sanitarie è un processo multidisciplinare che deve svolgersi in modo coerente con gli altri processi assistenziali e tecno – amministrativi dei sistemi sanitari e delle strutture che ne fanno parte.
Dunque, si tratta di un sistema che integra in sè più ambiti disciplinari in ambito medico – scientifico della sanità, nonché strutture di supporto, come quella amministrativa.

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